"Nel giugno del 2007, nel corso di una tournée, diressi un concerto della Filarmonica di Stoccarda a Milano. In quell'occasione, eseguimmo, tra le altre musiche in programma, un paio di poemi sinfonici di Ottorino Respighi ("Le fontane di Roma" ed "I pini di Roma", ndt). Visto che, fra la prova generale e l'esibizione vera e propria, mi ritrovavo con un poco di tempo libero, mi recai così, nel pomeriggio, al fornitissimo negozio musicale "Casa Ricordi", situato all'interno dell'ampia galleria commerciale, nei paraggi del celeberrimo "Teatro alla Scala", negozio dove ogni appassionato di musica e ciascun musicista di professione, può scovare delle autentiche rarità. Per cui feci la scoperta di una partitura relativa a una suite orchestrale, tratta da un balletto di Respighi, che mi risultava completamente ignoto (strano che non sapesse nemmeno che all'epoca esistevano già, da diverso tempo, ben 3 incisioni discografiche della suddetta suite, ndt): "Belkis, regina di Saba". Mi misi giusto a sfogliarne le pagine qua e là, osservando le note sul pentagramma. E dopo soltanto qualche istante, ne ero certo: volevo decisamente dirigere questo brano! Quindi ne comprai la partitura (frase aggiunta dal traduttore). Dopo alcune ricerche effettuate una volta tornato a Stoccarda, scoprii che la prima assoluta di questo balletto, che occupò l'intera serata (secondo quanto riportato dalla vedova di Respighi, in realtà inizialmente era previsto l'abbinamento con l'atto unico "Il Re" di Giordano, che avrebbe dovuto precederlo, successivamente sostituito, non trovandosi cantanti adeguati, con l'opera in 3 atti "Fedora", sempre dello stesso compositore, ndt), "Belkis, regina di Saba", ebbe luogo il 23 gennaio 1932, alla Scala di Milano, ovvero soltanto a poche centinaia di metri, rispetto al negozio dove avevo acquistato la partitura della suite. Varie fonti riportavano del concorso di parecchie centinaia di partecipanti per la messa in scena e della realizzazione di altrettanti sfarzosi costumi, interamente fatti a mano. Un recitante, un mezzosoprano, un coro misto e una grande orchestra, con gruppi fuori scena di ottoni e percussioni che suonavano in lontananza, costituivano i requisiti musicali preliminari per la sola esecuzione. Quanto incredibilmente complicato! Perchè questa composizione non venne mai più ripresa nuovamente, dopo la prima e unica breve serie di rappresentazioni? Ne esistevano delle registrazioni integrali? Il materiale musicale completo, partitura e singole parti strumentali, dell'intero lavoro, era ancora rintracciabile? Tutte queste domande necessitavano di una risposta. Dopo che venne presa la decisione di tentare il raggiungimento dell'obiettivo di pervenire a un'esecuzione integrale dell'intero lavoro, fissammo l'estate del 2012, come data per l'esibizione. Ulteriori ricerche rivelarono che, tutto il materiale musicale e le annotazioni relative al balletto completo, giacevano dimenticate (in realtà la traduzione letterale sarebbe 'sonnecchiavano', ndt) negli archivi di Casa Ricordi, fin dall'epoca della prima e unica serie di rappresentazioni alla Scala, la qual cosa significava che il nostro concerto avrebbe costituito la seconda esecuzione completa in assoluto, di questa musica. Tutto ciò, rappresentava un incentivo più che sufficiente per noi. In virtù della soddisfacente collaborazione che avevamo con loro da parecchi anni, ingaggiammo il Coro Filarmonico Ceco di Brno, il mezzosoprano Stella Doufexis (ed anche il tenore Metodi Morartzaliev, impiegato per i vocalizzi fuori scena nel finale, mi verrebbe da aggiungere, a meno che non sia un membro dello stesso Coro Filarmonico Ceco quivi impiegato, i nomi dei singoli elementi essendo inseriti nei titoli di coda, anche se in maniera, per me scarsamente leggibile - mi viene un sospetto - ndt!), per le parti vocali. Ma a questo punto, la faccenda si presentava più problematica. Avremmo dovuto includere anche una compagnia di danza? Come si sarebbe potuta inserire la parte del recitante, all'interno della rappresentazione? Dopo che il libretto di Claudio Guastalla venne completamente tradotto per noi, in una nuova versione ritmica in tedesco, sviluppammo il concetto d'innestare gli interventi recitati all'interno della partitura musicale. Secondo le indicazioni di Guastalla e Respighi, il recitante compare soltanto un paio di volte, la prima all'inizio e poi di nuovo all'incirca a metà. Le altre parti del libretto, non andrebbero recitate, limitandosi puramente a descrivere l'azione. Respighi le ha apposte in corrispondenza dei rispettivi quadri della composizione. Decidemmo coscientemente d'inserirle all'interno del flusso musicale. Pervenimmo a tale conclusione, conseguentemente ai seguenti fattori: la realizzazione scenica di un balletto all'interno della Beethoven Saal della Stuttgart Liederhalle (sede abituale dell'orchestra, ndt) era impossibile, stante la carenza di spazio a disposizione. Inserire delle parti recitate del testo in seno alla parte musicale, avrebbe creato un arco narrativo sufficiente a rendere esplicito lo svolgersi progressivo della trama del balletto, anche nell'ambito di una esecuzione in