mercoledì 17 luglio 2013

Carmina non donant panem.

In questo periodo sto cercando di azzerare tutto, visto che non posso evitare la catastrofe, tanto vale accelerarla, per non protrarsi in un'inutile agonia. Il concerto di gospel da Londra di ieri sera alla radio, mi ha annoiato e innervosito, li trovo di un'uniformità e di una monotonia insopportabili, altro che la musica minimalista, che spesso, almeno quest'ultima, ad ascoltarla attentamente, si rivela caratterizzata da mutazioni apparentemente impercettibili ma progressive, i gospel, da tempo diventati una moda anche dalle nostre parti, in ossequio al corrente provincialismo esterofilo, sono proprio uguali dall'inizio alla fine, senza alcun cambiamento percettibile al loro interno, per lo meno io non ne avverto affatto, con il loro carattere sempre chiassosamente allegro che dopo un pò diventa stucchevole. Se penso che anche qui a Bologna non mancano le corali amatoriali nostrane dedite unicamente a questo genere, periodicamente alla ricerca di 'volontari', mi viene proprio il voltastomaco. Se penso per giunta che, prima di questo concerto, discettavano proprio su Radiotre, dell'ancora più odioso 'piscio romagnolo' (non è un refuso da parte mia, questo è quello che penso del cosiddetto 'liscio', con buona pace della famigerata famiglia Casadei, "coraggiosamente" definiti da "Il resto del carlino" gli 'Strauss' di Romagna, porca madonna!, e dei suoi emuli, nonchè degli 'estimatori', sic!, del genere, che il diavolo se li porti!), per me ogni giorno di più, diventa una continua conferma del nostro costante e allegrissimo sprofondare nel baratro. Rispetto ai gospel, per esempio, per quel poco che li ho ascoltati, gli spiritual, già mi sembrano un pò più vari nel carattere, più profondi e articolati, senza quella perennemente ottusa allegria connaturata ai gospel. A proposito di porcherie, in questo caso televisive, ecco che Rai5, in questi giorni trasmette da Taormina, l'ennesimo 'Rigoletto' con cantanti e direttore d'orchestra che più carneadi di così non si può, ma con la regia teatrale di quell'autentico ciarlatano e cialtrone di Enrico Castiglione, sedicente musicologo, regista lirico e paratelevisivo, autore ed editore musicale, discografico, maneggione quant'altri mai, insomma un'autentico flagello biblico, del quale evidentemente è impensabile liberarsi, evviva! Un altro Verdi da spedizione punitiva e del resto a questo servono gli anniversari, no? Quanto vorrei essere capace di ricambiare l'ambiente che mi circonda con ogni sorta di nefandezza che mi venga in mente, anzichè subirlo passivamente come uno stupido! L'altro giorno, guardando in tv, un documentario su Marina Abramovich, antesignana della cosiddetta 'performance', ovvero dell'uso del proprio corpo come mezzo espressivo artistico, sovente in maniera cruenta, oscena e provocatoria e vedendo le immagini che la ritraevano all'interno della sua sontuosissima villa nel Vermont, mentre preparava la zuppa per i suoi numerosissimi 'discepoli', mi è venuto da riflettere che quelli come lei sono veramente dei grandissimi furbacchioni che hanno capito come va il mondo e quindi come fare quattrini a palate con simili espedienti, perciò anch'io, aspirante emulo, ho intenzione di denudarmi in Piazza Maggiore, di pisciare sul Nettuno e di defecare sull'altare di San Petronio, come esempio di 'performance' e di vedere come va a finire (senz'altro non altrettanto bene!).