venerdì 30 agosto 2013

Celluloide in policarbonato 4 (imperterriti si prosegue!).

Adesso beccatevi 4 belle antologie: - 1) "L'età d'oro di Hollywood": On the Waterfront (Leonard Bernstein) / Deception (Korngold) / Shall we dance (Gershwin) / Spellbound (Rosza) / Humoresque (Waxman); - Frederick Zlotkin, violoncello; Simon Mulligan, pianoforte; Stephen Bryant, violino; BBC Symphony Orchestra / Leonard Slatkin - cd Bbc Music Magazine BBC MM 234; - 2) Star Trek, volume 2 (serie televisiva): Main title and closing theme (Alexander Courage/Fred Steiner) / By any other name (Fred Steiner) / The trouble with Tribbles (Jerry Fielding) / Mirror, mirror (Fred Steiner) / The empath (George Durning); - Royal Philarmonic Orchestra / Fred Steiner - cd Varese Sarabande VCD 47240; - 3) "Symphonic Star Trek", musiche tratte dalle serie cinematografiche e televisive (Goldsmith, Eidelman, Mc Carthy, Rosenman, Courage, Horner), con tracce comprendenti anche effetti speciali; - Leonard Nimoy, voce recitante; Cincinnati Pops Orchestra / Erich Kunzel - cd Telarc CD-80383/1; - 4) Musiques de films de Marcel Carné: Le quai des brumes - Le jour se lève (Jaubert) / Les portes de la nuit - Les enfants du paradis: Baptiste (Kosma); - Malcolm Stewart, violino; Orchestre du Capitole de Toulouse / Michel Plasson - cd Emi Classics CDC 0777 7 54764 2 2 (nota: se non conoscete il film "Les enfants du paradis" (Amanti perduti), sappiate che vi siete persi qualcosa di veramente trascendentale, trattandosi di una pellicola che riunisce un autentico 'parterre de roi' di artisti che rappresentano veramente la 'crème de la crème', il meglio del meglio del cinema francese dell'epoca, tanto più incredibile se si pensa che un simile capolavoro è stato realizzato in piena seconda guerra mondiale, col paese occupato dalle truppe naziste, uno dei film più divertenti, commoventi e struggenti che mi sia mai capitato di visionare, splendidamente fotografato in uno strepitoso bianco e nero, per cui le circa tre ore e un quarto della versione originale e integrale, mi sono letteralmente volate, avendolo tra l'altro comodamente visto un sabato pomeriggio al Cinema Arlecchino di via Lame a Bologna, in tempi recenti, nell'ambito delle proiezioni gratuite, facenti parte della rassegna "Il cinema ritrovato" a cura della Cineteca "Lumière" di via Azzo Gardino. Tanto più che la stupenda parte musicale composta in tandem proprio da Maurice Jaubert e Joseph Kosma (quest'ultimo, se non sbaglio autore anche del celeberrimo brano "Les feuilles mortes", brano che mi rammento di aver a suo tempo sentito orridamente assassinato da dei sedicenti musicisti che abitavano al piano di sotto, ai tempi in cui risiedevo in un monolocale di via San Carlo, 39. In quel caso, le 'foglie' più che morte, erano decisamente 'morte stecchite'!), stando ai titoli di testa, risulta essere eseguita da L'Orcheste des Concerts du Conservatoire de Paris, diretta nientepopodimenoche, da Charles Munch - salvo abbagli da parte mia - che bei tempi, accidenti!) --------- / Un paio di 'addenda', del resto con la testa fra le nuvole che mi ritrovo, di sicuro sarò incorso in una mare di errori, orrori, omissioni e imprecisioni: --- Carl Davis: The world at war / Far Pavillons / Pride and prejudice / The French Lieutenant's woman / Champions / Anne Frank remembered / Hollywood / Napoleon / Scandal / Flesh and the devil (+ variations on a Polish Beggar's theme, per violino e orchestra); - Jonathan Carney e Raymond Ovens (violini), Andrew Williams (viola), Clive Greensmith (violoncello), quartetto d'archi; Martin Roscoe, pianoforte; Jonathan Carney, violino solista; The Royal Philarmonic Orchestra, diretta dall'autore - cd Tring/RPO 204497-201; --- Honegger: La tempète / Horace victorieux / Mermoz (+Pacific 231, Rugby, Pastorale d'été); - Orchestre du Capitole de Toulouse / Michel Plasson - cd Deutsche Grammophon DG 435 438-2 GH; --- / Mi sovvengo anche di una trasmissione televisiva settimanale, credo su Rai 3, intitolata "Alla ricerca dell'arca", condotta dal valente giornalista Mino Damato, col pubblico in studio, inframmezzata, fra un servizio e l'altro, da brevi sipari musicali, durante i quali venivano eseguiti brani di musiche da film, interpretati da un'orchestra nostrana, la CineFilarmonica (anche se il conduttore, chissà perchè, la annunciava, a voler fare i pignoli, come Cinesinfonica) diretta dal grande Ritz Ortolani. Ricordo anche, a suo tempo, ovvero intorno alla metà degli anni '80, di averne anche visto un cd, con questi interpreti, comprendente in gran parte anche i brani suonati negli intervalli della trasmissione televisiva, che erano di vari autori oltrechè dello stesso Ortolani (autore, fra le altre cose, delle musiche di "Fratello sole, sorella luna" e delle musiche per lo sceneggiato televisivo "Cristoforo Colombo", con le parti cantate interpretate dal tenore Placido Domingo), nella vetrina del negozio "Casa del disco" di via dell'Indipendenza, qui a Bologna. Poi, una volta terminato il ciclo delle trasmissioni condotte da Damato, di questa formazione orchestrale, non ne ho più saputo nulla, per cui temo che si sia sciolta poco tempo dopo, salvo smentite. Approfitto dell'occasione per ricordare il serio professionismo di un giornalista come Damato, il quale aveva il solo difetto di essere un poco troppo serioso oltrechè di mettere persino troppa carne al fuoco nei suoi programmi, esponente di una seria deontologia professionale, assieme anche a Bruno Mobrici, conduttore in epoca remota,di 'Speciale Tg1', caratterizzata da una modalità di fare giornalismo televisivo (e penso ai vari Biagi, Montanelli, Zavoli e persino al primo Maurizio Costanzo, conduttore di 'Acquario'), di cui sembra essersi perso definitivamente lo stampo, nel becerume odierno e che non posso fare a meno di rimpiangere amaramente. L'unico periodo in cui guardavo regolarmente 'Domenica in', contenitore settimanale pomeridiano di Rai 1 era proprio quello nel quale, a condurre la trasmissione, stava Mino Damato. / A proposito della "Casa del disco" di Bologna, ho lo struggente rimpianto di non avere, a suo tempo acquistato, proprio un cd della Varese Sarabande, contenente la colonna sonora originale delle musiche di Nino Rota, per "Guerra e pace" di King Vidor (con le scene di battaglia, girate da Mario Soldati), eseguite dall'Orchestra sinfonica dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretta da Franco Ferrara, rimasto esposto per parecchio tempo, nella vetrina del suddetto negozio. Riguardo al negozio, mi piaceva soffermarvici per parecchio tempo, proprio quando ancora c'erano le vecchie vetrine originali, soprattutto quando queste ultime venivano anche utilizzate per piccole, periodiche esposizioni di fonografi, grammofoni, dischi 78 giri d'epoca. L'inizio della decadenza fu, secondo me, proprio quando, sciaguratamente, decisero di sostituire le vecchie, fascinose vetrine originarie, con delle nuove alquanto più anonime, smettendo oltretutto l'usanza delle periodiche esposizioni di apparecchiature e supporti d'epoca, tant'è che, dopo di allora, passando nei paraggi, il più delle volte tiravo diritto, mentre prima ci sostavo regolarmente. Oltretutto i prezzi dei dischi, erano diventati i più cari di tutta Bologna! / La colonna sonora del film "Alexander Nevski" di Sergei Eisenstein è passata alla storia anche per essere quella peggio registrata di tutti i tempi, poichè Prokofiev, fresco reduce da un soggiorno a Hollywood, durante il quale aveva potuto saggiare tutte le ultime mirabilie in fatto di tecnologie di ripresa, nelle sue peregrinazioni negli studi cinematografici, aveva cercato di replicarne i risultati con gli assai più limitati e arretrati mezzi di cui si disponeva, all'epoca, nella madre patria russa. Aveva cominciato con lo stravolgere la disposizione dell'orchestra e del coro, finendo anche con l'intervenire anche sul posizionamento dei microfoni, al fine di potere ottenere particolari effetti drammatici e spettacolari, cercando anzi di piegare a fini espressivi la distorsione microfonica, nella ripresa degli ottoni (rappresentanti l'avanzata dei cavalieri teutoni, nella famosa scena della 'battaglia sul ghiaccio') cercando di ottenerne un suono particolarmente rauco ed aspro. Il risultato finale fu un mezzo disastro, di gran lunga peggiore a qualunque altra ripresa audio, cinematografica e non, dell'epoca. Purtroppo, anche i geni commettono delle grosse sciocchezze! / A proposito della musica da film di Prokofiev, che personalmente, comunque reputo l'autore di punta in questo campo, anche se con soli 3 titoli, ma tutti di livello musicalmente stratosferico, ho evitato di includere le musiche scritte per il film 'Il tenente Kijé", poichè, a parte un grande numero di incisioni della celeberrima suite da concerto (Abbado, Ozawa, Reiner, tra le prime edizioni che mi vengono in mente), nessuno ne ha finora inciso le musiche originarie del film. Riguardo a quest'ultimo, ho