forma di concerto, specialmente stante il fatto che avevamo deciso di eseguire il pezzo con la versione ritmica in tedesco delle parti recitate (traduzione dall'italiano del libretto di Guastalla, a cura di Marzia Alesi, ndt). Fondere la musica con le parole, fu molto più facile di quel che mi aspettavo, poichè frequenti pause e passaggi tenui della prima, ci diedero l'opportunità d'inserire il testo recitato senza alcun cambiamento, e soltanto una volta dovemmo far ricorso ad alcuni espedienti, come si usa spesso nell'ambito dei musicals e delle operette. Ma chi avrebbe recitato il testo? Poichè il personaggio principale della vicenda, Belkis, era quello al quale venivano attribuite la maggior parte delle parole componenti il testo del libretto, optammo per una voce femminile, anzichè maschile come in origine. Stante che questa figura fiabesca, reca già in partenza, caratteristiche prettamente orientali, decisi conseguentemente di non cadere in questo luogo comune, affidando la recitazione a un'attrice dall'aspetto orientaleggiante. Questo ci avrebbe portato un po' troppo lontano. Perciò scegliemmo una fra le più autentiche e sensibili fra le attrici tedesche cinematografiche e teatrali - Julia Jentsch. Tutti questi sforzi di riportare alla luce una partitura che, secondo le mie considerazioni, era ispirata ed era caduta ingiustamente nel dimenticatoio, giungendo così a ridarle nuova vita ancora una volta, ebbero come risultato un autentico sforzo immane da parte degli oltre 200 musicisti coinvolti. Le prove delle singole parti, successivamente il metterle insieme come elementi integranti l'intero lavoro, ovvero orchestra, recitante, coro e cantanti, resteranno indelebilmente impresse nella mia memoria. Ogni nota cantata e suonata nelle prove era una novità assoluta, e tutto ciò rappresentava un viaggio all'interno di un nuovo mondo, ancora da scoprire. La straordinaria bellezza della musica, la sua strumentazione, l'integrazione magistrale di elementi Arabici, Ebraici, Gregoriani ed Africani, e il prorompente senso teatrale e drammatico di Respighi, si sono rivelati estremamente affascinanti. Nella speranza di avervi contagiato col mio entusiasmo per "Belkis, regina di Saba" di Ottorino Respighi, vi auguro un gran godimento nell'ascolto e nella visione di questo filmato! Vi saluto, il vostro Gabriel Feltz." / Questa la trama di "Belkis, regina di Saba": - "Il vento del Sud apporta novelle sulla Vestale Belkis, di Makeda, la Perla del Sud, dal remoto regno di Saba, al leggendario Re Salomone. Fin da quando è venuta a conoscenza della sua fama, della sua benevolenza e della sua saggezza, lei ha compreso di amarlo. Salomone le fa pervenire un messaggio tramite un uccello fatato, ovvero la leggendaria Araba Fenice, invitandola a raggiungerlo nella sua reggia di Gerusalemme, in maniera da poterla ricevere con tutti gli onori che le competono. Dopo che Belkis ha ricevuto l'invito e ha consultato i Saggi del suo paese, chiede lumi a un Oracolo delle Stelle: può così accettare l'invito. Una lunga carovana, carica di doni preziosi, viene approntata al fine di predisporsi a un lungo viaggio che si protrarrà per parecchi anni, al fine di condurre la Regina, attraversando il deserto, fino ad Israele. Con molta fortuna, tutti i componenti, riescono a sopravvivere a una terribile tempesta di sabbia, che rischia di soffocarli. Ad ogni modo, quando Belkis, finalmente giunta a destinazione, vede tutti i doni sfarzosi che Salomone ha messo da parte per lei, per poterla accogliere con tutti gli onori al suo arrivo, getta i regali che ha portato con sè, nella sabbia, vergognandosi per la loro pochezza. Il palazzo della Reggia di Gerusalemme viene addobbato a festa e gli Abissini, i Beduini e i Nubiani, appena giunti per l'occasione, danzano per intrattenere il Re. Quando Salomone vede per la prima volta il viso di Belkis, dopo averle tolto i veli, si mette anche lui a danzare per lei, come fece in precedenza suo padre Davide, al cospetto dell'Arca dell'Alleanza. Dopodichè il Re e la Regina, cadono l'uno nelle braccia dell'altra..." / Nota finale del traduttore: personalmente mi domando se, stante la presenza di elementi ebraici nella trama, così come nella musica, anche le leggi razziali promulgate dal regime fascista nel 1938 (Respighi era morto un paio d'anni prima, precisamente il 18 aprile 1936), non abbiano in qualche modo influito negativamente sulle sorti di questo balletto, contribuendo a decretarne la prematura scomparsa dalle scene (ma probabilmente ha ragione Elsa Olivieri Sangiacomo, la vedova di Respighi, nella sua celebre biografia concernente l'illustre marito, quando afferma, a proposito di questo balletto, che si trattava di un lavoro troppo ambizioso e grandioso, per poter sperare che rimanesse in repertorio). E sempre a riguardo delle numerose sortite solistiche di singoli strumenti in seno alla partitura, mi verrebbe da attribuire quelle del flauto al personaggio di Belkis, quelle del violoncello a Re Salomone, mentre quelle dell'ottavino le associerei all'Araba Fenice, ciò detto con beneficio d'inventario. / Per chi volesse saperne di più: www.belkisfilm.de / Tutto qui!