Sabato scorso, su Radiotre, in occasione della differita della 'Valchiria', si accennava per l'ennesima volta, alla situazione critica del 'Maggio' fiorentino, con tanto di messaggi di sostegno di personalità illustri, come Abbado ed sms di radioascoltatori, denotanti troppa superficiale emotività e scarsissimo raziocinio, come al solito in simili casi, tra i quali ne cito in particolare uno di un radioascoltatore che tira in ballo "lo stato criminale che manda a picco un'istituzione come questa, in grado di allestire una 'Valchiria' di livello internazionale, ... ecc. ecc.". Che questo sia uno stato criminale anche e soprattutto a livello generale e non soltanto in questo ambito specifico, mi sembra fuor di dubbio, quanto al livello interpretativo generale di quest'allestimento però, esiterei a definirlo di livello internazionale, soprattutto se tengo conto che, per esempio, il ruolo di Wotan era ricoperto, perlomeno in questa ripresa risalente al 18 gennaio scorso, da quel cantante finlandese, Juha Kuusisto, ovvero quello stesso che, salvo abbagli di memoria, poco tempo fa ha fatto sfracelli nel ruolo eponimo dell'Olandese volante, trasmesso in diretta dal San Carlo sempre su Radiotre e che nella fattispecie della 'Valchiria', faceva meno danni semplicemente perchè, in questo caso, la sua presenza era assai più circoscritta dall'andamento narrativo dell'opera, già mi viene da storcere un pò il naso; e pensando anche al direttore d'orchestra, Zubin Mehta, direi che, in questa come in molte altre sue esibizioni sia operistiche che concertistiche, non soltanto all'interno della stagione del 'Maggio', abbia dato prova più del suo consumatissimo mestiere di musicista, rivelandosi come al solito una guida sostanzialmente sicura ed affidabile, piuttosto che foriero di originali intuizioni interpretative e mi riferisco non solo a codesta 'Valchiria', ma anche alla recente esecuzione, sempre coi complessi corali e orchestrali del Maggio, della 'Risurrezione' mahleriana. Inoltre, pur tenendo presente che la cosa sia dovuta almeno in parte al clima d'incertezza che si respira, ho rilevato in orchestra, parecchie smagliature e incertezze, soprattutto nel settore dei fiati, tacendo del fatto che nella 'Risurrezione' ci sono state anche alcune entrate sbagliate e dei veri e propri piccoli errori esecutivi, alla fine ci andrei cauto con le iperboli, dato che lasciano il tempo che trovano. Anche pensando ai vari cartelloni, direi proprio che il prestigio del Maggio, come di tutte le altre istituzioni musicali nostrane, si sia parecchio appannato, nel corso degli anni. Nessuno sembra poi rammentarsi più di una dichiarazione fatta tempo addietro pubblicamente, dal medesimo Zubin Mehta, in cui il sommo musicista candidamente ammetteva di percepire, in quel di Firenze, un compenso 5 volte superiore, ovvero 25.000 euro, per un concerto sinfonico nell'ambito della stagione del Maggio, mentre a Vienna, per la stessa faccenda, non solo si accontentava di 5.000 euro, ma all'occorrenza ci sarebbe anche andato gratuitamente, poichè ai fini del curriculum di un musicista e del conseguente ritorno d'immagine, contano assai di più le sue presenze all'estero, di quanto non contino effettivamente le esibizioni effettuate nel nostro bel paese, praticamente irrilevanti ai fini del prestigio di un musicista. Per cui, anzichè limitarci esclusivamente a deprecare questo stato canaglia, prendiamocela anche con le nostre storture e il nostro assurdo andazzo, visto anche il fatto che, in tempi di vacche magre, a Firenze, si sia fatto il passo più lungo della gamba, erigendo per giunta un nuovo teatro, con tanto di tipica inaugurazione fasulla o quantomeno parziale, alla presenza dell'ineffabile prezzemolino sindaco Renzi, senza una qualsivoglia idea su cosa fare di quello vecchio, in un paese dove la voglia di arte e di cultura, è in caduta rovinosissima e incommensurabile, in un contesto generale da museo delle cere spocchiosissimo ed elitario. Se penso poi che certi melomani sovente sprecano i loro entusiasmi anche per giovani interpreti, di cui il minimo che si possa dire è che sono ancora troppo acerbi e immaturi, come per esempio quell'esimio battisolfa rispondente al nome di Daniele Rustioni, alla fine non posso fare a meno di sentirmi veramente un pesce fuor d'acqua, una voce nel deserto insomma (andatevi a sentire i grandi interpreti in disco e video, dopodichè ne riparliamo!), ma ribadisco il concetto che dare le colpe di questa situazione disastrosa soltanto a coloro che malamente ci governano, mi sembra in ogni caso ipocrita e superficiale! Teniamo presente che coloro che stanno al potere, rappresentano lo specchio fedelissimo della nostra autentica essenza di popolo, ossia ci rappresentano per ciò che noi siamo veramente, piaccia o non piaccia, volenti o nolenti!
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