Il motivo principale del fatto di aver trascurato questo blog negli ultimi tempi, non è fortunatamente dovuto a qualche nuovo accidente occorsomi, ma semplicemente non ho fatto altro che darmi, in questo lasso di tempo, abbastanza intensamente, al cosiddetto "streaming" (almeno credo che così si denomini comunemente la faccenda), ovvero, nella fattispecie, alla fruizione di documenti audiovisivi reperibili su You Tube, facendomi così, in prima persona, una certa idea dei lati positivi e negativi di questa pratica. I titoli ai quali ho mirato, erano in prevalenza di natura musicale, naturalmente, visto che trattasi del mio interesse principale, ma ne ho visualizzati anche una parte relativa ad altri generi (ferrovie reali ed in miniatura, moda, filmati amatoriali e non, di vario genere), anche se in questa sede intendo riferirmi esclusivamente ai primi. E' senz'altro vero che su You Tube puoi pescare cose, ossia compositori e musiche, dei quali altrimenti non sospetteresti nemmeno l'esistenza (e questo è senza dubbio positivo), ma non è affatto vero, come molti dicono, che ci sia veramente di tutto (cosa fisicamente e tecnicamente impossibile), ho verificato personalmente che su certi compositori e/o su determinate musiche c'è assai poco o nulla, ma dopotutto, non è sensato pretendere l'impossibile. Per quel che mi riguarda, contrariamente da quanto dichiarato da Bruno Re sul numero di novembre della rivista "Suono" (che parla del rischio di interruzioni pubblicitarie cadenzate ogni decina di minuti), non ho avuto grossi problemi con le intromissioni pubblicitarie, quasi completamente assenti nei numerosi video di musica classica che ho guardato, tutt'al più trovandomela all'inizio dei video di musica leggera (anche se, questo sì deprecabile, con un volume "naturalmente" troppo alto), anche se con la possibilità dopo alcune decine di secondi dall'inizio, di saltarla per passare direttamente al video vero e proprio (a parte anche la questione, nel caso suddetto, delle fastidiose "annotazioni pubblicitarie" su schermo, peraltro facilmente escludibili). Ma, ribadisco di nuovo, fortunatamente, almeno fino ad ora, soprattutto per i titoli di musica classica, che costituiscono almeno per me l'attrattiva principale dei siti come You Tube, anche quelli dal minutaggio più consistente di cui ho fruito, ovvero di durata prossima o superiore al paio d'ore, sotto questo aspetto, sono passati lisci come l'olio (a parte l'avere un account Google, peraltro gratuito e non obbligatorio, non ho sentito il bisogno d'inserire alcun particolare filtro anti interruzioni pubblicitarie), esclusa la seccatura iniziale, talvolta, di dover settare correttamente i parametri audiovisivi oltre al fatto di dover escludere la riproduzione automatica del titolo selezionato come successivo da You Tube medesimo, se non di mio gradimento (altro inconveniente minore, quello di segnalarti come già guardati, anche i titoli caricati per errore o tutt'al più visionati parzialmente; in quest'ultimo caso, se li si carica di nuovo, la riproduzione riprende esattamente dal punto in cui si è interrotta, per cui se si vuole ripartire esattamente dall'inizio, occorre riportarsi manualmente al punto di partenza). Fra le faccende antipatiche, semmai vi è il fatto che molti titoli, forse anche per limiti tecnici di caricamento sul sito suddetto, sono spezzati in più tronconi, a detrimento della continuità della fruizione; inoltre la qualità audiovisiva, stante l'estrema eterogeneità delle fonti di partenza, è parecchio discontinua anche all'interno di un singolo canale e prescindendo pure dalle caratteristiche intrinseche delle schede video ed audio del proprio computer (dispositivo peraltro già di per sè intrinsecamente instabile), oltre che dall'intensità del segnale e dalla velocità (ma qui in Italia, sarebbe meglio parlare di minore o maggiore lentezza) e dal tipo della connessione alla rete, tutti fattori che certamente influiscono, anche in misura rilevante, sul risultato finale (se poi in questa catena vogliamo includere anche la qualità dei trasduttori, ovvero casse acustiche e/o cuffie, deputate a riprodurre sonicamente il tutto, il discorso si allargherebbe parecchio). Ma la tara più antipatica di You Tube (e, presumo, di tutti gli altri siti simili), come ben sanno i suoi frequentatori, si verifica quando, per varie cause, si verifica il caricamento a singhiozzo del titolo prescelto dall'utente, che ne rende la fruizione un autentico strazio dell'anima, se non addirittura impossibile, inconveniente tutt'altro che raro, ahimè, che ne mette a nudo l'ancora scarsa affidabilità intrinseca; personalmente ritengo anzi che questa autentica tara, stante anche l'intrinseca fragilità della rete informatica medesima, non arriverà mai ad essere risolta completamente. Le cause di tutto ciò, come mi sono reso conto di persona, in questo periodo, possono essere molteplici: ci possono essere problemi da parte del provider e/o del server (nel mio caso, come aggravante, non potendomi permettere economicamente l'onere di una connessione casalinga, devo per forza servirmi del wi-fi pubblico gratuito, a cominciare da quello comunale, ossia, nel caso di Bologna, la Rete Civica Iperbole, che a volte è peggio di un colabrodo, tacendo degli ovvi limiti di luoghi e di orari ai quali si è naturalmente soggetti, a parte la presenza o meno di prese elettriche di alimentazione), ma a volte sono lo stesso sistema operativo (nel mio caso Windows 7 HP 64), il browser predefinito (sempre nel mio caso, Google Chrome), l'antivirus (Avg Protection Free) o lo stesso sito (You Tube), ad effettuare, chissà per quali misteriosi motivi, delle azioni di disturbo, che ti costringono spesso ad interrompere la visione, a tentare di ricaricare il video o la pagina, oppure ad uscire e rientrare sul sito, se non addirittura a chiudere e riaprire il browser, magari inducendoti a riavviare anche il computer, facendoti perdere per giunta parecchio tempo! Morale della favola, almeno per quel che mi concerne, finchè campo, le mie fonti principali di approvvigionamento, continueranno ad essere: 1) i supporti audiovisivi, 2) la radiotelevisione via etere, continuando perciò a considerare la rete, con tutti gli annessi e connessi, non più che un'alternativa secondaria ed accessoria, non essendo nemmeno minimamente interessato anche a quell'altra pratica ad essa sovente associata, ovvero lo scaricamento (downloading), ed escludendo in partenza e per motivi non soltanto economici sui quali non mi dilungo ulteriormente per non risultare eccessivamente prolisso, anche la frequentazione dei luoghi (sale da concerto, auditorium e teatri) usualmente deputati alla musica dal vivo. Sarò retrogrado, ma affidarsi totalmente, in questo come in altri casi, alla virtualità della rete, come non pochi paventano, mi sembra proprio un'azione da idioti sconsiderati, poichè la struttura che la regge, per sua stessa natura, sarà sempre troppo fragile e vulnerabile, per poter essere considerata di affidabilità totale!