sabato 4 maggio 2013

Dilettanti allo sbaraglio (segue).

Dicevo, al riguardo dello "storico" concerto dell'8 maggio 2012, all'aula absidale di S. Lucia, in Bologna, che il peggio doveva ancora arrivare. La seconda parte, infatti, era pressochè interamente occupata dal concerto di Chopin in riduzione cameristica, il che significava che ai nostri baldi figli di papà, si sarebbe aggiunto il 'sommo pontefice' Leone Magiera, che nonostante vanti un curriculum rispettabile, puntualmente riportato nel programma di sala, mi è sempre sembrato di livello assai modesto come interprete, non superando mai la soglia del cosiddetto battisolfa, cosa che la serata in questione mi ha riconfermato anche al di là delle mie più fosche previsioni. A parte che fin dalle primissime battute, durante la lunga introduzione strumentale che precede l'ingresso del solista, il gruppo strumentale si rivelava ancora più sbrindellato, sbertucciato, scombiccherato, sgangherato, di quanto già non si fosse rivelato nella prima parte della serata, quando il "grande solista" ha fatto il suo esordio, si è comportato come suo solito, procedendo con la grazia di un elefante in una cristalleria, ignorando bellamente qualsivoglia sfumatura agogica, dinamica, espressiva, sbranando leoninamente interi gruppi di note, ingozzandosi come un tacchino, sbagliando e saltando interi passaggi disinvoltamente, procedendo al fulmicotone con la delicatezza di un maglio, in un fragore perenne, degno di un tritaliquami, oltrechè in totale mancanza di sintonia con i poveri disgraziati che cercavano di accompagnarlo in qualche maniera; va da sè che, in un simile contesto, di intonazione manco a parlarne! Insomma, una quarantina di minuti di totale abominio, al termine della quale, la claque plaudiva festante e pestante i piedi, mentre il sottoscritto se ne stava muto e silente, guadagnandosi qualche occhiata perplessa. Dopo tale, mi si passi il francesismo, "standing ovation", il nostro perseverante mentecatto, concedeva un paio di bis, a una platea sempre più tumultuante, in cui massacrava con allegra sfrontatezza, in maniera se possibile ancor più micidiale, un paio di studi di Chopin. Ma mai nessuno che lo 'freni' questo leone e lo rinchiuda in qualche zoo sperduto a pane e acqua, impedendogli di sbranare impunemente altre prede musicali, per carità, forse sono io che mi sono rimbambito, ma a me il tutto è parso più deprimente che assistere all'ora del dilettante! E meno male che era gratuito, altrimenti ci avrei come minimo guadagnato una colossale emicrania! Per giunta sul palco erano stati piazzati una prolusione di microfoni, almeno 8-9 per un totale di 6 esecutori, in aggiunta a una telecamera piazzata fra le file delle poltrone, probabilmente per immortalarne per i posteri il "grande evento" e stante la multimicrofonia spinta, per essere arcisicuri di non perdersi nemmeno la benchè minima 'nuance' (mi si passi l'anglicismo!) espressiva, prodotta da geni tali! Insomma direi proprio che in questo caso una "MINZIONE D'ONORE" (non è un refuso) è sommamente d'obbligo. Tra l'altro, proprio in quei giorni, sul bancone del negozio 'Discorama' troneggiava in bella vista l'ultimissima incisione del nostro Beone Megera, comprendente (ohibò!) la raccolta integrale degli studi per pianoforte di Chopin, ma che strana coincidenza! E poi non lamentiamoci della crisi del mercato discografico! Idiota che non sono altro, poichè non mi sono fiondato precipitosamente ad acquistarlo! Altrochè quegli innocui 'zuzzurelloni' di Pollini, Ashkenazy, Horowitz, Rubinstein e compagnia bella! Questa sì che è arte! Impara l'arte e mettila da parte!!!...Aridatemi "La corrida" di Corrado e Pregadio!