Non tutto il male viene per nuocere, mi è venuto proprio da pensare, mentre ascoltavo alla radio, mercoledì sera, le lagnanze di Enzo Restagno, curatore e responsabile della rassegna musicale "Mi-To, Settembre musica, dipanantesi fra le città di Milano e Torino, quando ha affermato che, per motivi dovuti alla restrizione dei fondi disponibili, ha dovuto rinunciare, con grande dolore, alla sezione riservata alla musica etnica (ribadendone l'importanza della sua divulgazione al grande pubblico), poichè, come lui stesso ha dichiarato, far venire qui in Italia, musicisti provenienti da paesi spesso remoti, ha dei costi economici elevatissimi (ah, benessum!). Sarò retrogrado, ma oltre a ribadire il fatto che, secondo me questo tipo di musica, in manifestazioni come "Mi-To", ci sta proprio come i cavoli a merenda, trovo veramente stucchevole questo meticciato multi-etnico demagogico (e difatti anche Restagno, nella sua reprimenda, ha usato la parola 'multietnicità'; ogni volta che la sento, ho la stessa reazione del famigerato Goebbels ogni qualvolta udiva la parola 'cultura'), "grazie" al quale, anche le nostre sciagurate latitudini, sono state invase, salvo sporadicissime eccezioni, da una marea di autentica spazzatura (fra queste ci metterei anche le canzoni dell'algerino Khaled, lagnosissime fino allo spasimo, solo per dare un'esempio; essendo lui medesimo il capofila del cosiddetto genere 'Raei' -nulla a che vedere con la nostrana emittente radiotelevisiva- vorrei tanto potergli dire: "Ma Raei affanculo, te e chi ti ha messo al mondo!"; e fosse almeno l'unico fra gli autentici flagellatori testicolari che ci sono piovuti addosso. Purtroppo di musicisti come Ravi Shankar, non ne nascono tutti i giorni), non bastasse quella nostrana (tipo Giovanni Allevi, solo per fare un nome a caso, ma anche i vari Gigi D'Alessio, Max Pezzali, sarà meglio che mi fermi qui, altrimenti cado in depressione): insomma una grande quantità di fuffa; e quelli come Restagno, fanno i grandi fuffatori, ovvero diffusori di fuffa, con i soldi pubblici (anche se adesso non più, per fortuna). Per contro, ha confermato il concerto sinfonico di domenica 15, diretto da George Benjamin, con un programma di musiche sue e di Britten, che, per fortuna, dovrebbe anche essere trasmesso in diretta da Radiotre, così come quello del 19, in cui Gianandrea Noseda dirigerà, coi complessi del Regio di Torino, il "Coro di morti" di Petrassi e la sesta sinfonia di Mahler. Ecco, in questo caso, se a saltare per mancanza di fondi, fossero stati questi ultimi, allora sì che ci sarebbero state ragioni per dolersene, ma per fortuna che, una volta tanto, a farne le spese, è stata la fuffa etnica e non la grande musica. In questo caso, più che mai, non tutto il male viene per nuocere. Guerra alla fuffa e ai grandi fuffatori! / Intanto proseguiamo: --------- Luis Bacalov: 1) Il postino - Hector Ulises Pasarella, bandoneon; Riccardo Pellegrino, violino e mandolini; Orchestra Sinfonietta di Roma, diretta dall'autore (nel brano "Madreselva" di F. Canaro e L. C. Amadori, la voce di Carlos Gardel)- cd Cam NANS 055 S; --- 2) La tregua - Zoriana Kushpler, cantante; Orchestra Sinfonica Bulgara, diretta dall'autore ( brani "Noch svetta"-M. Jazykov/Anonimo; "Moskva majskaia"-V. Lebedev-Kumach/Dmitri e Danilo Pokrass); "Sinij platocek"-Y. Galizkij-M. Marsinov/Egy