martedì 23 aprile 2013

Il mondo è bello perchè è vario.

A Johannesburg, in Sudafrica, un appassionato di musica da camera, aveva delle poderosissime erezioni, ogni volta che ascoltava il quintetto per archi di Schubert (devo essere un caso disperato, poichè l'ascolto di questo brano non mi ha mai provocato un simile effetto!). Durante la seconda parte di un concerto pubblico, interamente occupata dal brano incriminato, il nostro era in loco, seduto al centro della platea, mentre complice il buio in sala, si stava dando da fare con impegno. Senonchè nel momento culminante, la musica termina, partono gli applausi del pubblico accendendosi al contempo le luci in sala, proprio nell'attimo più critico. Al che, il soggetto, rannicchiandosi alla bell'è meglio, lestamente sgattaiola via dalla sala come un ladro, imbarazzatissimo e rosso in volto come un peperone (altro che schizzi sinfonici!). / Verso la fine dell'800, al Teatro Bonci di Cesena, non so quale opera si desse in quell'occasione, fatto sta che si era optato per una messa in scena che, almeno nelle intenzioni, voleva essere particolarmente realistica, prevedendo a un certo punto, l'ingresso in palcoscenico, di un'autentica carrozza trainata da cavalli in carne e ossa. Ma evidentemente, il cocchiere non era pratico di movimenti scenici, poichè perse il controllo della situazione, i cavalli puntarono con decisione la fossa orchestrale, precipitandovi con annessi e connessi, fuggi fuggi di orchestrali e risate omeriche da parte di tutto il pubblico. / All'Arena di Verona, in tempi remoti, durante una rappresentazione di 'Aida', al secondo atto, nel momento della marcia trionfale, dei cavalli in processione, forse sull'onda emotiva suscitata in loro dalla musica, lasciarono sul palcoscenico un segno tangibile e odorosissimo della loro riconoscenza. / Al Festival di Salisburgo, metà anni '70, si stava provando il 'Trovatore' con Franco Bonisolli come protagonista ed Herbert von Karajan alla direzione. Fra i due non correva buon sangue, visti soprattutto gli atteggiamenti da prima donna del tenore, che arrivava alle prove regolarmente in ritardo. La misura fu colma il giorno in cui Bonisolli, oltre al consueto ritardo, irruppe in palcoscenico vestito da Batman, al chè Karajan senza degnarlo attacca con l'orchestra, dimodochè Bonisolli infuriato, gira i tacchi e se ne va via sbattendo rumorosamente la porta. / Al Metropolitan di New York, durante una rappresentazione del 'Don Giovanni', durante la scena in cui il protagonista invita a cena la statua del Commendatore, crollò il fondale del palcoscenico, ed essendo state dimenticate aperte le porte che danno sul retro, il pubblico vide, dietro la statua del Commendatore, gli agenti di polizia intenti a dirigere l'intricatissimo traffico della 56^ strada. / A Perth, in Australia, durante una rappresentazione di 'Salome', nella scena finale, quella in cui la protagonista ordina agli armigeri di Erode, di portarle su un vassoio d'argento la testa appena mozzata su suo ordine del profeta Jokanhaan, appena arriva il vassoio in scena, la protagonista, dopo averne sollevato il velo, esplode in una fragorosissima risata, tanto da costringere il direttore d'orchestra a bloccare gli strumentisti. Il motivo era dovuto al fatto che, sul vassoio, al posto della testa mozzata, stava una pila di tramezzini al prosciutto! Chissà, forse qualche tiro burlone di un barista del teatro? / A Bologna, concerto all'Aula Absidale di S. Lucia, il martedì 27 marzo 2012. Al clarinetto Giovanni Polo, al pianoforte Rina Cellini. In programma nella prima parte i Pezzi Fantastici op.73 di Schumann e la Sonata in fa diesis min. op.49 n.2 di Reger, nella seconda parte, sempre di Reger, la Sonata in la bem. magg. op.49 n.1 e l'Adagio e Allegro op.70 di Schumann. Tutto fila liscio nella prima parte, ma all'inizio della seconda, il clarinettista attacca con l'op.49 n.1 di Reger e la pianista col primo dei Pezzi Fantastici di Schumann! Sconcerto! La pianista rovista freneticamente fra gli spartiti, nuovo cenno d'intesa, si riparte, questa volta tutti e due con Reger, solo che lui con l'op.49 n.1, lei con l'op.49 n.2! Nuovamente sconcerto! Mentre lei ricomincia a rovistare spasmodicamente fra gli spartiti, lui, con un sorrisino stiracchiato e un tono imbarazzatissimo, rivolgendosi al pubblico, fa: "Scusatemi, ma la colpa non è mia. E' lei (indicando la pianista) che non me la vuole far suonare!" Risatine del pubblico, nuovo cenno d'intesa fra i due musicisti, si riparte questa volta, finalmente nella maniera giusta! Unico momento esaltante di un concerto altrimenti gelidamente accademico... / Parecchi anni fa, un pomeriggio che mi trovavo nel reparto cd di una grossa catena d'elettronica, a Forlì. Mentre ero lì che spulciavo fra gli scaffali, a un certo punto irrompe un individuo trasudante buzzurraggine da tutti i pori, che con gran vociare richiama l'attenzione del commesso e mettendosi ad indicare a casaccio le file dei cofanetti esposti nella sezione di musica classica, comincia a gridargli: "Mi dia un pò di quelli rossi, un altro pò di quelli verdi, ed anche di quelli blu e di quelli gialli...", come se si trovasse dal salumiere. Per la cronaca, i cofanetti in questione, facevano parte della 'Bach Edition' della Teldec, caratterizzati per l'appunto da un diverso colore dei dorsi a seconda del genere musicale. Purtroppo le smanie del tipo non si fermarono lì, poichè a un certo punto disse: "E adesso, mi dia anche qualcosa di moderno. " E il commesso, ovviamente lietissimo, svuotò una fila di cofanetti all'interno della quale, ovviamente, c'era un titolo rarissimo che m'interessava, mai più ristampato naturalmente! Va da sè che quel giorno me ne ritornai a casa con un certo magone, ma tant'è! Anni dopo, in un negozio di dischi del centro di Bologna, ebbi un piccolo soprassalto, poichè fra due avventori anziani, ce n'era uno che si stava gingillando pigramente un cofanetto contenente "Show Boat" di Kern, dicendo all'altro: "Ma tu che dici, quasi quasi mi piglio qualcosa di moderno?" (all'anima del moderno, visto che questo musical risale all'incirca alla metà degli anni '20). Per tacere di quelle due vecchie babbione, che in un altro negozio, chiacchierando fra di loro, convennero che Wagner era proprio una grande pizza, o di quella signora che chiese al commesso il 5^ concerto di Rachmaninov... / Tempo fa, in una stradina del centro storico, mi imbattei casualmente in un vecchietto che, senza troppi complimenti, la stava facendo nel bel mezzo della strada. Cortesemente gli chiesi se gli avessero mai conferito una 'minzione speciale' per la sua personale 'rassegna di organi antichi'. Chissà perchè si arrabbiò tantissimo. Dicono che il mondo sia bello perchè è vario, però se, qualche volta, lo fosse un poco di meno, non guasterebbe affatto!