domenica 22 settembre 2013

In rotta di collisione.

La frattura fra il mio modo di essere e il contesto ambientale in cui sfortunatamente vivo, mi è divenuta insanabile, d'altro canto non ne posso più nemmeno dei tipici soloni con la pancia senz'altro più piena della mia, con le loro soluzioni pronte in tasca, ma che ovviamente loro per primi si guarderebbero bene dall'applicare, ma con le quali si scaricano bellamente la coscienza nei tuoi riguardi. Aggiungiamo anche che non ne posso più di quest'orda barbarica che sta letteralmente dilagando sempre più a cominciare dal centro storico, snaturando e involgarendo questa città, tutto questo con l'avallo del comune, dell'università e di quanti ci lucrano sopra, mi sto riferendo al fatto che in questo agglomerato urbano sembra esserci posto per tutti, tranne per chi, come me, ha la disgrazia di esservi nato, ritrovandomi frustrato e colmo di rabbia impotente. Dubito che ci sia un'altra città che abbia subìto e continui anzi a subire una simile ondata di cani e porci da ogni dove, come questa, evidentemente l'alto costo della vita non è sufficiente a frenare questa autentica cancrena, magari si lamentano pure, ma chissà perchè una volta che sono qui, non li schiodi nemmeno con la bomba atomica. E io a questo punto dove dovrei andarmene, non potendo certo fare altrettanto? Il bello è che, secondo certi cerebrolesi di mia conoscenza, per superare le mie difficoltà economiche, dovrei anch'io pure subaffittargli delle stanze della mia casa, servendoli e riverendoli per il fatto che mi consentano di poter pagare tasse, gabelle e quant'altro, siamo proprio in pieno delirio! Ma non mi dovrei meravigliare, visto che i miei consimili concepiscono evidentemente, nella loro estrema povertà d'animo, la casa avente come unica funzione di dormitorio. Ammesso e non concesso che abbiano ragione gli altri e conseguentemente torto marcio io, la casa per me è innanzitutto un luogo di ricreazione, una indispensabile camera di compensazione, dove potermi ritrovare e coltivare al meglio le mie passioni, unica ragione per cui sopporto il fatto di stare al mondo, prima ancora che un semplice dormitorio e pur piacendomi di uscire, stare all'aria aperta e (o vana utopia!) starmene in mezzo alla gente (é una piccola cosa ma, trovare la zona centrale del crescentone di Piazza Maggiore, perennemente occupata da bivacchi e capannelli, mi sembra un ulteriore segno di degrado, l'orda barbarica non sembra risentire minimamente della crisi, chissà com'è!). Evidentemente pretendo troppo, sono un vecchio matusa complessato, tutto è come sempre, stramaledettamente nella norma, ma che nausea! Visto che per fortuna il tempo metereologico sembra favorevole, domani sarà proprio il caso che sparisca, vorrei vivere, non sopravvivere, ma qui ogni battaglia è già persa in partenza. E visto che ne ho anche fin sopra i capelli di mense per i poveri e di trovarmi in mezzo a drogati, alcolizzati, malati di mente, delinquentelli e sbandati vari, non mi resta mestamente che porre termine a questa inutile esistenza, unica consolazione le musiche d'organo ascoltate ieri sera, capitando casualmente nel duomo di San Pietro, ultimo lenimento per un'anima in pena dannata come me.... non ci resta che piangere!(sinfonia patetica)

sabato 21 settembre 2013

Ultimi vagiti.

Ho terminato con successo l'infernale lavoretto audiovisivo, per il quale conto di farmi dare alla consegna, un ulteriore piccolo compenso, visti gli enormi sforzi per riuscire a portarlo a conclusione, cosa niente affatto scontata con questi software volutamente diabolici e insidiosissimi messi in commercio, sarei proprio curioso di vederci qualcun'altro alle prese con tutto ciò e verificare se riesce a fare di meglio rispetto a me, ma credo proprio di poter stare tranquillo in tal senso! Solo che, se vado avanti di questo passo, tanto vale che mi metta a distribuire volantini pubblicitari per conto terzi, nelle cassette della posta, a questo punto mi sa tanto che guadagnerei persino di più e con minore impazzimento! / Ultimi scampoli di radiofonia estiva, col concerto di giovedì 19 da Torino diretto da Noseda, decisamente più persuasivo nel 'Coro di morti' di Petrassi, che nella sesta di Mahler, alquanto discontinua, una discreta serata comunque, nel suo complesso. / Tempo fa su Radiotre ho sentito casualmente qualcuno inneggiare ai cosiddetti 'ciappinari' (ovvero 'tuttofare') bolognesi, quelli capaci di fare per l'appunto i 'ciappini' (piccoli lavori della più svariata natura), peccato solo che siano una delle tante leggende metropolitane, casomai esistono artigiani professionisti o tutt'al più in pensione, che si spacciano per questi ultimi, perciò attenzione! Mi sarò rimbambito, ma di autentici 'ciappinari' non ne ho mai visti manco in fotografia! / Saluti e baci.

martedì 17 settembre 2013

Non ci sono più i tedeschi di una volta.

