martedì 31 maggio 2011

Post scriptum.

Purtroppo, anche se nelle mie intenzioni, ogni volta che tratto un qualsivoglia argomento, vorrei essere esauriente e rigoroso, mi capita nelle mie esposizioni di dimenticare alcune cose, che per onestà e dovere di completezza, riferisco in questa sede. Inoltre, stante la limitatezza dei mezzi a mia disposizione, ossia libri, riviste, giornali, note di commento tratte dai libretti interni allegati ai vari supporti audiovisivi, della cui reperibilità non sempre mi rammento prima di stilare i miei testi, per tacere della mia memoria, oltrechè beninteso delle mie opinioni e impressioni personali, che sono fallibilissime, a volte soltanto a posteriori, mi rendo conto di essere venuto meno al rigore espositivo che mi prefiggo sempre, innanzitutto per onestà intellettuale nei confronti di chi mi dovesse leggere. C'è da dire, inoltre, che sovente, quando confronto le mie poche fonti a disposizione, mi accorgo di quanto spesso anche gli stessi esperti cadano in errori e contraddizioni anche grossolane, il che, se da un lato mi consola in quanto non addetto ai lavori, dall'altro mi rende a volte difficoltoso discernere le varie fonti che mi ritrovo sotto il naso. E' per questo che auspico sempre che qualche benevolo addetto ai lavori si degni di prestarmi un minimo di attenzione, mandandomi qualche suo commento, possibilmente critico in maniera costruttiva nei miei confronti, al fine di aiutarmi a correggere il tiro, poichè al momento, in mancanza di riscontri, sto navigando praticamente a vista; va da sè che sarebbero altrettanto graditi anche i commenti di neofiti e appassionati, perchè spesso mi chiedo se quello che scrivo abbia un senso, se sia interessante o meno, oppure se sia un cumulo di idiozie; insomma se ci sia qualcosa di salvabile in quello che faccio. Avvertendo molto il senso di responsabilità nei confronti di eventuali errori, vorrei essere aiutato a migliorare. Adesso, dopo avervi ammorbato con questo indecente pistolotto, vengo alle aggiunte e integrazioni che volevo fare, sempre a proposito di quanto detto sulle sinfonie nn.11-12 di Shostakovich. Cominciando dall'11°, sono riuscito a rintracciare i titoli di altri canti rivoluzionari utilizzati in questa composizione che elenco di seguito, assieme a quelli già menzionati, aggiungendo anche le indicazioni agogiche di ciascun movimento: 1° mov. (Adagio): "Ascolta, ascolta", "Il prigioniero", "Oscura è la notte"; per il 2° mov. (Allegro-Adagio-Allegro-Adagio) vale sempre quanto già scritto in precedenza, per cui non sto a ripetermi; 3° mov. (Adagio): "Voi cadete come vittime", "Salute a te, parola senza impedimenti, salute a te, libertà"; 4° mov. (Allegro ma non troppo-Allegro-Moderato-Adagio-Allegro): "Possiate infuriarvi, o tiranni", "Varsovienne". Quindi, alla fine, su 9 canti rivoluzionari utilizzati in questa sinfonia, sono riuscito a identificarne 7; spero che qualcuno mi aiuti a identificare i rimanenti 2. In più in questo movimento finale viene citato un frammento di un'aria, ossia "Perchè le notti tempestose sono così difficili da sopportare" tratta dall'operetta "Luci che brillano" ('51), di Georgy Sviridov, protetto di Shostakovich. Inoltre la parola Tocsin, presente nel sottotitolo di questo movimento, sta a indicare il nome di un giornale progressista che giocò un ruolo importante nel focalizzare un obiettivo per la rivoluzione russa, nella sua fase iniziale. La parola originale russa da cui deriva, nabat, denota anche un tipo particolare di gong, utilizzato nell'antica Russia; penso che a questo strumento si richiamino le campane a martello indicate nel movimento. Per giunta, a proposito degli eventi del 9 gennaio 1905, ho rintracciato un sintetico resoconto storico, all'interno delle note di commento contenute in un libretto allegato a un cd, che differisce, in parte, da quello che ho già menzionato in precedenza, per cui, non essendo uno storico, mi limito a riportarlo così com'è, in attesa di ulteriori verifiche:  "La guerra fra Russia e Giappone scoppiata nel 1904, aveva fornito a Lenin, l'anno successivo, un'occasione unica di minare le già deboli fondamenta del potere zarista. Esasperati per la pressione che esercitava su di loro la guerra e per un'inflazione galoppante, i lavoratori di San Pietroburgo cominciarono ad agitarsi. Finalmente, nella domenica del 9 gennaio 1905 (secondo il calendario giuliano, ovvero il 22 secondo quello occidentale), venne organizzata una marcia per presentare allo zar una richiesta di aiuto. Una folla di 200.000 lavoratori disarmati, aventi con sè icone e ritratti dello zar tenuti in alto, partecipò alla marcia. Appena arrivarono nella piazza antistante il Palazzo d'Inverno, l'esercito aprì il fuoco, lasciando delle centinaia, se non delle migliaia di morti. Questa fu la cosiddetta tragedia della "Domenica di sangue", che scatenò la prima rivoluzione russa ed ebbe come risultato la propagazione dei moti di ribellione dei lavoratori, per tutta la Russia." La versione che ho raccontato in precedenza, l'ascoltai anni fa su Radiotre, poco prima dell'inizio di un concerto in collegamento diretto dai Proms di Londra, che iniziava proprio con l'arrangiamento orchestrale della Dubinushka di Rimski-Korsakov, a cui faceva seguito, senza intervallo alcuno, proprio la sinfonia n.11 di Shostakovich, il tutto sotto la direzione d'orchestra di Michael Tilson-Thomas, con l'orchestra filarmonica di Londra. Spero quindi che qualcuno mi aiuti a fare chiarezza anche su questo punto. Riguardo invece alla sinfonia n.12, di cui peraltro sono in catalogo diverse incisioni discografiche, a differenza di quella da me indicata non più in circolazione almeno come titolo singolo, essendomi successivamente accorto di avere omesso le indicazioni agogiche dei singoli movimenti, eccomi pronto a rimediare: 1° mov.: Moderato-Allegro; 2° mov.: Adagio; 3° mov.: Allegro; 4° mov.: L'istesso tempo. Sperando di non essere risultato troppo tedioso, rimando il proseguimento del discorso intorno alla musica colta rivoluzionaria a una prossima volta.