Respighi: I pini di Roma / Feste romane - The Cleveland Orchestra / Lorin Maazel - disco Decca SXL 6822 (P) 1977 - uscito in edicola venerdì 17 maggio - Custodia opaca, unica discrepanza grafica da me rilevata, analogamente al disco precedente, sul dorso, dove al posto della scritta STEREO, dovrebbe stare un bollino nero con una S bianca all'interno, peccato però per quel bollino SIAE coprente alcune scritte sul retrocopertina! - Come nel disco precedente, la busta interna è generica, per contro, stavolta, mentre le etichette del disco sono giustamente del tipo FFSS a banda stretta, il piccolo logo pentagrammato è assente su ambo i lati, per il resto valgono i rilievi della volta precedente! - Fascicolo interno con testi di Bruno Baudissone e Pierre Bolduc, complessivamente discreto come al solito e con i consueti piccoli refusi, ma con qualche incongruenza testuale come quella a pag.3, nel riquadro all'estrema destra, in cui si afferma che i dischi Decca SXL 2000 coprono un arco cronologico dal 1958 al 1968. Io credo che in questo caso si arrivi fino al 1963 e comunque non oltre il 1965, dopodichè si passa alla serie SXL 6000 (come del resto dimostrerebbe proprio il numero 7 di questa collana, comprendente un disco Decca SXL 6263, uscito originariamente nel 1966, si veda anche la mia recensione su questo blog). - Dati di registrazione soddisfacenti (maggio 1976 - Masonic Hall, Cleveland - produttore Michael Woolcock, tecnico del suono Kenneth Wilkinson - sono stati impiegati 3 microfoni omnidirezionali in configurazione a T sopra la testa del direttore d'orchestra, 1 microfono all'estrema sinistra e un altro all'estrema destra dell'orchestra, più un microfono ciascuno sopra le sezioni dei legni, delle percussioni e degli ottoni, per un totale di 8 microfoni collegati a una consolle di missaggio "STORM" realizzata da Roy Wallace e in uso dalla Decca a partire dal 1966. Fu del resto lo stesso Roy Wallace a realizzare, in precedenza, sempre per la Decca, una prima consolle di missaggio a 5 canali, allora tecnicamente all'avanguardia, con cui la casa inglese diede inizio nel 1955 alle sue prime registrazioni stereofoniche, andando a riprendere dal vivo, a Bayreuth, l'Olandese volante, oltrechè l'intero ciclo dell'Anello dei Nibelunghi di Wagner, sotto la direzione di Joseph Keilberth, tra gli altri, registrazioni tutte recentemente pubblicate su cd dalla Testament. - Tornando al disco in questione, per la registrazione venne impiegato un apparecchio a bobine Studer B62, casse acustiche per il monitoraggio Tannoy Canterbury, pilotate da finali di potenza della Quad, un bell'assieme, non c'è che dire!), anche grazie alle indicazioni del retrocopertina del disco. - L'interpretazione dei 2 poemi sinfonici respighiani, pur essendo molto buona nel suo complesso, l'ho trovata un poco discontinua e comunque complessivamente più convincente ne "I pini di Roma" che nelle "Feste romane". - Anche la qualità sonora dell'incisione, pur complessivamente ottima e di grande effetto, mi ha lasciato alquanto perplesso, per una eccessiva sensazione di effettismo e artificiosità, troppo spettacolare insomma, che mi ha fatto pensare più a una tipica incisione della collana Decca Phase 4, che a una tipica incisione della casa inglese come quella del numero precedente (Russia romantica/Solti) - Qualità dello stampaggio accettabile e per fortuna migliore che nel numero precedente.
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