Non sono ancora riuscito a raccogliere altre opinioni su "Il trionfo di Clelia" di Gluck, andato in scena martedì 14 al Comunale, ma siccome non mi risulta al momento che ne siano previste delle trasmissioni radiotelevisive in differita, sapendo che in Radiotre sono tutti compagnucci della parrocchietta sinistrorsa e che molti (anzi, troppi!) posti chiave in Rai, sono occupati da emiliano-romagnoli, questo mi continua a far pensare che non deve certo essersi trattato di un grande spettacolo, nè di una degna celebrazione del 250° del Comunale, se poi si considera che, per l'occasione, è stata appositamente approntata una nuova edizione critica della partitura, con tutto quello che comporta a livello economico (costa parecchio la realizzazione di una nuova edizione critica), se consideriamo che siamo in tempi di vacche magre, non è certo un bel modo d'impiegare le già magre risorse, da parte di un teatro. Se in genere non sono contrario alla proposizione di titoli desueti in cartellone, ciò non toglie che dette faccende vadano svolte con criterio, ovvero con senso critico, altrimenti si fa più danno che altro. Dimenticavo di dire che la mia amica che mi ha riferito il giudizio negativo, ha assistito allo spettacolo in compagnia di un ragazzo ancor più melomane sfegatato di lei, il quale si sarebbe annoiato altrettanto, sempre stando a quanto mi ha riferito la soggetta. Sperando ancora di conoscerne di più, al momento comunque non sembra proprio che questa riesumazione di un probabile centone, abbia suscitato qualche clamore. Se veramente non dovesse mai essere radiotrasmessa, allora non si potrebbe che avere l'ennesima conferma del continuo declino dell'Orinale, pardon Comunale, di Bologna.