venerdì 1 marzo 2013

Classica in vinile (1 bis).

Il primo titolo pubblicato concerne e non poteva essere altrimenti, l'arcinota quinta sinfonia di Beethoven nell'interpretazione dell'orchestra filarmonica di Berlino diretta da Herbert von Karajan, incisa per la Deutsche Grammophon. Ho dimenticato precedentemente di rilevare che i titoli proposti in questa collana sono esclusivamente di etichette facenti parte del gruppo Universal e precisamente Archiv/DG, Decca e Mercury, e l'epoca delle incisioni proposte si situa fra la fine degli anni '50 e la metà degli anni '70, con un'unica eccezione di un'incisione Archiv di pochi anni fa, attualmente disponibile sul mercato nel formato cd, almeno a giudicare dall'elenco delle prime 25 uscite. Tornando all'esame del disco in questione, la prima critica che posso fare è alla custodia esterna, che anzichè avere la superficie vetrificata (ossia lucida) come nell'originale (di cui posseggo copia d'epoca), è di aspetto opaco, inoltre la grafica del retrocopertina, così come la busta interna e le etichette del disco, non corrispondono all'originale uscito nel '63, ma a una sua ristampa successiva del '70; infatti le etichette del disco non recano sul bordo della circonferenza la corolla di tulipani tipica della DGG degli anni '50 e '60, ma una semplice fascia bianca adottata dalla stessa a partire dal '70. Credo che questa infedeltà, per ciò che concerne etichette e retrocopertina, sia dovuta al fatto di rendere più agevole l'inserzione grafica delle scritte di "servizio" De Agostini/ Universal, presenti in maniera alquanto invasiva in ambo i casi. Occorre dire, per onestà, che simili discrepanze estetiche fra originali e ristampe, sono frequentemente rilevabili anche nei ben più costosi titoli reperibili nei normali negozi di dischi! Per quel che concerne il fascicolo allegato, deploro il fatto che ci siano troppo poche informazioni riguardo ai dati di registrazioni, limitandosi a informare che il disco in questione è stato registrato nel 1962 alla Jesus Christus Kirche di Berlino-Dahlem; per fortuna in parte soccorre lo stesso retrocopertina del disco, che ci informa che il produttore discografico era Otto Gerdes (anch'egli direttore d'orchestra) ed il tecnico del suono era Guenther Hermanns, ma purtroppo non possedendo alcuna ristampa su cd, nulla posso riferire riguardo la data precisa in cui è avvenuta la registrazione! Anche in questo caso una cura maggiore non guasterebbe affatto! L'autore dei testi di questo fascicolo è l'ineffabile Pierre Bolduc, il quale secondo me incorre in alcune sviste. La prima a pag.2, quando afferma: "... secondo il compositore francese Vincent D'Indy: "Fino a oggi (1801) Beethoven ha composto solo musica; adesso è la vita l'argomento su cui scrive."..." Come potrebbe D'Indy avere fatto questa affermazione riguardo alla quinta di Beethoven, nel 1801, visto che è nato nel 1851 e morto nel 1931? Ce lo dica, caro Bolduc! Sempre a pag.2 nel riquadro in basso concernente  "Le sacre du Printemps" di Stravinski, si parla di atonalità anzichè di politonalità, come sarebbe più esatto; sono 2 faccende ben diverse! Inoltre l'aneddoto a pag.4 su Fuertwaengler che assiste a un concerto di Toscanini alla Carnegie Hall, mi sembra dubbio, visto che non viene specificato in quale periodo si sarebbe svolto, con quale orchestra quest'ultimo si esibiva (filarmonica di New York o sinfonica della NBC?), tutto troppo vago! Piccola curiosità a pag.7 in basso: c'è un riquadro intitolato "Note sparse", casualità? Per finire a pag.8, quando si afferma che la dinamica orchestrale dal vivo può arrivare ai 125 decibel, quando in realtà arriverà si e no al centinaio, poichè se così non fosse musicisti e pubblico avrebbero come minimo i timpani perforati, oltrepassandosi in questo caso decisamente la cosiddetta soglia del dolore, non esageriamo. Quanto poi alla supposta superiorità dell'ascolto musicale dal vivo, rispetto a quello in ambito domestico, è più teorica che reale, per tutta una serie di ragioni che intendo trattare prossimamente a parte! (Continua!)