Altro che se il diavolo ci sta mettendo la coda, anche 2, visto che la giornata di ieri è stata forse la peggiore in assoluto, fra tutte quelle che ho passato al computer, rendendomi un autentico incubo il portare a termine questo benedetto lavoretto audiovisivo. Il principale imputato è un programma ovvero un'applicazione, acquistabile nei negozi, denominata "Sos videocassette video easy, versione 4.0" della ditta tedesca Magix; se non sono soldi buttati, poco ci manca! Questo programma, attualmente disponibile nella sua versione 6, ha prodotto, nel mio notebook Packard-Bell, diversi problemi, noti peraltro alla stessa Magix, che difatti tempo addietro ha mandato un aggiornamento attraverso la rete, che avrebbe dovuto correggerli come poi è avvenuto, peccato solo che ne abbia creati ben altri di problemi, assai maggiori, a cominciare da una parziale incompatibilità col sistema operativo Windows 7, che ha provocato sfracelli sul mio computer, inducendomi dopo ore terribili, a disinstallarlo, per installare al suo posto, un altro programma, "Smart dvd easy/Power Producer/Power Director 8" della Exaggerate/Cyberlink, anch'esso comprato in negozio, col quale sfortunatamente non sono riuscito a combinare un bel niente! A questo punto, oggidì, ho reinstallato il programma Magix, in questa maniera riportato al problematico stato iniziale, ma almeno il mio ultimo lavoretto audiovisivo, sta faticosamente procedendo, anche se non senza patemi d'animo e quel che è certo, stavolta, che non solo non ci guadagno, ma ci rimetto persino e penso proprio di smettere una volta per tutte, anche perchè questa situazione mi sta logorando, non bastasse il resto, quando sei perseguitato dalla sorte malevola, sei proprio condannato! Va da sè che, se coloro che tengono le redini del mercato informatico fossero gente seria e non dei volgarissimi ciarlatani approfittatori, la vita di coloro che usano abitualmente il computer, non sarebbe quell'autentico calvario che è diventata, non li si odierà mai abbastanza per quello che fanno! A questo mondo, la tecnologia è sempre nelle mani sbagliate, tutto nella norma, non c'è da meravigliarsi che anche ditte che si spacciano per serie, come la tedesca Magix, truffino sfacciatamente la loro clientela (ma anche Trust e Cyberkink, non scherzano!), tanto chi glielo impedisce? Quel che è certo è che, anche se avessi degli altri soldi, ovviamente mi guarderei bene dal comprare altri prodotti del genere, ma alla fine, anche le residue illusioni di ricavare almeno qualche spicciolo lavorando al computer, se ne sono andate definitivamente a farsi benedire, questo essendo un ulteriore segno che non ho più alcuna ragione per continuare questa mia vita da 'fannullone'. A questo proposito, è vero che non dovrei indulgere a patetiche difese d'ufficio come ho fatto in precedenza, infischiandomene dell'opinione altrui, ma non riesco a fare a meno di affermare che, se tutti i fannulloni, fossero come me, credo che le cose andrebbero almeno un pochino meglio, perdonate la presunzione! / Radiotre ha ripreso il suo tipico periodo di magra autunnale, anche se con un leggero anticipo stagionale, anche qui siamo sempre nella norma. Non mi vengono spunti inerenti l'argomento musicale, mi sento proprio come un rivolo disseccato e la cosa non mi garba affatto, ma tant'è. / Ovviamente io speriamo che me la cavo...... P.S.: non so se avete presente quella serie di manuali con la copertina giallo-blu "per negati", in particolare uno, "pc senza problemi, per negati", ebbene quasi tutte le volte che ho avuto un problema, questo non era contemplato affatto nella casistica del libretto, per cui ho dovuto letteralmente 'improvvisarla' io la soluzione e sto pensando che, se non cado nella disperazione più assoluta, potrei scriverne sul mio blog in futuro, sperando di alleviare le pene altrui, visto che mio malgrado, con l'esperienza maturata, potrei scriverci un volume (si fa per dire)! 

