Il mio scritto immediatamente precedente a questo, è stata un'imprevista, piccola digressione, da parte mia, ma adesso torniamo a bomba su "Belkis, regina di Saba", di Ottorino Respighi. Come già riferito in precedenza, il dvd del quale mi accingo a parlarvi, documenta quella che è non solo la riesumazione pubblica di una partitura 'dimenticata' da quasi ottant'anni e mezzo dalla prima assoluta (all'epoca della ripresa video), ma rappresenta anche la prima esecuzione integrale assoluta di questa musica, in Germania: --- Respighi: "Belkis, regina di Saba" / Voce recitante: Julia Jentsch; Mezzosoprano: Stella Doufexis; Tenore: Metodi Morartzaliev; / Coro Filarmonico Ceco di Brno, diretto da Petr Fiala; / Stuttgarter Philarmoniker, diretta da Gabriel Feltz; / Regia video: Martin Andersson; Produttore: Christian Mueller; / Ripresa dal vivo, effettuata il 17 giugno 2012, alla Beethoven Saal, Stuttgart Liederhalle; / Libretto interno con note bilingui in tedesco e in inglese; / Dvd 5 (singolo strato), regione 0, Pal 16:9 (1:2.35), Dolby Digital 5.1 (concerto) e 2.0 (documentario), durata circa 110 minuti (concerto) e circa 6 minuti (documentario), in tedesco con sottotitoli in inglese; - Dreyer Gaido DVD 21079 (disponibile anche in blue-ray disc come art. BD 21081); prezzo euro 19,99. --- Purtroppo, come usuale in questi casi, c'è da lamentare la vergognosa assenza di note in lingua nostrana, così come nel libretto non viene riportato il testo recitato e cantato, poichè trattandosi di un'esecuzione pubblica in terra germanica, la parte recitata, oltre ad essere stata affidata a una voce recitante femminile anzichè maschile come originariamente previsto in partitura, per motivi che vedremo più avanti, il testo relativo è stato tradotto in tedesco e purtroppo i sottotitoli sono soltanto in inglese, ma nonostante questi appunti, il risultato complessivo dell'esibizione, mi sembra decisamente rimarchevole. Ovviamente il mezzosoprano e il coro misto, cantano il testo originale in italiano e in quel caso sullo schermo, compaiono dei sottotitoli in tedesco, non sempre puntualissimi e precisissimi, peraltro; riguardo alla pronuncia italiana di ambedue, l'ho trovata un poco aliena, soprattutto quella del mezzosoprano che, ad un certo punto, pronuncia erroneamente 'insenso' anzichè 'incenso', ma per il resto la prova mi è sembrata più che valida. Riguardo agli interventi della voce recitante, nonostante si sia adottata, anche per ovvie ragioni, una versione ritmica tedesca, l'attrice in questione mi sembra avere un bellissimo timbro, oltrechè integrarsi efficacemente nel flusso musicale, come purtroppo di rado capita di verificare quando la parte recitata di un brano musicale viene affidata a un attore teatrale o cinematografico, poichè in genere o risultano gelidamente accademici o insopportabilmente gigioni, in ambedue i casi rimanendo estranei al tessuto musicale, la qual cosa mi par proprio, nel caso di questo video, non accada affatto, per fortuna. Valido anche l'apporto del tenore fuori scena, con la sua serie di brevi vocalizzi, così come dell'orchestra, dell'organo e dei gruppi di ottoni e percussioni fuori scena anch'essi, una resa complessivamente ottima, come testimoniato dalle numerose sortite solistiche di singoli strumenti, nonostante qualche piccola smagliatura nel corso dell'esecuzione. Chiaramente entusiasta, convinto e convincente, nonostante si sbracci un pò troppo, mi è sembrato il direttore d'orchestra, in grado di dipanare l'intricata matassa, senza perdere mai il filo e senza mai farsi prendere la mano, poichè ripensando anche all'osservazione fatta dal regista del video e da me citata nello scritto precedente, per questa musica vale più o meno la stessa osservazione fatta, sere fa, da un conduttore di Radiotre, riguardo alla "Tzigane" di Ravel, ovvero che, trattandosi di musica sia pur bellissima ma costantemente al confine del kitsch, che sia nel caso di Ravel che di Respighi, viene dappresso sfiorato senza mai essere superato, questo richiede da parte dell'interprete un gusto sorvegliato, che non lo induca a debordare, a esagerare con l'espressività, a danno quindi della sostanza musicale. Direi proprio che, nel caso del video tedesco, il direttore, che stranamente mi era ignoto così come gli interpreti vocali e la recitante, sia stato bravissimo, pur nell'ambito di una conduzione intensa, vibrante e appassionata, giustamente salutata con calorosissimi applausi al termine (peccato solo per quei posti vuoti in prima fila, evidentemente anche in Germania mala tempora currunt), nel non cadere in queste trappole, rendendo così alla fine un bellissimo servizio a questa magnifica musica. La qualità delle immagini in formato panoramico del video è complessivamente molto buona, pur con qualche eccesso di ricorso alle sfocature da parte della regia, stacchi non sempre puntualissimi e qualche inquadratura un pò stramba (curioso che, in fase di montaggio del video, non si sia notato chiaramente, a