Ieri sera Radiotre ha trasmesso in differita un concerto sinfonico che ha avuto luogo al Manzoni di Bologna, il 17 gennaio scorso, con i complessi del Comunale diretti da Arturo Tamayo (maestro del coro Andrea Faidutti) e la partecipazione nei primi 2 brani del programma, del soprano Carole Sidney Louis. Detto concerto comprendeva, nella prima parte, il monodramma "Erwartung" di Schoenberg, seguito dal preludio e morte d'Isotta dal "Tristano" di Wagner, mentre la seconda era interamente occupata dal balletto "Il mandarino miracoloso" di Bartòk. Poco da dire sul livello complessivo della serata, senz'altro buono, anche se soprano e direttore mi sono parsi più a loro agio in Schoenberg che in Wagner, così come ho trovato quest'ultimo un poco discontinuo in Bartòk; non potrei giurarci, ma mi sembra che in questo caso siano stati operati anche dei piccoli tagli; un sospetto di bilancino ce l'ho, la 1^ parte è durata circa 38' in totale, la 2^ circa 34'. Il discorso che vorrei fare, o meglio riprendere è un altro; a giudicare dagli applausi in sala, tanto per cambiare, il pubblico non doveva essere numerosissimo, ti pareva! Il programma proposto, nonostante i brani non fossero certo sconosciuti, era senz'altro inconsueto stante la nostra arretratezza culturale, ma come al solito, la risposta del pubblico è stata sconsolante. In particolare il brano di Schoenberg ha avuto degli applausi decisamente tiepidi. Tutto nella norma, come sempre! Il sole splende sulla nostra patria! Tutti al mare a mostrar le chiappe chiare! Siamo un paese balneare! / Riguardo ai dischi a 78 giri, tanto per dire che certi vizi dell'industria discografica datano da tempi remoti, sappiate che quello che distingue a colpo d'occhio un 78 giri prodotto prima della 2^ guerra mondiale, da uno prodotto a partire dall'immediato dopoguerra, è lo spessore e quindi il peso: quelli anteguerra pesavano 400-420 grammi, quelli successivi 360 grammi.
Disquizioni intorno alla musica colta, con particolare riferimento alla realtà contemporanea.
giovedì 9 maggio 2013
Quisquilie.
E' da poco più di un paio di anni che scrivo, sia pure a fasi alterne su questo sito, ma mi riesce un poco difficoltoso tracciarne un primo bilancio. Per certi versi, stante l'argomento non certo popolare che mi sono scelto, i risultati, stando almeno alle semplici visualizzazioni risultanti dalle statistiche, anche se di attendibilità molto relativa, sarebbero comunque superiori alle mie aspettative, visto il nefasto clima generale. Ma purtroppo la cronica assenza di qualsivoglia commento da parte di ipotetici lettori, salvo quei 3 piuttosto generici praticamente sollecitati dal sottoscritto, mi spiazza parecchio, così come il capire quali scritti siano stati più o meno graditi, visto che anche in questo caso, la rilevazione statistica non mi sembra completamente attendibile, per ragioni sulle quali, per il momento, non mi dilungo. L'unico lato positivo della faccenda, sembrerebbe, salvo smentite, l'assenza di spam, forse anche perchè l'argomento musicale da me prescelto, intimidisce anche i cosiddetti spammer, stante la sua specificità. Insomma, potrei dire di essere il migliore antispammer di me stesso, almeno fino ad ora. Questo però è l'unico aspetto positivo che rilevo, per il resto trovo la conseguente mancanza di interazione, alquanto frustrante. D'altronde mi accorgo che, se esploro altri siti ed altri forum di argomento simile, mi accorgo, il più delle volte, di quanto la carne al fuoco sia assai scarsa, per cui alla fine mi consolo almeno un poco. Peraltro, la mia intenzione era comunque quella di tentare qualcosa di diverso dagli altri blog, imperniati prevalentemente su politica, economia, giornalismo, cucina, viaggi, turismo, pettegolezzi, considerazioni sulla vita e compagnia bella. Per me non avrebbe avuto alcun senso seguire strade già troppo trafficate, fare un inutile doppione di ciò che la rete già ci vomita addosso con fin troppa generosità; credo di essere quantomeno, fra i pochissimi non addetti ai lavori, ad aver intrapreso una cosa del genere, anche se questo mi rende più difficoltoso trovare nuovi spunti. Io credo proprio che soprattutto nei momenti di crisi, anzichè seguire la massa, ci si debba ingegnare a tentare qualcosa di diverso, anche a costo di sbatterci il grugno, per avere una vaga speranza di venirne fuori in qualche maniera, altrimenti è inutile. Ma purtroppo la massa idiota, se pensa che un qualsivoglia settore possa offrire anche solo un ipotetico sbocco, ecco che regolarmente ci si butta a capofitto, portando conseguentemente quel settore a rapidissima saturazione, cosa inevitabile se tutti ci si mette a fare le stesse cose. Mi consola anche il fatto che, altre persone che come me gestiscono un blog, pur essendosi scelti argomenti più frivoli, alla fine abbiano ottenuto risultati persino inferiori ai miei, peraltro non eclatanti in senso assoluto. Certo purtroppo, per quel che concerne il confronto con le persone, all'atto pratico anche il virtuale, cioè la rete, si è rivelato altrettanto deludente del reale, ma effettivamente che altro mi sarei dovuto attendere? Così come si è rivelata una bugia assoluta il fatto che se si fanno affermazioni errate in rete, c'è sempre subito qualcuno che ti corregge, un corno! Qui l'unico che se ne accorge è solo quell'idiota del sottoscritto, in realtà potrei scrivere tranquillamente anche le peggiori corbellerie, che tanto nessuno ci fa caso. La cosa si presterebbe a riflessioni sconsolanti che mi porterebbero troppo lontano, mi limito solo a dire che fra le mie "perle", ho parlato di un impresario teatrale che ha lanciato il giovane Verdi chiamandolo Sperelli anzichè Merelli, ho parlato di un concerto sinfonico al Manzoni di Bologna, dicendo che iniziava con Intègrales e invece si trattava di Offrandes, sempre di Varèse, ma ne ho fatti degli altri senza dubbio, ancora più gravi. Se poi consideriamo che in questo insulsissimo paese, ogni volta che arriva la cosiddetta bella stagione, tutto si svolge all'insegna del consueto disimpegno, ossia dello svaccamento più totale, diventando imperativo categorico mandare in vacanza anche il cervello, almeno per chi ne possiede ancora uno, hai l'ennesima conferma di una nazione eternamente sclerotizzata nei suoi triti rituali, insomma di un'Italia che non vuole proprio cambiare, manco a morire. Sono stanco di sentirmi l'inerme passeggero di una nave che sta colando a picco, io vorrei smettere di meritarmelo questo paese, ma evidentemente i miei simili sono di ben altro avviso! Fra i triti rituali tipici del periodo, vi sono anche queste mandrie, orde barbariche di sedicenti studenti, che infestano le città con i loro lavativissimi docenti, forse ancora più scansafatiche degli stessi ragazzi. Ma quando mai si terranno lezioni in queste scuole sfornanti somari titolati, se sono o in sciopero, o sempre in giro a bighellonare? E anche stavolta, non diamo tutta la colpa allo stato canaglia!
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