giovedì 30 maggio 2013

"Il tronfio di Clelia"???

Ringraziando sentitamente Lidia Cavallari per la sua e-mail che mi ha praticamente confermato le mie nefaste supposizioni al riguardo della messa in scena de "Il trionfo di Clelia" di Gluck, nel frattempo anch'io avevo cercato di saperne di più al riguardo. Ieri notte su Rai3 in tv, alle ore 1.35 (!) so che dovrebbe essere andato in onda uno speciale di mezz'ora su questo allestimento per la rubrica "Prima della prima", ma essendomene dimenticato non ho potuto farmene un'idea, ma spulciando sulle riviste specializzate mi sono accorto che questo lavoro è stato inciso nel 2011 su disco uscito l'anno dopo, con lo stesso direttore d'orchestra e quindi nella medesima edizione critica, ma con un diverso cast di cantanti e un differente complesso strumentale. In effetti, andando al Ricordi Media Store di via Ugo Bassi qui a Bologna, ho rintracciato il cofanetto di ben 3 cd, per una durata complessiva di 3 ore 15 minuti e 29 secondi, a cura dell'etichetta discografica tedesca Mdg Scene, al prezzo di euro 39,99. Stante la durata 'wagneriana' e le mie condizioni economiche disperate, non me la sono sentita di accingermi a un acquisto quantomeno rischioso, ma sono riuscito a rintracciarne una recensione sul numero del novembre 2012 della rivista "Musica", alla quale rimando per ulteriori dettagli. Pur essendogli stato attribuito dal recensore il massimo dei voti, ovvero 5 stelle, mi sembra che il tono di questo giudizio riguardo al succitato cofanetto, sia circospetto e contradditorio, per cui attendo di leggerne altre eventuali recensioni. Riguardo all'opera in sè, va notato che in realtà, essendo stata composta nel 1763, risulterebbe quindi successiva di un anno rispetto alla prima versione dell' "Orfeo ed Euridice" e quindi verrebbe da supporre che ci dovremmo trovare in piena 'riforma' gluckiana, sennonchè leggo, che per motivi opportunistici e di 'cassetta', il compositore fece un passo indietro stilisticamente, ritornando ai modelli convenzionali italiani, soprattutto per quel che concerne il trattamento delle linee vocali, in più aggiungiamoci delle cronache del tempo decisamente contrastanti circa l'effettivo esito di questa prima, per cui il quadro complessivo resta decisamente nebbioso secondo me. Poi devo sinceramente ammettere di non avere mai sentito nominare il direttore d'orchestra e revisore della partitura, fierissimo alfiere convinto del valore intrinseco di quest'ultima (ovviamente, visto che come revisore può marciarci alla grande coi diritti d'autore, o quantomeno può sperarlo!), tale Antonio Sigismondi De Risio (carneade, chi era costui?), nè tantomeno il complesso greco di strumenti originali 'Atalanta Fugiens' da lui diretto nell'incisione Mdg (ma da dove cavolo sbucano, questi qua?), bell'ignorantone che non sono altro. Ho sperato di reperire l'imperdibile (si fa per dire, anzi per celia!) cofanetto alla biblioteca della Sala Borsa qui in Bologna, sperando così, tramite imprestito, di potermi togliere la curiosità senza spendere un centesimo, ma non c'è stato nulla da fare, non ce l'hanno, chissà com'è! Comunque l'e-mail giuntami, sembrerebbe proprio confermare che l'Orinale, cioè, ops! Il Comunale, anzichè celebrare il proprio 250° anniversario, abbia praticato un vero e proprio autodafè, benessum! In tal caso non si poteva proprio evitare di buttar soldi dalla finestra, nevvero? Ma andate a lavorare, branco di ciarlatani, cialtroni, incapaci! A proposito di anniversari, proprio mercoledì 29 maggio, ricorreva il centenario della prima assoluta del "Sacre" di Stravinski (e non il 26 come avevo erroneamente scritto), composizione che ha avuto ben altro destino rispetto a "Il trionfo di Clelia", ma guarda un pò i casi della vita!