sabato 23 dicembre 2017

Il meglio del peggio od il peggio del meglio?

Dopo l' "Aida" con i sottotitoli attivabili tramite app gratuita su smartphone, ecco che all'Orinale, ovvero al Comunale di Bologna, questo mese, visto il gradimento, si persevera diabolicamente con la "Tosca" (altra rarità assoluta, nella migliore tradizione felsinea, naturalmente!) che vi ripristina, in aggiunta, pure i sopratitoli, temporaneamente soppressi per l' "Aida". Prossima tappa, aggiunta di una presa stercofonica (espandibile in futuro per un audio multi-anale) per cuffia/auricolare (da ritirarsi preventivamente in biglietteria od al guardaroba, riconsegnandola poi all'uscita), posta sul bracciolo sinistro della poltrona, con tasto per la selezione della lingua (fino ad un massimo di 14, compreso il turcmeno-azerbagiano, ma escluse la lingua salmistrata, il carrello dei bolliti e le linguine allo scoglio, purtroppo), soprattutto al fine di agevolare i melomani cecati, ops, non vedenti (ma non solo), per poter ascoltare una o più voci impostate (con la prioritaria) che ti spiegano e commentano (altrimenti non capiresti un cavolo), passo passo, quel che succede in palcoscenico, per tutta la durata dello spettacolo (durante gli intervalli, pausa pubblicitaria per accontentare gli sponsor, a cominciare da Oscar-da-bagno-Farinetti/Eataly). Un'altra innovazione andrà a beneficio invece dei melomani rintronati come una campana, ops, non udenti, per i quali vi sarà pure un piccolo schermo a cristalli (Svarovski) liquidi, posto centralmente sulla sommità dello schienale della poltrona di fronte, a luminosità ridotta in ossequio ai più rigorosi criteri di risparmio energetico e d'impatto ambientale, facilmente escludibile, ove campeggerà, per l'intera durata dello spettacolo, il volto di un interprete esperto nel linguaggio dei sordo-Muti (ma per fortuna che c'è il Riccardo / che da solo gioca a biliardo / non è di grande compagnia / ma è il più simpatico che ci sia ...), che tradurrà, a gesti e labiali, il testo del libretto dell'opera in corso di rappresentazione, mimando pure gli spot pubblicitari degli sponsor, nel dipanarsi degli intervalli (per quelli della prima fila della platea, lo schermo sarà sito sulla sommità di un'astina regolabile da selfie, la cui base viene fissata all'estremità del bracciolo destro della poltrona). Maremma maiala, ma che popò di troiaio è diventato questo teatro lirico!