giovedì 28 aprile 2011

I tromboni di Fra' Diavolo.

Sempre a proposito di Abbado, siccome ovunque egli si esibisca, viene seguito da una claque adulante che va sotto il nome di abbadiani itineranti, mi sono sempre chiesto come facciano questi ultimi a trovare tutto il tempo e il denaro necessario per stare sempre alle costole del loro beniamino, insomma come campino e di quale entità siano le loro denunce dei redditi, soprattutto pensando all'attuale crisi economica che ci attanaglia, ma temo che questa mia curiosità sia destinata a rimanere insoddisfatta. Pensando all'ex magnifico (!) rettore e attuale presidente della Fondazione Carisbo, Fabio Roversi Monaco, ma, ai tempi del suo rettorato universitario, non era lui quello che concedeva con generosità lauree honoris causa a cani e porci, tra l'altro con un bilancio finanziario fortemente in passivo? Insomma tutti questi esimi personaggi mi lasciano fortemente dubbioso sulla serietà dell'intera faccenda; contrariamente a quanto si afferma non percepisco poi una così forte domanda culturale da parte della popolazione che trovo sempre più involuta e provinciale, in barba al fatto che Bologna sia stata insignita dall'Unesco come città della musica (babbeo io che non me ne sono mai reso conto!). E per quali manifestazioni musicali si utilizzerebbe questo fantomatico auditorium? Per i soliti miserelli concerti di agenzia? Per le solite parate di divi e divetti musicali plasticosi di turno pompati dalle multinazionali discografiche? Per la solita minestra? Per qualche astruseria pseudocontemporanea? O per che altro? Il panorama desolante che mi vedo intorno non mi induce a essere ottimista al riguardo. Tra l'altro chi lo gestirebbe? Il solito burosauro partitocratico sommamente incompetente in materia, visto il clientelismo e la corruzione dilaganti in ogni dove, anche qui in Emilia-Romagna? Tacendo poi dei finanziamenti necessari per la realizzazione dell'ambizioso progetto! Come riportato sempre su "city" del 19 aprile: "Di certo c'è che la Fondazione (Carisbo) da sola non potrà coprire i costi (ma va!). La palla, dunque, passerà al prossimo sindaco, alle banche e al sistema Bologna intero." Non è che alla fine pagherà sempre Pantalone, ossia il povero contribuente già abbondantemente tartassato, per un progetto faraonico di dubbia utilità, che forse, visti i tempi grami, non vedrà nemmeno la luce, che comunque si potrebbe tradurre nell'ennesimo pretesto per estorcere altro denaro ai contribuenti, facendo arricchire ulteriormente i personaggi illustri coinvolti, che sono certo gli ultimi ad averne necessità, ma si sa, piove sempre sul bagnato! Non sarebbe certo la prima e ultima volta che si regalerebbero soldi qui da noi, ai soloni di turno, con ben altri problemi che necessiterebbero di risoluzione e che abbiamo tutti sotto gli occhi. Basta coi compagnucci della parrocchietta più o meno sinistrorsa che hanno già prodotto abbastanza danni! Staremo a vedere. Gabriele Evangelista.