Classica in vinile (1).

Il 2 febbraio scorso è uscito il primo di una cinquantina di numeri di una nuova pubblicazione della De Agostini, dedicata esclusivamente a titoli di musica classica emessi su supporto vinilico a 33 giri. Premetto subito che, nonostante le mie critiche e riserve al riguardo, la consideri senz'altro un'iniziativa più che lodevole, in un mare magnum di paccottiglia varia che invade le edicole. Peccato soltanto che arrivi in un momento terribile come quello attuale, per cui temo che il risultato in termini di vendita di numero di copie stampate, sia assai più scarso di quanto questa pubblicazione senz'altro meriterebbe, ma guardando le edicole di Bologna, non c'è di che essere ottimisti, temo. Io stesso, stante le mie attuali disastrose e precarie condizioni economiche, non potrò seguirla per molto, ahimè! Conto comunque, nel peggiore dei casi, di riuscire ad esaminare almeno i primi 4 numeri, di cui cercherò di darvi conto, per quel che posso almeno. La suddetta pubblicazione, analogamente a un'altra simile già lanciata dalla stessa De Agostini all'incirca 2 o 3 anni fa e tutt'ora in corso di uscita in edicola dedicata esclusivamente alla musica jazz, è a cadenza bisettimanale. A proposito però della collana dedicata al jazz, mi permetto di far notare ai responsabili, che sarebbe il caso di evitare delle grossolane sviste, come quella da me rilevata sul disco allegato al n.37 che era la ristampa dell'LP Prestige di Coleman Hawkins "Night Hawks", recante però scritto sul dorso della custodia: SONNY CLARK/ COOL STRUTTIN'! Simili sviste, soprattutto se ripetute, possono pregiudicare la bontà intrinseca dell'iniziativa! Attenzione a non ripeterle anche sulla collana dedicata alla musica classica, poichè per la verità già sul secondo numero uscito il 16 febbraio, ne ho già rilevate un paio, sia pure di minore entità! La prima critica generale che posso muovere a questa collana è quella di avere puntato pressochè esclusivamente ai titoli più arcinoti, come già testimonia il primo numero, anche se posso comprenderne le ragioni commerciali, per cui la mia opinione al proposito può essere considerata un ipercriticismo da appassionato esperto di vecchia data. Tra l'altro, se volete conoscere altri dettagli riguardo la suddetta pubblicazione oltrechè l'ordine di emissione delle prime 25 uscite, andate a curiosare sul sito di Audiophile Sound "AS on line" poichè il suo direttore, quel simpatico fanfarone di Pierre Bolduc, è anche il principale curatore dell'intera collana. Contrariamente a quanto da lui affermato, i dischi in vinile vergine da 180 grammi, sono stampati dalla MPO in Spagna e non in Francia! Come è prassi in questi casi, il prezzo della prima uscita è di soli 7,99 euro e di 14,99 per tutte le successive, che resta comunque un prezzo altamente concorrenziale stante la tipologia del prodotto, che normalmente nei negozi di dischi, soprattutto nel caso della musica classica, varia da un minimo di 21,90 euro ad un massimo di almeno 50! Aggiungiamo il fatto che il formato dei fascicoli allegati ne consente il loro agevole inserimento all'interno delle custodie assieme ai dischi e avremo un primo quadro generale delle caratteristiche dell'opera. Di seguito passo alla disamina critica e tecnica dei titoli già usciti... (continua).