anche poche notizie contrastanti, poichè secondo alcune fonti la pellicola non venne mai girata, secondo altre sì, la qual cosa è alquanto singolare, visto che la trama è imperniata su un personaggio che esiste solo nelle scartoffie burocratiche, nato, vissuto e morto, solo sulla carta, per un errore di registrazione iniziale di un funzionario dell'anagrafe, chissà se qualcuno è in grado di risolvere questo piccolo mistero / Concordo con quanto a suo tempo affermato da Hitchcock, a proposito delle 2 versioni di "The man who knew too much", quando dice che la prima era opera di un dilettante di talento, mentre la seconda di un artista maturo; in effetti, la prima, pur con un minutaggio complessivo decisamente più ridotto, risulta più prolissa, improbabile e discontinua, con un dosaggio degli elementi umoristici e drammatici assai meno convincente, rispetto alla seconda, a cui certi 'cinofili' pseudo iper raffinati imputano una eccessiva lentezza soprattutto nell'avvio (cosa che al contrario, secondo me, rappresenta uno dei pregi del film, con questo inizio da innocua commediola familiare e successiva virata improvvisa ad un'atmosfera di tensione), dichiarando di preferire la presunta maggior concisione della versione del 1934. Provate a confrontarle, essendo ambedue disponibili in video e sappiatemi dire! / L'origine della rottura del sodalizio fra Hitchcock ed Herrmann, ai tempi di 'Torn Curtain', risale al fatto che la produzione aveva espressamente richiesto, per questo film, delle musiche da 'hit parade', del genere pop-rock, o tutt'al più alla James Bond e in ogni caso più orecchiabili rispetto alle precedenti colonne sonore di Herrmann, ritenendo di rendere il film più commerciabile. Herrmann inizialmente, finse di accondiscendere a tali richieste, ma poi fece di testa sua. Hitchcock, pur con un certo disappunto, in un primo momento, sembrò comprendere le ragioni del compositore, ma le pressioni della produzione, lo indussero a un voltafaccia. Durante un'esecuzione di prova in studio, con l'orchestra, in cui l'autore dirigeva estratti della musica che aveva composto, il regista iniziò a esprimere sempre più rumorosamente il suo dissenso, dimodochè ad un certo punto il compositore fermò l'orchestra e di fronte agli esterrefatti musicisti, si svolse una furibonda litigata fra i 2, durante la quale, non del tutto a torto, il compositore replicò al regista dicendogli che il suo era un tipo di cinema totalmente inadatto a un commento musicale del genere pop o rock. Ma giunti a questo punto, essendo la frattura fra i due ormai insanabile, nonostante che il film fosse quasi pronto per l'uscita (credo anche che alcune scene fossero già state montate con le musiche originali), Herrmann venne brutalmente estromesso, successivamente il 'povero' John Addison (suo tra l'altro il motivo principale di "Murder, she wrote", ovvero la serie televisiva da noi nota col titolo de "La signora in giallo", con Angela Lansbury nel ruolo della scrittrice protagonista Jessica Fletcher), venne convocato in fretta e furia, per comporre delle altre musiche ex-novo, che presero il posto di quelle originarie. Il bello è che, anche la partitura di Addison, anche se dai toni più leggiadri rispetto a quelli più angolosi e angosciosi delle musiche di Herrmann, resta una musica di tipo marcatamente sinfonico e quindi non certo occhieggiante al pop, al rock, o alle musiche dei film su James Bond. Anche di questa musica, dovrebbe esisterne una qualche incisione discografica, avendone casualmente ascoltato un breve estratto, durante una trasmissione pomeridiana di Radiotre, dedicata proprio alla musica da film, parecchio tempo addietro. A distanza di alcuni anni, a fare le spese degli strascichi del litigio fra Bernard Herrmann e Alfred Hitchcock, fu il 'malcapitato' Henry Mancini, proprio lui, l'autore di 'Pink Panther', il quale, inizialmente scelto per comporre le musiche per il film "Frenzy", insolitamente per lui, ebbe la malaugurata idea di comporre una partitura "alla Herrmann", suscitando prontamente l'ira funesta del regista e venendo prontamente giubilato! / Se qualcheduno ha gradito, in qualche modo, questi ultimi miei scritti, allora sappia che non ho ancora sparato tutte le mie cartucce al riguardo (è una promessa o una minaccia? Boh, non so, fate un poco voialtri!) / Ovviamente riservandomi di correggere a posteriori errori e corbellerie varie, venendo già adesso assalito da vari dubbi (glob!) / Continua.....