lunedì 16 settembre 2013

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Anche se in questi giorni dovrebbero arrivare le cartelle delle tasse dei rifiuti e compagnia bella, che comunque non sarò certo in grado di pagare, essendo già in arretrato, per quanto le prevedessi è ovvio che contribuiranno senz'altro a rendermi l'animo ancora più pesante di quanto già non sia, aggiungiamoci che il mio lavoretto audiovisivo al computer mi sta creando degli intoppi imprevisti, che la mia vicina di pianerottolo trova modo di funestarmi telefonicamente coi suoi ridicoli problemi, anche adesso che si trova a Vignola dalla sorella, che anche l'antivirus Norton 360 versione 6.0 del computer mi rompe le balle proprio in questo istante, accidenti a me che a suo tempo ci ho buttato 70 euro, dopo avere ascoltato il concerto di domenica sera su Radiotresuite, qualche sproloquio al proposito, mi viene spontaneo: innanzitutto, contrariamente ai pareri espressi dai 2 conduttori, quello in studio e quello in loco, ho trovato fiacca e deludente la direzione di George Benjamin, per i 4 interludi marini dal "Peter Grimes" di Britten, con un'orchestra della Rai non impeccabile. Direttore e orchestra che, fortunatamente sono risultati assai più convincenti negli altri brani del concerto, dello stesso Benjamin (Palimpsest I e II, Duet per pianoforte e orchestra con convincente solista Pierre Laurent-Aimard che ha eseguito come bis "La cathédrale engloutiè" di Debussy, Ringed in the flat horizon), la qual cosa ha decisamente rialzato le sorti della serata. L'unica cosa che non capisco è per quale motivo Benjamin, prima d'iniziare il concerto, abbia fatto, in un italiano stentato, quello strano annuncio in cui diceva che la pausa ci sarebbe stata dopo "Palimpsest" e non dopo Britten, oltretutto confondendomi le idee, poichè avevo inteso che il brano di Benjamin sarebbe immediatamente seguito a quello di Britten, senza interrruzioni, cosa difficile viste le enormi diversità di organico e disposizione orchestrale, fra le 2 composizioni, faccenda che difatti ha richiesto diversi minuti di pausa, col pubblico in sala che ovviamente ha applaudito subito dopo il termine del brano di Britten. Evidentemente Benjamin, dicendo pausa, in realtà si riferiva all'intervallo fra prima e seconda parte del concerto, forse a causa di un errore tipografico del programma di sala? Mah! E comunque si poteva scegliere almeno un brano assai meno conosciuto, per Britten, un poco più di fantasia non guasterebbe! E pensando al secondo dei 2 brani trasmessi dopo la conclusione del concerto, tratti da uno dei tanti concorsi di composizione, che era per nastro magnetico, beh, almeno in questo caso era utile per smagnetizzare i componenti dello stereo, come in altri casi simili, perciò tante grazie Radiotresuite, una volta tanto siete risultati utili vostro malgrado, continuate così!!!

domenica 15 settembre 2013

Delirio di un "fannullone".

L'unica notizia buona, in un quadro generale e personale quanto mai deprimente, ancor più accentuato da questa domenica uggiosa, è che la casa discografica svedese Bis torna ad essere disponibile in Italia, nuovamente distribuita da Codaex, anche quest'ultimo lo credevo fallito, almeno secondo quanto ho letto su "Audioreview", troppa grazia Sant'Antonio, quasi incredibile visti i tempi, anche se personalmente, visto il mio periodo sempre più 'ecologico', non potrò, per così dire, 'beneficiarne'. Strano che le ultime dirette Euroradio, compresa quella di ieri sera, mi siano sempre sembrate avere l'audio con i canali stereofonici invertiti, eppure i miei apparecchi sono a postissimo. Per fortuna stasera c'è la diretta del concerto diretto da George Benjamin, che non è quello che pensavo, ovvero quello con la London Sinfonietta, ma un altro, con diverso programma, ma sempre con musiche di Britten e dello stesso Benjamin, però con l'orchestra della Rai; salvo smentite, almeno in questa domenica uggiosa, che spero passeggera, una serata ben più che decente dovrebbe essere garantita e quindi godiamocela finchè si può. Per Radiotre, da domani si riparte col palinsesto autunnale come hanno già annunciato e io idiota che credevo che l'estate terminasse una settimana dopo, è proprio vero che non ci sono più le stagioni di una volta! A parte il fatto che mi chiedo quanto effettivamente influiscano sull'andamento di queste stagioni balzane, quegli "apprendisti stregoni" che, nell'indifferenza e nel menefreghismo generale, ma coi nostri soldi pubblici, irrorano il cielo, dai loro aerei, con quelle famigerate striscie chimiche per il controllo climatico, sarà che sono abituato, a differenza della maggioranza, a volgere il capo verso l'alto, ma la cosa, che in barba agli scettici, ritengo credibile, mi dà veramente sui nervi! Sarà forse per il fatto che non ho altro da pensare, sarà che sono il più grande "fannullone" sul globo terracqueo, ma io, purtroppo, a queste cosette, ci faccio proprio caso, anche se so benissimo che è inutile. In effetti, anche se la faccenda rientra nella normalità, gli altri mi considerano un buono a nulla, uno scansafatiche, uno che passa il tempo a passeggiare e conseguentemente anche uno stupido, del quale però si cerca d'approfittarne; vorrei sperare, anche se non voglio certo spacciarmi per lavoratore indefesso, che questo infimo blog dimostri almeno che non sono nemmeno l'ultimo dei parassiti, visto che di lavativi conclamati ne conosco a bizzeffe, ma non mi risulta che vengano dileggiati come il sottoscritto e questo conferma che è tutto nella stramaledetta norma! Solo che io non ne posso proprio più di questa benedetta norma, ma del resto non dovrei meravigliarmi affatto, visto che nel nostro gran bel paese, anche i musicisti di professione e gli artisti in generale, sono considerati dei gran fannulloni. Voglio far presente, anche se temo non serva a nulla, che nel mio piccolo, il mio cervello lavora anche quando non scrivo sul blog o non butto giù appunti alla buona, ma sappiate che, in un modo o nell'altro questo benedetto computer, mi impegna mediamente, 7-8 ore al giorno, fra faccende varie, è diventato insomma, una sorta di lavoro quotidiano, anche se poco o nulla retribuito. E a proposito di questo, appena avrò terminato l'ultimo dei miei lavoretti audiovisivi, grazie al quale mi sono pagato l'ultima bolletta, se il diavolo non ci mette la coda, entro 8 giorni spero di levarmi definitivamente d'attorno, cosa che premeditavo fin dall'inizio dell'estate, esasperato da questa solitudine, vuoto esistenziale, emarginazione, sconfitta totale, che avverto intorno a me, tanto qui ogni battaglia è persa in partenza, non voglio più stare qui ad attendere che mi sbranino, me ne andrò portandomi dietro poche cose e non certo in un periodo climaticamente dei migliori, anche se mi auguro, nel mio peregrinare, di riuscire di tanto in tanto, in qualsivoglia maniera, a buttar giù ancora qualcuno dei miei deliri su questo blog, che è anche l'unica mia valvola di sfogo psicologico, prescindendo dal fatto che sia letto o meno, ma non disperando di continuare a parlare' intorno alla musica', come ha detto giustamente Barenboim, ribadendo il fatto evidente che la musica non può assolutamente essere descritta a parole. A meno che nel paese dagli innumerevoli senatori a vita, non si decidano finalmente a concedermi questo sì benedetto, vitalizio Bacchelli, sto ancora in fiduciosa attesa! / Ovviamente scherzo (ma non troppo)! 