un certo punto, quando vengono ripresi gli ottoni fuori scena, piedi e gambe di qualcuno di passaggio, sullo sfondo). Certo il formato panoramico e i criteri di ripresa adottati, rispondono, almeno nelle intenzioni, al concetto di "cinema per le orecchie" propugnato innanzitutto dal regista del video, come si evince anche visionando il breve ma interessante documentario riguardante il 'dietro le quinte' dell'impegnativa intrapresa, anch'esso in tedesco con sottotitoli in inglese, ma al sottoscritto il risultato complessivo non sembra granchè diverso da una normale ripresa televisiva di buon livello di un concerto sinfonico (anche se, per onestà, devo ammettere di avere concentrato la mia attenzione più sul versante audio-musicale che su quello video). Nel breve documentario inoltre, a parte alcuni sintetici interventi del direttore d'orchestra e del regista video, si mostrano serratamente i criteri adottati per la disposizione dell'orchestra, dei solisti, del coro e dei gruppi fuori scena, in vista dell'esibizione pubblica con relativa ripresa video e si vedono anche alcuni istanti delle prove. Quanto al tipo di disco adottato, a singolo strato (DVD 5), anzichè ricorrere, in virtù di una minore compressione anche della parte video e quindi di una qualità ottenibile potenzialmente maggiore, a un disco a doppio strato (DVD 9), nonostante la qualità complessivamente adeguata delle immagini ottenuta pur con l'adozione di tale compromesso, ma soprattutto riguardo alla ripresa audio, complessivamente ottima, avrei però qualcosa da ridire, per via della codifica adottata, almeno nel caso del dvd in esame, poichè, trattandosi di un concerto sinfonico, avrei preferito al pur valido Dolby Digital, il più performante Dts o, meglio ancora, il PCM Stereo Lineare, che avrebbe senz'altro garantito una resa sonica superiore, importantissima in partiture complesse come questa. In ogni caso, la timbrica è buona, così come l'immagine stereofonica (non posseggo un impianto multicanale), per contro la selettività e il dettaglio mi sembrano a tratti leggermente offuscate dall'acustica riverberante della sala, quanto alla dinamica risulta complessivamente buona ma un poco manipolata, con qualche accenno di compressione in alcuni dei passaggi più intensi e una certa distorsione dei picchi, in corrispondenza della 'danza guerriera' nella seconda parte, ed è in questi casi, secondo me, che si avvertono i limiti del Dolby Digital, aggiungiamoci alcuni suoni un pochino incerti e traballanti durante la seconda parte, forse dovuti a un imperfetto montaggio audio o ai limiti insiti in una ripresa dal vivo, pur tuttavia questi sono ovviamente rilievi da parte di un ipercritico, che non inficiano più di tanto l'assoluta godibilità del risultato complessivo. L'unica caratteristica che trovo un poco fastidiosa è data dal fatto che l'audio del documentario è inciso ad un livello sensibilmente più alto di quello del concerto. Da rilevare il fatto che, nei titoli di coda, che scorrono rapidamente, siano anche riportati i nomi di tutti i singoli componenti del coro, sezione per sezione, analogamente a quelli degli orchestrali! Comunque sia, c'è da essere grati ai tedeschi, per averci consentito di colmare una simile rimarchevole lacuna, nell'attuale panorama videodiscografico, una delle pochissime uscite tutt'altro che inutili, anzi direi proprio essenziali, nel sempre più asfittico panorama delle novità discografiche in generale, un titolo comunque entusiasmante, nel suo complesso. Ma a questo punto, a ulteriore complemento di quanto già affermato, ritengo utile e interessante riportare, pressochè integralmente, nel mio prossimo post, quello che ci dice il direttore d'orchestra, Gabriel Feltz, nelle sue note, riportate all'interno del libretto del dvd e intitolate, per l'appunto, "Cinema per le orecchie" (la traduzione dall'inglese è del sottoscritto), alle quali seguono le considerazioni del regista del video, la trama succinta del balletto e cenni biografici concernenti gli interpreti principali, il coro e l'orchestra. Mi pare di aver capito, visionando il breve 'dietro le quinte' in appendice, con l'ausilio dei sottotitoli in inglese, salvo miei abbagli, che la filarmonica di Stoccarda abbia acquisito il diritto esclusivo di esecuzione di questa partitura nel 2009, non ho idea ovviamente a che condizioni e quando eventualmente scadrebbe. Comunque sia, nel frattempo, non sarebbe affatto male se, anche interpreti nostrani adusi a questo genere di repertorio, come per esempio Gianandrea Noseda e Francesco La Vecchia con le rispettive orchestre e relative etichette discografiche, ci facessero ben più di un pensierino in merito, approdando, prima o poi, a una qualche incisione in studio, dalla resa acustica potenzialmente ottimale, la qual cosa non guasterebbe affatto, anche se certamente, in questi tempi bui, l'impresa si dovesse rivelare ardua, per ovvie motivazioni, ma la speranza è l'ultima a morire, come ben si sa (continua).