mercoledì 22 gennaio 2014

La cosa buffa.

Napolitano in visita alla camera ardente allestita per Abbado in Santo Stefano ("Com'è la camera?", "Ar dente!", chioserebbe un cuoco in romanesco): sorgono spontanee un paio di riflessioni; la prima, sarebbe stato meglio l'incontrario, ovvero Abbado in visita alla camera ardente allestita per Napolitano, essendo quest'ultimo senz'altro il più vecchio decrepito dei due, ed essendo anche quello più nefasto, in quanto grigio burosauro di regime, per la serie "sono sempre i migliori quelli che se ne vanno!". La seconda, Napolitano porta iella, a pochi mesi dall'avergli conferito la nomina a senatore a vita, Abbado tira le cuoia (ad ulteriore dimostrazione, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che il parlamento, come tutti i luoghi in cui alberga il potere, è un luogo di morte, popolato da morti che non si vogliono rendere conto di essere tali); fossi al posto degli altri designati, a questo punto, comincerei a fare seriamente gli scongiuri!!! Chiunque fosse in procinto in futuro di essere nominato senatore a vita, in particolare voi musicisti di professione, sarà il caso che declini decisamente, datemi retta, non si sa mai, li Napolitanacci suoi!!!! E' proprio vero che l'erba cattiva non muore mai! Ovviamente in giorni come questi, grondanti melassa funeraria sui mass media, tralascio in questa sede di disquisire sull'artista Abbado, dato che ci sproloquiano già in troppi, per cui non è il caso che mi ci aggiunga, tralasciando le boiate ecologiche del nostro tipo la piantumazione di nuovi alberi e il ricordo del progetto abortito di un nuovo auditorium qui a Bologna, che se fosse stato concretizzato, si sarebbe rivelato l'ennesima dispendiosa cattedrale nel deserto e sul quale ricordo di essermi già espresso a suo tempo in uno dei miei primi scritti in questa sede e al quale rimando, non avendo minimamente mutato parere al riguardo (il post in questione s'intitola per l'appunto "Una boiata pazzesca."). A parte i rapporti non propriamente idilliaci sempre del nostro, avuti a suo tempo col fisco nostrano e certi intrallazzi dei suoi familiari, sinceramente a questo punto delle sorti dell'orchestra Mozart, non me ne potrebbe fregare di meno! Facciamo ipocritamente finta di non sapere che in realtà, le cosiddette 'nuove orchestre' create da Abbado, sono praticamente dei cloni ottenuti rimescolando in varia misura musicisti provenienti in gran parte dalle principali orchestre europee con le quali, nella maggior parte dei casi, Abbado si è esibito nel corso della sua carriera, con l'aggiunta di alcuni solisti di fama internazionale e di qualche giovane di belle speranze, tanto per dargli una parvenza di giustificazione alla loro esistenza. Soltanto che, con la morte del loro 'creatore', le flebili ragioni della loro presenza, sono definitivamente crollate, non si vede proprio perchè si dovrebbero sprecar quattrini per esse, tanto più che i musicisti che le compongono, proprio per le ragioni summenzionate, nella quasi totalità dei casi, non corrono certo il rischio di rimanere disoccupati! Piuttosto ci sarebbe da preoccuparsi seriamente della sorte di quella sottospecie di corte dei miracoli, gravitante nell'orbita del sommo musicista, costituita dai cosiddetti 'abbadiani itineranti'. Orfani del loro beniamino, l'unico che ne potesse fragilmente giustificare la loro costituzione, dicevo e adesso pover'uomini, come faranno? Bisognerebbe proprio segnalarli alla Caritas, auspicando che se ne occupi prontamente di questi lugubri parassiti! Mi ci struggo da matti, roba da non dormirci la notte! E sempre riguardo al loro idolo, c'è da rilevare che del suo ricordato impegno a favore della musica contemporanea e del '900 storico, negli ultimi anni ne erano rimaste tracce scarse per non dire nulle, analogamente al suo amico e sodale Maurizio Pollini (prossimo senatore a vita anche lui? In tal caso facciamo gli scongiuri!) che da parecchio tempo si è concentrato sulla 'solita minestra', salvo smentite! Se penso poi ai visitatori della camera ardente allestita per Abbado, ma che senso ha andare a vedere un cadavere, branco di necrofili esibizionisti, probabilmente speranzosi di essere immortalati da qualche telecamera o macchina fotografica? E tutto l'apparato di polizia mobilitato per il decrepito Napolitano e tutto il consueto circo mediatico accorso all'evento, quanti soldi pubblici sperperati invano, in barba alla crisi! Certo che se è vero che, come hanno scritto, Abbado era impegnato anche nel sociale, come mai io, comune mortale indigente, non me ne sono mai accorto? Nemmeno sapevo che abitasse proprio qui in Bologna, zona Santo Stefano, a poca distanza, in linea d'aria, da casa mia, pensavo risiedesse piuttosto in quel di Ferrara! Mi sarò per caso rincretinito? Ho paura proprio di sì! / Mi piacerebbe tanto avere una foto di Napolitano, scattata nel momento in cui ha conferito la nomina di senatore a vita ad Abbado, per poterci sovrapporre un teschio in corrispondenza del volto di Napolitano e includerla quindi in questo blog, a suggello del presente scritto, perciò casomai se qualcuno volesse aiutarmi... / Auspico vivamente che, fra i prossimi senatori a vita, sia conferita tale nomina dallo stesso Napolitano ( il quale, suo malgrado, farebbe in tal caso, una volta tanto, cosa egregia) anche a Beppe Maniglia e Giovanni Allevi, nella decisa speranza che così facciano finalmente la stessa fine di Abbado, che è l'unica cosa che si meritano!!! / Tornando alla famiglia Abbado, se penso che zio (Claudio) e nipote (Roberto), pur essendo colleghi, ovverossia ambedue direttori d'orchestra, si sono bellamente ignorati reciprocamente per tutta la loro vita, quando si dice una gran bella famiglia... tutto nella norma! / Un altro certamente dispiaciutissimo della dipartita di Abbado, sarà senz'altro Riccardo Muti, il quale in un ipotetica classifica dei migliori direttori d'orchestra operanti sulla piazza, si ritroverebbe lo scettro di Abbado, il quale non può più fargli alcuna ombra oramai, o no? Viva l'Italia, 'la penisola dei morti'!