sabato 14 settembre 2013

Celluloide e dintorni in video.

Incoerente come sono, vi appioppo un altro lacerto di 'lista della lavandaia', così imparate (in tutti i sensi!): --------------- Ennio Morricone: Concerto all'Arena/La musica per il cinema (concerto ripreso dal vivo il 28 settembre 2002 all'Arena di Verona), estratti da: - Nuovo Cinema Paradiso / C'era una volta in America / La leggenda del pianista sull'Oceano / Il buono, il brutto, il cattivo / C'era una volta il West / Giù la testa / La luz prodigiosa / La battaglia di Algeri / Sacco e Vanzetti / Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto / Sostiene Pereira / La classe operaia va in paradiso / Vittime di guerra / Queimada / Il deserto dei tartari / Riccardo III / The mission (contenuti aggiuntivi: Microsolco: percorsi musicali di Ennio Morricone / Sala prove / Biografia / Crediti); - Gilda Buttà, pianoforte; Susanna Rigacci, soprano; Dulce Pontes, voce; - Cori: Città di Roma/ Mauro Marchetti; "Claudio Casini" dell'Università di Roma Tor Vergata - "Lirico Sinfonico Romano", diretti da Stefano Cucci; "Dei Fiorentini / Mauro Bacherini; "Ruggero Giovannelli" / Claudio Micheli; - orchestra Roma Sinfonietta, diretta dall'autore; - dvd Euphonia Entertainment Group/Warner Music Vision SCOM O5 11 (DVD 0942911 LI), uscito nel 2003 - 16/9 PAL - Dolby Digital 5.1 e 2.0; Dts - durata circa 2 ore e 26' (fra i tanti concerti dal vivo di Morricone, autentico stakanovista della celluloide, con le sue oltre 500 colonne sonore composte, approdati al disco e al video, questo comprende anche, all'interno dei contenuti speciali, un breve inserto filmato nel quale si vede il figlio Andrea, che il padre sta cercando di fargli seguire le sue orme, dirigere l'inizio di una sua propria composizione per orchestra, ossia una classica ouverture da concerto, ma la mia impressione, sulla base di questo estratto, è che si tratti di una musica gradevole ma impersonale e aggiungo che, anche se nei titoli di testa del film "Nuovo Cinema Paradiso", il celebre tema d'amore, viene attribuito ad Andrea Morricone, io sospetto fortemente che sia tutta farina del sacco di suo padre, il quale, fin dagli esordi, aveva una cifra stilistica così inconfondibile, che non mi sembra minimamente di ravvisare nel suo figliolo, purtroppo, non potendosi quindi giustificare tale manchevolezza con la più giovane età di quest'ultimo, che non mi risulta avere ancora, a tutt'oggi, effettivamente 'sfondato', nonostante le evidenti spinte paterne). --------- Andrew Lloyd-Webber: "Cats"; - Elaine Paige, Sir John Mills, Ken Page, Rosemarie Ford, Michael Gruber, John Partridge, Aeva May, Geoffrey Garrat, James Barron, Jo Gibb, Drew Varley, Susie McKenna, Jacob Brent, Susan Jane Tanner, Phillida Crowley Smith, Bryn Walters, Veerle Casteleyn, Tommi Sliiden, Kaye Brown, Karl Morgan, Leah Sue Morland, Jo Bingham, Fergus Logan, Tony Timberlake, Jason Gardiner, Femi Taylor, Frank Thompson, Rebecca Parker, Sally Bentley, David Combes, Mary Carewe, Robert Fardell, Mark Fredrick, Michael Dore, Jacqueline Barron, Anne Skates, Janet Mooney; - Capital Voices (David Arnell, Paul Baker, Vicky Coote, Helen Massie); - Choir "The Conquordia Singers"; - London Musicians Orchestra / Simon Lee / Trevor York, prove al pianoforte (contenuti aggiuntivi: 2 interviste ad Andrew Lloyd-Webber e ad Elaine Page); - dvd Universal SCD 04 23 1 (UN20304 II), uscito nel 1998 - 15/9 PAL - Dolby Digital 5.1 - sottotitoli in inglese, francese, tedesco, spagnolo, italiano, svedese, norvegese, olandese - durata circa 2 ore (trattasi della ripresa effettuata in studio, appositamente per il mercato del video, dal regista David Mallet, realizzata in 18 giorni di sedute, impiegando un'orchestra di 70 elementi, con i 2 identici protagonisti della prima edizione del 1981, mi sembra una bella edizione nel suo complesso, l'ho voluta segnalare poichè ignoro se vi siano altre edizioni integrali di questo musical disponibili su cd, peccato solo che la fascetta di copertina sia schifosamente avara di informazioni riguardo al cast, che per poterlo riportare, ho dovuto desumere quasi integralmente dai titoli di coda e d'accordo che la locandina risulta chilometrica, ma almeno si poteva approntare un pieghevole interno, se non proprio un libretto, qui scandalosamente assente, discografici benedetti!). / Per finire (ma sarà proprio vero?) un 'addenda' cartaceo: --- Pier Marco De Santi (con prefazione di Federico Fellini): La musica di Nino Rota - Editori Laterza, Roma-Bari, collana 'Misure', 1^ edizione del luglio 1983 (ignoro se ce ne siano state delle altre), pagine complessive XII-228, prezzo dell'epoca di lire 25.000 (questa pubblicazione, di ampio formato e riccamente illustrata in bianco e nero, affastella in maniera alquanto caotica, confusionaria e lacunosa, una gran mole di materiale sul compositore morto quattro anni prima e sembrerebbe risentire di una certa frettolosità nella sua realizzazione, risultando alquanto discontinua, pur tuttavia importante nel suo tratteggiare le vicissitudini umane e artistiche del musicista, con ovviamente un'ampia disamina anche della sua produzione 'cinematografica', ed in appendice, cataloghi e discografie di tutti i suoi lavori, comprese anche le musiche per il cinema, la televisione e il teatro, risultando quindi alla fine un contributo tutto sommato non disprezzabile, anche perchè non mi risulta che ci sia molto altro in circolazione riguardo Nino Rota, salvo un recente volume riportante atti di un convegno sul compositore, intravisto tempo addietro in una libreria cittadina). / Direi proprio che con questo, ho proprio raschiato il fondo del barile, per cui, a questo punto, posso anche andarmene in malora, tanto ho già dato quel poco che potevo in materia e visto che la mia situazione personale sta precipitando allegramente, almeno posso dire nel mio piccolo, di avere concluso questa 'inezia'.

