Disquizioni intorno alla musica colta, con particolare riferimento alla realtà contemporanea.
mercoledì 20 marzo 2013
Anton Bruckner, introduzione alla cronologia delle sinfonie, considerazioni finali.
(Segue) Riguardo al disco dell'ottava sinfonia di Bruckner diretta da Boulez, dall'ascolto si evince chiaramente che la versione in realtà eseguita, è proprio la seconda, terminata nel 1890, ed edita prima da Haas e successivamente da Nowak, che in questo caso, sono assolutamente coincidenti. Sarà anzi proprio lo stesso Nowak a editare successivamente proprio la prima versione, quella terminata nel 1887! Non è affatto vero, come alcuni critici affermano che Haas avrebbe innestato elementi della prima versione all'interno della seconda, un ascolto discografico comparato consente di negare con evidenza tutto ciò, dimostrando la totale coincidenza dell'edizione Haas, con la seconda versione edita da Nowak! Tra l'altro è un'autentica bugia affermare che i tagli e le modifiche operate nella seconda versione siano di mano dello stesso Nowak, poichè furono in realtà praticati dallo stesso compositore, su suggerimento del direttore d'orchestra Hermann Levi, che aveva esaminato la partitura. Tagli e modifiche decisamente migliorativi, come si evince da un ascolto discografico comparato delle 2 versioni, le cui differenze saltano veramente alle orecchie a chiunque! Non solo l'orchestrazione è più rifinita nella seconda versione, ma il trio dello scherzo è incomparabilmente più bello e decisamente differente in quest'ultima, mentre i tagli praticati nell'adagio ne rendono decisamente più convincente e meno dispersiva la progressione drammatica, così come quelli praticati nel finale, ne snelliscono beneficamente la struttura complessiva. Quanto alla conclusione del primo movimento, l'averne eliminato l'originaria pleonastica coda, concludentesi con un accordo in fortissimo, facendo perciò terminare il movimento con la sezione precedente, saggiamente modificata nell'orchestrazione, impostata su un'agogica più larga e stemperantesi in un pianissimo finale, dona al movimento intero un'atmosfera più suggestiva e inquietante, come di attesa. Tirando le somme, è un deciso miglioramento su tutti i fronti, in barba al luogo comune che vorrebbe indicare come l'ultima versione sia sempre peggiorativa, rispetto alla stesura primigenia. La realtà è assai più varia e ben diversa, così come le critiche che venivano rivolte al compositore non erano sempre frutto di pregiudizi, come il caso dell'ottava sinfonia dimostra esplicitamente! Per fortuna che, grazie al disco e al suo valore documentale, si possono sfatare facilmente simili baggianate, anche senza avere le partiture sottomano, poichè il fatto di potere ascoltare versioni alternative e frammenti scartati o incompiuti di un certo lavoro, consentono a chiunque di penetrare nel laboratorio mentale e artistico di un musicista, comprendendone meglio il perchè di determinate scelte e capire in che modo si sia arrivati al risultato finale. Questa è una delle peculiarità che rendono unico il mezzo di riproduzione discografico, poichè per ovvie ragioni, assai raramente e difficilmente si può realizzare ciò dal vivo, in sede concertistica. Argomento molto stimolante!
Anton Bruckner, le sinfonie (segue).
Purtroppo, un fastidioso inconveniente tecnico, mi ha costretto a interrompere anzitempo lo scritto immediatamente precedente a questo, a cui ovviamente rimando, perciò cerco di riprendere le fila del discorso esattamente dal punto in cui mi sono arrestato. Stavo affermando che, sia Pierre Boulez che Ewald Markl, nelle note di commento del libretto del cd menzionato nello scritto precedente, facessero secondo la mia modesta opinione, una confusione pazzesca fra le 2 versioni originali dell'ottava sinfonia di Bruckner e le 2 edizioni a stampa della suddetta composizione, ovvero fra Haas e Nowak. In effetti, stando a quanto scritto nel paragrafo incriminato, mi sembra che il loro discorso presenti diverse falle e che si cada troppo spesso in contraddizioni varie, come mi sforzerò di dimostrare in seguito, aggiungiamoci il fatto che le stesse note di commento trilingui, con l'originale in tedesco e le traduzioni in inglese e francese, presentino tali discrepanze fra di loro, nel passaggio da una lingua all'altra, da avermi messo in seria difficoltà nel cercare di tradurvene in italiano l'estratto incriminato e penso con ciò di avervi dato un quadro della situazione. Non è certo la prima volta che riscontro simili inesattezze al riguardo, nelle note di commento dei libretti allegati ai dischi contenenti le sinfonie di Bruckner, non posso però evitare di stupirmi seriamente del fatto che, anche un artista del calibro di Boulez abbia le idee a dir poco annebbiate al riguardo. Mi meraviglia anche che in quel di Linz, nella cui abbazia di Sankt Florian, all'interno della cripta, riposa la salma del compositore, non ci si sia resi conto del colossale abbaglio e della grossolanità di simili asserzioni! Mi pare proprio che ci si faccia una figura decisamente pietosa! Perciò ci proverà il sottoscritto, con i suoi pochi mezzi a disposizione, a cercare di sbrogliare l'intricata matassa, a cui mancherebbero ancora alcuni tasselli, in un tentativo chiaramente suscettibile di aggiunte, correzioni e integrazioni a posteriori, sapendo benissimo di correre il rischio di peccare di presunzione! Spererei proprio, anzi, di ricevere da parte di studiosi ed esperti in materia, parecchie tirate d'orecchi, poichè le mie lacune non mi consentiranno che di chiarire la faccenda solo in parte, ma nonostante ciò sento l'esigenza interiore di accingermi all'ambizioso compito. Questa benedetta cronologia, oltre che commentarla in un secondo tempo, intendo successivamente arricchirla di una discografia e bibliografia sintetica, aggiungendovi come ciliegina sulla torta la mia traduzione italiana di un interessantissimo articolo comparso tempo addietro sulla rivista americana "Stereophile" con il corollario di altri estratti di note di commento dei libretti dei vari cd in mio possesso, che riterrò utili allo scopo. Semprechè inconvenienti tecnici e disgrazie personali di varia natura, non mi impediscano di portare a compimento l'opera! Insomma, se fino ad adesso ho, per così dire, scherzato, stavolta intendo fare veramente sul serio, anche a costo di perderci la faccia! (Continua)
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