La frattura fra il mio modo di essere e il contesto ambientale in cui sfortunatamente vivo, mi è divenuta insanabile, d'altro canto non ne posso più nemmeno dei tipici soloni con la pancia senz'altro più piena della mia, con le loro soluzioni pronte in tasca, ma che ovviamente loro per primi si guarderebbero bene dall'applicare, ma con le quali si scaricano bellamente la coscienza nei tuoi riguardi. Aggiungiamo anche che non ne posso più di quest'orda barbarica che sta letteralmente dilagando sempre più a cominciare dal centro storico, snaturando e involgarendo questa città, tutto questo con l'avallo del comune, dell'università e di quanti ci lucrano sopra, mi sto riferendo al fatto che in questo agglomerato urbano sembra esserci posto per tutti, tranne per chi, come me, ha la disgrazia di esservi nato, ritrovandomi frustrato e colmo di rabbia impotente. Dubito che ci sia un'altra città che abbia subìto e continui anzi a subire una simile ondata di cani e porci da ogni dove, come questa, evidentemente l'alto costo della vita non è sufficiente a frenare questa autentica cancrena, magari si lamentano pure, ma chissà perchè una volta che sono qui, non li schiodi nemmeno con la bomba atomica. E io a questo punto dove dovrei andarmene, non potendo certo fare altrettanto? Il bello è che, secondo certi cerebrolesi di mia conoscenza, per superare le mie difficoltà economiche, dovrei anch'io pure subaffittargli delle stanze della mia casa, servendoli e riverendoli per il fatto che mi consentano di poter pagare tasse, gabelle e quant'altro, siamo proprio in pieno delirio! Ma non mi dovrei meravigliare, visto che i miei consimili concepiscono evidentemente, nella loro estrema povertà d'animo, la casa avente come unica funzione di dormitorio. Ammesso e non concesso che abbiano ragione gli altri e conseguentemente torto marcio io, la casa per me è innanzitutto un luogo di ricreazione, una indispensabile camera di compensazione, dove potermi ritrovare e coltivare al meglio le mie passioni, unica ragione per cui sopporto il fatto di stare al mondo, prima ancora che un semplice dormitorio e pur piacendomi di uscire, stare all'aria aperta e (o vana utopia!) starmene in mezzo alla gente (é una piccola cosa ma, trovare la zona centrale del crescentone di Piazza Maggiore, perennemente occupata da bivacchi e capannelli, mi sembra un ulteriore segno di degrado, l'orda barbarica non sembra risentire minimamente della crisi, chissà com'è!). Evidentemente pretendo troppo, sono un vecchio matusa complessato, tutto è come sempre, stramaledettamente nella norma, ma che nausea! Visto che per fortuna il tempo metereologico sembra favorevole, domani sarà proprio il caso che sparisca, vorrei vivere, non sopravvivere, ma qui ogni battaglia è già persa in partenza. E visto che ne ho anche fin sopra i capelli di mense per i poveri e di trovarmi in mezzo a drogati, alcolizzati, malati di mente, delinquentelli e sbandati vari, non mi resta mestamente che porre termine a questa inutile esistenza, unica consolazione le musiche d'organo ascoltate ieri sera, capitando casualmente nel duomo di San Pietro, ultimo lenimento per un'anima in pena dannata come me.... non ci resta che piangere!(sinfonia patetica)