Celluloide non di celluloide 2 (a volte ritornano).

Qualcuno se lo ricorda il film a colori del 1947, "Il cucciolo", con Gregory Peck? Ebbene le musiche di questo film sono di Frederick Delius (peraltro già defunto all'epoca), riadattate per lo schermo e dirette da Eric Fenby. E dopo la mia usuale digressione, dovuta a un lampo improvviso della mia strampalata memoria, più che mai, si prosegua e... fiato alle trombe!!! ------------ Korngold: concerto per violino e orchestra in re maggiore, op.35; / Rozsa: concerto per violino e orchestra, op.24; tema con variazioni per violino, violoncello e orchestra da camera, op.29a; / Waxman: "Carmen" fantasy, per violino e orchestra; Jascha Heifetz, violino; Gregor Piatigorski, violoncello; - Los Angeles Philarmonic Orchestra / Alfred Wallenstein (Korngold); - Dallas Symphony Orchestra / Walter Hendl (Rosza, conc.); / Los Angeles Chamber Orchestra (Rosza: tema con var.); - Rca Victor Symphony Orchestra / Donald Voorhees (Waxman); - cd Rca Victor Gold Seal GD87963 (0 035628 796325); esecuzioni storiche, ma dal suono pienamente godibile, di brani interpretati dal loro illustre dedicatario, un assoluto riferimento! ------ Miklos Rozsa: Concerto per violino e orchestra, op.24; Concerto per violoncello e orchestra, op.32; Tema con variazioni per violino, violoncello e orchestra da camera, op.29a; - Robert McDuffie, violino; Lynn Harrell, violoncello; - Atlanta Symphony Orchestra / Yoel Levi; - cd Telarc CD-80518; ------ Jerry Goldsmith: Music for orchestra; Christus Apollo, cantata; Fireworks; - Anthony Hopkins, voce recitante; Eirian James, mezzosoprano; London Voices / Terry Edwards; - London Symphony Orchestra, diretta dall'autore; - cd Telarc CD-80560; ------ Erich Wolfgang Korngold: - 1) Sinfonietta in si maggiore, op.5; Concerto per violino e orchestra, in re maggiore, op.35; - Ulrike-Anima Mathé, violino; Dallas Symphony Orchestra / Andrew Litton; - cd Dorian Recordings DOR-90216 (singolare che il concerto per violino abbia non solo la medesima tonalità di impianto, ma anche il medesimo numero d'opera del celeberrimo lavoro di Ciaikovski!); - 2) "Das wunder der Heliane", opera in 3 atti; - Anna Tomowa-Sintow, Hartmut Welker, John David De Haan, Reinhild Runkel, René Pape, Nicolai Gedda, Martin Petzold, Ralph Eschrig, Reinhart Groeschel, Gotthold Schwarz, Julian Metzger, Andreas Scholz, Josef Becker, Regine Gebhardt, Regina Schudel; - Rundfunk Chor Berlin / Dietrich Knothe; - Rundfunk Sinfonie Orchester Berlin / John Mauceri (assistente: Errico Fresis); - 3 cd Decca Classic Opera 475 8271 DM3; - 3) "Die tote stadt", opera in 3 atti; - René Kollo, Carol Neblett, Benjamin Luxon, Rose Wagemann, Hermann Prey, Gabriele Fuchs, Patricia Clark, Anton De Ridder, Willi Brokmeier; - Chor des Bayerischen Rundfunks / Heinz Mende; Toelzer Knabenchor / Gerhard Schmidt-Gaden; - Muenchner Rundfunk Orchester / Erich Leinsdorf; - 2 cd Rca Red Seal/The Sony Opera House 88697446602 (edizione di riferimento, forse l'unica veramente priva di tagli!); - 4) "Violanta", opera in un atto; - Walter Berry, Eva Marton, Siegfried Jerusalem, Horst R. Laubenthal, Gertraut Stoklassa, Ruth Hesse, Manfred Schmidt, Heinrich Weber, Paul Hansen, Karin Hautermann, Renate Freyer; - Chor des Bayerischen Rundfunks / Heinz Mende; - Muenchner Rundfunk Orchester / Marek Janowski; - cd Cbs Records Inc./The Sony Opera House 88697576502 7 / E qui voglio aprire una parentesi riguardo a Korngold, ingiustamente discriminato dai critici superciliosi, per essersi presuntamente venduto a Hollywood, ritenendo con ciò di livello inferiore, rispetto ai lavori precedenti, le sue innumerevoli colonne sonore, molte delle quali assolute pietre miliari del genere, così come negletti risultano i suoi lavori successivi al periodo hollywoodiano. Se invece ci si prende la briga di conoscere i suoi lavori 'ante' e 'post' Hollywood, si nota al contrario come l'autore si sia sempre mantenuto fedele ai suoi canoni stilistici, senza fratture nè tantomeno cadute di livello, anzi, fin dalle prime opere, quelle antecedenti il suo periodo americano, si rileva un carattere particolarmente 'cinematico' della sua musica. Per giunta, in onore al suo secondo nome, Wolfgang, il nostro si rivelò un compositore prodigio, poichè all'età di 6 anni, (almeno credo, o comunque in età precoce) il soggetto aveva già composto le musiche, estremamente sofisticate, complesse e mature per "Der Schneeman", orchestrategli dall'amico di famiglia Alexander von Zemlinski, il quale, l'anno successivo, quando Korngold si accinse a comporre una ouverture tragica per orchestra, offrendosi nuovamente di