Petersburgskij; danza ungherese n.5 in fa diesis minore, frammento-Brahms; "Wiener Blut", valzer, frammento-Johann Strauss Jr.; tutti arrangiati da Gronskyi Volodymyr); - cd Cam NANS 070 S; ------------ Philip Glass: 1) Koyaanisqatsi - The Western Wind Vocal Ensemble / The Philip Glass Ensemble diretti da Michael Riesman; - cd Island Records 814 042-2 (so però che ha avuto una riedizione più recente sotto altro marchio); --- 2) Anima mundi - The Western Wind Vocal Ensemble (Jeannie Gagné, Dora Ohrenstein, soprani; Patricia Dunham, Linda November, contralti; David Duesing, David Frye, tenori; Alexander Blachly, Bruce Rogers, baritoni) / The Philip Glass Ensemble (Sanford Allen, Timothy Baker, Mayuki Fukuhara, Mary Rowell, Masako Yanagita, violini; Stephanie Fricker, Jill Jaffe, viole; Larry Lenske, violoncello; Barbara Wilson, contrabbasso; Carol Wincenc, flauto; Timothy Malosh, flauto piccolo; Steven Hartman, clarinetto; Leonard Arner, oboe; Sharon Moe, Allen Spanjer, corni francesi; William Rhodin, Lee Soper, trombe; Dennis Elliot, Alan Ralph, tromboni; Rex Benincasa, percussioni), diretti da Michael Riesman; - cd Elektra Nonesuch 7559-79329-2 (stupenda musica splendidamente registrata, peccato solo che sia troppo breve, circa una mezz'oretta totale); ------------ James Horner: Willow - Ian Underwood, fairlight (pur avendo ascoltato il disco, non ho la più pallida idea di che razza di strumento si tratti, ma comunque, indagherò); Kazu Matsui, sakauhachi; Mike Taylor, Tony Hennigan (del gruppo "Incantation"), flauti di Pan, kena; Robin Williamson, arpa celtica, cornamuse; The King's College Choir, Wimbledon; The London Symphony Orchestra, diretta dall'autore - cd Virgin Records America Inc./Virgin Movie Music 0 7567-90939-2 9 (curiosamente, in questa partitura, ricorre uno spunto tematico che ricorda dappresso 'La morte di Tebaldo' (suite n.1 - n.7) da "Romeo e Giulietta" di Prokofiev!); ------------ Alexandre Desplat: The painted veil - Lang Lang, pianoforte; Vincent Segal, violoncello elettrico; Jeff Boudreaux, Joel Grare, Philippe Macé, percussioni; Alexandre Desplat, percussioni, flauti, pianoforte, tastiere; Orchestra Sinfonica di Praga, diretta dall'autore (comprende la Gnossienne n.1 di Satie, eseguita al pianoforte da Lang Lang) - cd Deutsche Grammophone 00289 477 6552 3 GH; ------------ Osvaldo Golijov: Tetro - Dawn Upshaw, soprano; Michael Ward-Bergeman, fisarmonica; Claudio Ragazzi, chitarra; Bernardo Monk, sassofono; Octavio Brunetti, pianoforte; Guillermo Vadalà, Daniel Greenspan, Mark Dresser, contrabbassi; Saint Lawrence String Quartet; Ying Quartet; Cantoria Alberto Grau, diretta da Maria Guinand; Orchestra diretta da Dante Anzolini (i brani "From day to night" e "Amigos", sono di Claudio Ragazzi; il brano "To Patagonia" è di Octavio Brunetti, su un tema di Osvaldo Golijov); - cd Deutsche Grammophone DG 00289 477 8531 6 GH. --------------- Ho sempre avuto una grande invidia per coloro che digitano sulle tastiere dei computer alla velocità della luce, essendo al contrario, goffo, impacciato e lento come una lumaca, per di più afflitto da miopia, presbiopia, astigmatismo, congiuntivite cronica e cataratta incipiente, come a dire il danno, il malanno e l'uscio addosso! Sono proprio un gran bel catorcio! Per oggi è tutto qui, ma in qualche modo si ... continua!