lunedì 16 settembre 2013

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Anche se in questi giorni dovrebbero arrivare le cartelle delle tasse dei rifiuti e compagnia bella, che comunque non sarò certo in grado di pagare, essendo già in arretrato, per quanto le prevedessi è ovvio che contribuiranno senz'altro a rendermi l'animo ancora più pesante di quanto già non sia, aggiungiamoci che il mio lavoretto audiovisivo al computer mi sta creando degli intoppi imprevisti, che la mia vicina di pianerottolo trova modo di funestarmi telefonicamente coi suoi ridicoli problemi, anche adesso che si trova a Vignola dalla sorella, che anche l'antivirus Norton 360 versione 6.0 del computer mi rompe le balle proprio in questo istante, accidenti a me che a suo tempo ci ho buttato 70 euro, dopo avere ascoltato il concerto di domenica sera su Radiotresuite, qualche sproloquio al proposito, mi viene spontaneo: innanzitutto, contrariamente ai pareri espressi dai 2 conduttori, quello in studio e quello in loco, ho trovato fiacca e deludente la direzione di George Benjamin, per i 4 interludi marini dal "Peter Grimes" di Britten, con un'orchestra della Rai non impeccabile. Direttore e orchestra che, fortunatamente sono risultati assai più convincenti negli altri brani del concerto, dello stesso Benjamin (Palimpsest I e II, Duet per pianoforte e orchestra con convincente solista Pierre Laurent-Aimard che ha eseguito come bis "La cathédrale engloutiè" di Debussy, Ringed in the flat horizon), la qual cosa ha decisamente rialzato le sorti della serata. L'unica cosa che non capisco è per quale motivo Benjamin, prima d'iniziare il concerto, abbia fatto, in un italiano stentato, quello strano annuncio in cui diceva che la pausa ci sarebbe stata dopo "Palimpsest" e non dopo Britten, oltretutto confondendomi le idee, poichè avevo inteso che il brano di Benjamin sarebbe immediatamente seguito a quello di Britten, senza interrruzioni, cosa difficile viste le enormi diversità di organico e disposizione orchestrale, fra le 2 composizioni, faccenda che difatti ha richiesto diversi minuti di pausa, col pubblico in sala che ovviamente ha applaudito subito dopo il termine del brano di Britten. Evidentemente Benjamin, dicendo pausa, in realtà si riferiva all'intervallo fra prima e seconda parte del concerto, forse a causa di un errore tipografico del programma di sala? Mah! E comunque si poteva scegliere almeno un brano assai meno conosciuto, per Britten, un poco più di fantasia non guasterebbe! E pensando al secondo dei 2 brani trasmessi dopo la conclusione del concerto, tratti da uno dei tanti concorsi di composizione, che era per nastro magnetico, beh, almeno in questo caso era utile per smagnetizzare i componenti dello stereo, come in altri casi simili, perciò tante grazie Radiotresuite, una volta tanto siete risultati utili vostro malgrado, continuate così!!!