aiutarlo, si vide opporre un fermo diniego dal tono sdegnato da parte di  Korngold, il quale, piccatissimo, affermò che quella volta avrebbe fatto tutto da solo e così fu! Il padre di Korngold, il noto critico musicale Julius, musicista mancato, purtroppo era estremamente invidioso delle doti musicali del figlio, contrastandolo, funestandolo ed ostacolandolo, finchè potè. Per fortuna che, una volta in America, il figlio era finalmente lontano dalla nefasta influenza del genitore. Costui doveva proprio essere un bell'ipocrita, poichè prima gli dà come secondo nome Wolfgang, poi si adonta del fatto di ritrovarsi un bambino musicista prodigio? Ah, l'idiozia dei genitori produce sfracelli! A questo punto mi chiedo anche se il notevole compositore brasiliano Mozart Camargo Guarnieri, abbia avuto un problema simile, in ogni caso doveva avere dei genitori ben ambiziosi per battezzarlo addirittura Mozart come primo nome, per fortuna che il suddetto se ne è dimostrato ampiamente all'altezza, come ben testimoniano i suoi lavori! Ma adesso, riprendiamo il nostro percorso......../  ------ Bernard Herrmann: Moby Dick, cantata per coro maschile, soli e orchestra; Sinfonietta per archi (versione originale); - Richard Edgar-Wilson, Poul Emborg, Rasmus Gravers, tenori; David Wilson-Johnson, baritono; Uffe Henriksen, basso; - Coro Nazionale Danese / Florian Helgath; - Orchestra Sinfonica Nazionale Danese / Michael Schoenwandt; - sacd ibrido Chandos CHSA 5095 (ho già parlato in precedenza di questo disco meraviglioso; rammento comunque che la Sinfonietta, qui incisa per la prima volta nella sua versione primigenia, sta all'origine delle musiche successivamente composte per "Psyco", tra l'altro, il suo autore aveva in progetto d'inciderne la versione revisionata per la Unicorn, ma la morte gli impedì di realizzare il tutto). --- / Altri compositori 'classici' a contatto con la settima arte: Benjamin Frankel, Paul Dessau, Hans Eisler... / La settima sinfonia "Antartica"di Ralph Vaughan-Williams, composta nel 1953, deriva interamente dalle musiche per il film "Scott of the Antarctic", prodotto dagli Ealing Studios nel 1948 (queste musiche originali sono contenute in un cd della collana "Chandos Movies"); fra le tante belle edizioni disponibili, ne segnalo una in particolare, non solo per via della strepitosa qualità sonora, giustamente menzionata a suo tempo dalla rivista "The Absolute Sound", ma anche perchè credo che sia l'unica, attualmente, a comprendere in appendice anche le didascalie recitate, inserite dall'autore nella partitura, come frontespizio,  all'inizio di ciascuno dei 5 movimenti, ma non previste per l'esecuzione pubblica: - Ralph Vaughan-Williams: Sinfonia n.7 "Sinfonia Antartica" (+Sinfonia n.8); David Timson, voce recitante; Linda Russel, soprano; Elementi femminili del Bournemouth Symphony Chorus / Neville Creed; Christopher Dowie, organo; - Bournemouth Symphony Orchestra / Kees Bakels; - cd Naxos 8.550737 (programmando opportunamente il proprio lettore digitale, si può fare in modo che le didascalie recitate precedano ciascuno dei movimenti della composizione, durante l'ascolto). / Riguardo alla 'Sinfonia sopra una canzone d'amore', composta da Rota nel '47, ma eseguita in pubblico per la prima volta soltanto negli anni '60, preciso che è quindi antecedente non solo da "Il Gattopardo" di Visconti, le cui musiche ne attingono a piene mani, ma anche a "The glass Mountain" di Henri Cass del 1950, le musiche del quale attingono soltanto dal primo movimento di questa sinfonia. /  Uscendo dal seminato, i giorni scorsi ho sfogliato l'opuscoletto del programma della Festa dell'Unità, al P(o)rco Nord qui a Bologna, notando che anche quest'anno, avevano inserito un paio di piccoli concerti da camera a fine agosto; sarei curioso di verificare quale sia l'effettivo gradimento di tali cose in un simile contesto, poichè rimango dell'opinione che, in mezzo a tutto quel becerume costituente l'ossatura di cotale manifestazione, simili faccende ci stiano proprio decisamente come i cavoli a merenda e che, a conti fatti, producano più danno che beneficio alla causa della musica colta, avendo, ahimè, ben presente (anche fin troppo!), il pubblico tipicamente di cerebrolesi, conoscendone diversi sfortunatamente anche di persona, gravitante attorno a consimili eventi, ohibò! E del resto, il tutto è pensato e confezionato appositamente per costoro, tutto stramaledettamente nella norma, tranquilli! / A proposito ancora di "Certezze Gr(rrr!)anitiche", dimenticavo "Materadio", perciò Radiotresuite... Fuck Off! / Ho ancora in serbo qualche piccola cosettina (continua)...

