Spero di fargli cosa gradita segnalandogli, qualora non lo sapessero, che qui a Bologna, al negozio 'Bait e Borghi' di via Volturno 7/b, a lato di via dell'Indipendenza, in pieno centro storico, è possibile reperire ancora musicassette vergini a prezzi variabili dai 2,50 ai 4,50 euro a seconda del tipo; inoltre, di nuova produzione da parte di una ditta olandese, è reperibile anche una cassetta pulitrice con liquido a 15 euro e una cassetta smagnetizzatrice elettronica 'Ton De MAG' a 30 euro. Tenete d'occhio anche i mercatini dell'usato; io, per esempio, ho trovato un kit di pulizia con 2 boccette di liquido e una serie di bastoncini cotton-fioc della Sony, così come una cassetta di pulizia testine a secco, tutto nuovo sigillato, a prezzi irrisori, tempo addietro, al mercatino 'Cose di altre case' di via della Beverara, sempre a Bologna; anzi, nello stesso posto ho talvolta reperito anche delle musicassette vergini di marca, ancora sigillate, per cui buona fortuna. Mi dicono che, proprio in seguito all'ondata di ritorno d'interesse riguardo all'analogico che ha investito per primo il vinile e poi successivamente i nastri in bobina, si stia verificando una sorta di effetto traino anche per gli apparecchi a cassette, al contrario di quanto sta succedendo per i videoregistratori che sembrerebbero in caduta libera, salvo sorprese. Come ho già detto, se posso anche comprendere almeno in parte, questo rigurgito, per il vinile e il nastro in bobina, mi sfuggono invece le ragioni di questo che sembrerebbe un ritorno di fiamma anche per la musicassetta, a meno che, non ci si sia cresciuti insieme per ragioni anagrafiche, come il sottoscritto, poichè l'intrinseca fragilità meccanica, la scarsa affidabilità nel tempo e un'oggettiva limitatezza di qualità sonora, mi sembrano difetti ineliminabili e tutt'altro che trascurabili, oltrechè innegabili, per quanto gli apparecchi e gli impianti di riproduzione possano essere sofisticati ed evoluti. Il tempo penso che dirà se si è trattato dell'ennesimo fuoco di paglia, oppure di un'autentica rinascita, che mi sembra però altamente improbabile. Chi vivrà vedrà!
Disquizioni intorno alla musica colta, con particolare riferimento alla realtà contemporanea.
mercoledì 19 giugno 2013
Classica in porcile, ovvero addenda vari.
Scusatemi per questi banalissimi giochi di parole, ma in questi giorni ho anche seri problemi di connessione con la rete civica Iperbole del comune di Bologna, che mi stanno alquanto snervando, non bastassero i miei problemi personali. Mi voglio divertire ad anticipare i dati di registrazione di alcune delle prossime uscite della collana 'Classica in vinile' della De Agostini: - Ciaikovski: concerto per violino e orchestra in re magg. op.35/Mendelssohn-Bartholdy: concerto per violino e orchestra in mi min. op.64 / solista Nathan Milstein / Wiener Philarmoniker / Claudio Abbado - Dg (registrato nel 1972 alla Grosse Saal der Musikverein in Vienna, produttore e supervisore Rainer Brock, tecnico del suono Guenter Hermanns, pubblicato nel 1973) - Mahler: 1^ sinfonia "Titano" in re magg. / London Symphony Orchestra / Sir Georg Solti - Decca (registrato nel gennaio e febbraio del 1964 alla Kingsway Hall di Londra, produttore John Culshaw, tecnico del suono James Lock, pubblicato nello stesso anno) - Holst: "The planets", suite sinfonica / elementi femminili del Los Angeles Master Chorale / Los Angeles Philarmonic Orchestra / Zubin Mehta - Decca (registrato nell'aprile del 1971 alla Royce Hall della University of California in Los Angeles, produttore John Mordler, tecnici del suono James Lock e Colin Moorfoot, pubblicato nello stesso anno) - Autori vari: "Balalaika favorites" / Orchestra Popolare Russa di Stato 'Nikolai Osipov' / Vitaly Gnutov - Mercury Living Presence (registrato il 13 e il 16 giugno del 1962 nella Sala Grande 'Bolshoi' del Conservatorio 'Ciaikovski' di Mosca, produttore Wilma Cozart-Fine, supervisore Harold Lawrence, ingegnere del suono C. Robert Fine, tecnico del suono Robert Eberenz, masterizzazione George Piros, pubblicato nello stesso anno; per la ripresa sonora sono stati impiegati 3 microfoni Telefunken 201 collegati a 2 apparecchi di registrazione a 3 tracce, uno su pellicola cinematografica (banda magnetica) da 35 mm., l'altro su nastro magnetico in bobina da mezzo pollice). - Con tutto questo ho voluto semplicemente dimostrare ai soloni super, iper, esperti o sedicenti tali, tipo quelli di 'Audiophile Sound', che non è indispensabile essere dei geni per reperire dati di registrazione un poco più esaustivi di quelli abitualmente indicati nella collana della De Agostini, basta soltanto un poco di buona volontà, il ricorso ai propri reperti personali, l'ausilio delle mediateche comunali, oltrechè un pizzico d'intuito per colmare in proprio, almeno in parte, eventuali lacune. Basta poco, che ce vò! - Sempre a proposito dei dischi Mercury, noto che, probabilmente per chissà quali paturnie pseudo audiofile, in tutta questa messe di riedizioni analogiche e digitali degli ultimi decenni, sono state praticamente ignorate in toto le incisioni monofoniche, come ben si sa anch'esse tutt'altro che disprezzabili. Personalmente ho memoria soltanto di un cd uscito negli anni '90, contenente i 'Quadri di un'esposizione' di Mussorgski/Ravel e la 'Musica per archi, percussioni e celesta' di Bartok, con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Rafael Kubelik e poi nient'altro. Purtroppo possiedo soltanto un vecchio lp della serie 'Golden Imports', stampata dalla Philips olandese, contenente 4 brani di Barber eseguiti dalla Eastman Rochester Orchestra diretta da Howard Hanson, di cui 3 (1^ sinfonia, Adagio, "The school for the scandal" ouv.) originariamente monofonici ma quivi riproposti in stereofonia artificiale con esiti mediocri, soprattutto se confrontati col rimanente brano, Medea suite, inciso effettivamente in stereofonia, che suona molto meglio, ovviamente. Non sarebbe proprio male se si cominciasse a riproporre come si deve, anche queste incisioni monofoniche. Per il momento è tutto, dalla terra dei cachi.
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