Disquizioni intorno alla musica colta, con particolare riferimento alla realtà contemporanea.
venerdì 22 aprile 2011
Una boiata pazzesca, ovvero la cattedrale nel deserto!
La battuta fantozziana mi viene spontanea pensando al ventilato progetto di un nuovo auditorium qui a Bologna. Anche col recente reintegro del FUS, la situazione generale delle istituzioni musicali nostrane mi sembra che continui a rimanere abbastanza critica, per cui in un periodo di vacche magre come quello che stiamo attraversando, la faccenda mi sembra decisamente campata in aria, nonostante il prestigio dei nomi coinvolti a cominciare da quello di Claudio Abbado, il quale non è nuovo alle solenni corbellerie. Una per tutte: quando tempo addietro pose come condizione per un suo ritorno alla Scala di Milano, l'impegno da parte del comune di far piantare non si sa bene dove e come, un numero pazzesco di alberi ( mi pare ne avesse proposti addirittura 20000!). Insomma se il comune, con chissà quale spreco di denaro pubblico avesse accondisceso a una simile assurda richiesta demagogica e populista, il sommo musicista avrebbe diretto i complessi della Scala per un unico concerto in cui era inizialmente prevista l'esecuzione dell'ottava sinfonia di Mahler, la celeberrima "sinfonia dei mille" (anche se alla prima assoluta avvenuta a Monaco di Baviera nel 1908, gli esecutori erano per la precisione 1036). E io a questo punto già subodorai la bufala, in quanto Abbado non ama questa composizione; la diresse soltanto in un concerto dal vivo del febbraio 1994 alla sala grande della Philarmonie di Berlino, esecuzione poi riversata in disco nel '95 dalla DG, unicamente per completare il proprio ciclo discografico mahleriano ( singolare comunque che nonostante lui non ami questa partitura, si tratti in ogni caso di una bella incisione, decisamente raccomandabile). Difatti dopo qualche tempo il suddetto ci ripensa e decide di sostituirla con la seconda sinfonia dello stesso compositore (l'ancor più celeberrima "risurrezione"), di organico vasto sì ma assai più ridotto rispetto all' ottava e soprattutto meno onerosa economicamente per un teatro. Soltanto che, a furia di rinvii, alla fine il progetto comunque campato in aria, è svanito nel nulla! Ma per la serie "errare è umano, perseverare è diabolico", ecco che i compagnucci della parrocchietta sinistrorsa Abbado, Piano, Roversi Monaco e soci, si apprestano a deliziarci con un'altra cavolata. Ulteriori considerazioni in seguito... Gabriele Evangelista
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