venerdì 13 settembre 2013

Celluloide non di celluloide.

Ovvero quando i compositori noti principalmente per le loro colonne sonore, scrivono musiche non destinate allo schermo, senza peraltro che si verifichi, in genere, alcuna discrepanza stilistica, anzi al contrario, rilevandosi una costante osmosi fra i due ambiti, eccovi quindi l'ennesima 'lista della lavandaia', spero anche l'ultima per un bel po', non potendone più di compilarne, anch'essa basata unicamente sui reperti in mio possesso e come al solito puramente orientativa, parziale, lacunosa, accontentatevi perciò! Fiato alle trombe: ------------ Nino Rota: - 1) Sinfonia sopra una canzone d'amore; Concerto Soirée per pianoforte e orchestra; Benedetto Lupo, pianoforte; Orchestra sinfonica siciliana / Massimo de Bernart; - cd Arts 47596-2 (nota: nella sinfonia, ripartita nei canonici 4 movimenti, vi sono temi provenienti dal film "The glass mountain" di Henri Cass ed altro materiale che verrà successivamente impiegato ne "Il Gattopardo" di Visconti, soprattutto il tema di Donnafugata; nel delizioso concerto, fanno capolino fra gli altri, materiali che verranno riutilizzati nel balletto "La strada", a sua volta liberamente derivato dalle musiche per l'omonimo film di Fellini, così come nel finale: Can-can, animatissimo, si riconoscono temi da "8 e mezzo" sempre di Fellini); - 2) Concerti per violoncello e orchestra nn. 1 e 2; - Dmitri Yablonski, violoncello; I Virtuosi Italiani / Daniel Boico; - cd Chandos CHAN 9892 (pagine strepitose, capolavori assoluti paragonabili ai vertici del genere, che la Chandos ha avuto il merito, per prima, di rendere disponibili su disco e difatti, a questa, ne sono seguite altre valide edizioni discografiche, ma comunque, onore al merito!); - 3) Concerto per arpa e orchestra; concerto per fagotto e orchestra; concerto per trombone e orchestra; Castel del Monte, ballata per corno e orchestra; - Luisa Prandina, arpa; Paolo Carlini, fagotto; Andrea Conti, trombone; Guido Corti, corno; - I Virtuosi Italiani / Marzio Conti; - cd Chandos CHAN 9954 (anche qui una prima registrazione assoluta, ovvero la ballata per corno e orchestra); - 4) Sinfonia n.3 in do maggiore; Divertimento concertante, per contrabbasso e orchestra; Concerto Soirée, per pianoforte e orchestra; - Davide Botto, contrabbasso; Barry Douglas, pianoforte; - Filarmonica '900 del Teatro Regio di Torino / Gianandrea Noseda; - cd Chandos CHAN 10669; - 5) "Il cappello di paglia di Firenze", farsa musicale in 4 atti; - Ugo Benelli, Alfredo Mariotti, Viorica Cortez, Daniela Mazzuccato Meneghini, Mario Basiola, Edith Martelli, Giorgio Zancanaro, Mario Carlin, Enrico Campi, Angelo Mercuriali, Pier Francesco Poli, Sergio Tedesco; - Coro e orchestra sinfonica di Roma, diretti dall'autore (Quinzio Petrocchi, maestro del coro; Maurizio Arena, collaboratore artistico e musicale); - 2 dischi lp Rca italiana 'Le grandi opere; i grandi interpreti' Half Speed Mastering GL70635(2); successivamente ristampato anche in un doppio cd Ricordi/BMG, da tempo non più reperibile; - 6) "La strada", balletto; - Orchestra del Teatro alla Scala di Milano / Armando Gatto; - disco lp Emi italiana/La voce del padrone 61 2704021T, uscito nel 1985 (nota: trattasi per l'appunto del balletto, più esteso, liberamente basato sulle musiche del celebre film, ma con materiale tematico proveniente anche, tra gli altri, da "Fortunella" e da "Il padrino", messo in scena alla Scala con Carla Fracci come protagonista e con Armando Gatto alla direzione d'orchestra, da non confondersi nemmeno con la celebre suite da concerto, più volte incisa, essendo oltretutto, come ho già