mercoledì 14 agosto 2013

Il declino.

Sempre durante queste serate radiofoniche, quando ho sentito le interviste a Piero Mioli e a Maurizio Giani, in occasione dell'uscita del volume "Sonata a tre", in cui si rievocava il ben diverso e senz'altro più stimolante rispetto all'attuale, clima culturale e musicale della Bologna del 1860, amministrata da un sindaco molto attivo in tale campo e desideroso di riportarla a fasti europei per riscattarla da un precedente periodo di decadenza, la Bologna delle prime italiane delle opere di Wagner, ma anche dove imperversavano Verdi e Meyerbeer e dove operava anche come direttore del conservatorio Giuseppe Martucci, alfiere del rinnovamento della tradizione sinfonica e strumentale nostrana, non posso evitarmi un bel magone, pensando ai miserrimi tempi attuali, convincendomi sempre più di essere capitato nell'epoca sbagliata! Peccato inoltre, che non possa permettermi di sborsare i 60 euro necessari per l'acquisto del corposo volume, spero almeno di poterlo sfogliare in qualche biblioteca pubblica, anche se non ci spero molto, in questi tempi.(Le ultime parole famose, meno male che avevo detto che non mi riusciva più di parlare di musica, il lupo perde il pelo -oltre a tutto il resto - ma non il vizio e io sono decisamente vizioso, non so se si è capito bene.)

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