rilevato, decisamente più lungo. Stranamente, questo disco non mi risulta mai più ristampato su qualsivoglia supporto, analogico o digitale, ed è un gran peccato. In copertina reca una vignetta a colori dello stesso Fellini, raffigurante Gelsomina, ovvero la protagonista femminile, sul retro una caricatura a china di Rota al pianoforte, sempre ad opera del medesimo. Le succinte note in italiano, sono costituite da un breve commento del compositore a proposito della genesi di questo balletto, il fatto che non siano state tradotte anche in altre lingue, mi fa presumere che il disco sia stato pubblicato soltanto per il mercato nostrano, tanto più che, vista la qualità dello stampaggio, che è decente tenuto conto che è prodotto in Italia, paese notoriamente non ai vertici in tale ambito, mentre la qualità sonora è ottima, mi fa presumere che abbia avuto una tiratura ridotta; di questo titolo ne ho beccato, in tempi diversi, 2 copie, la prima in epoca remota alla "Discoteca del Savio" di Cesena, la seconda, più di recente, al "Disco d'oro" di via Galliera a Bologna, ambedue nuove di pacca. In realtà il contenuto di questo disco, sarebbe la parte audio di una ripresa televisiva, credo del 1984, trasmessa a suo tempo da Raidue, relativa a una riproposizione del balletto, nello stesso luogo, con la stessa prima ballerina, la stessa orchestra e il medesimo direttore, che lo tennero a suo tempo a battesimo. La parte audio, ripresa in realtà dai tecnici del suono della Fonit Cetra, credo sia stata pubblicata su etichetta Emi, per motivi di esclusiva contrattuale dei complessi scaligeri con quest'ultima; trattasi quindi, dell'unica, a tutt'oggi, incisione completa del balletto); - 7) Concerto per pianoforte e orchestra in do maggiore; Concerto per pianoforte e orchestra in mi maggiore "Piccolo mondo antico"; - Giorgia Tomassi, pianoforte; Orchestra Filarmonica della Scala / Riccardo Muti; - cd Emi Classics/Musicom 7243 5 56869 2 3; --------- Carlo Alberto Pizzini: Al Piemonte, trittico sinfonico; Scherzo in stile classico per orchestra; Il poema delle Dolomiti, poema sinfonico; Sarabanda per archi "Omaggio a Corelli"; Grotte di Postumia, divertimento per orchestra in forma di tema con variazioni; Strapaese, impressioni dal vero; - Muenchner Philarmoniker, diretti dall'autore; - cd Naxos 8.111317. / Ovviamente di Nino Rota, si può trovare molto altro, anche in ambito cameristico, pur tuttavia non sono pochi i suoi lavori non cinematografici, che ancora attendono una loro prima incisione nell'ambito video-discografico, come per esempio l'opera "Torquemada". / Continua...

giovedì 12 settembre 2013

Celluloide in cartapesta (ovvero una bibliografia scandalosamente 'succinta').

E adesso beccatevi anche questa, sono i pochi titoli inerenti l'argomento della musica da film, che sono riuscito a reperire, se ne conoscete anche degli altri, vi prego vivamente di farmelo sapere! Et voilà, eccovi squadernata la brevissima 'lista della lavandaia': --- 1) Autori Vari: Trento Cinema, Incontri Internazionali con la Musica per il Cinema 1988 (European Cinema and Television Year 1988) / Concorso Internazionale di Composizione "Trento Cinema - La Colonna Sonora" 1988; - volume fuori commercio, pubblicato in occasione della 3^ edizione di questo convegno con annesso concorso di composizione, svoltosi dal 23 novembre al 4 dicembre di quell'anno, a cura del Servizio Attività Culturali della Provincia Autonoma di Trento, sotto il patrocinio della SIAE, di 336 pagine complessive; se penso che, questo bel volume, lo trovai qualche anno fa, su segnalazione di un conoscente, usato ma in ottime condizioni, per pochissimi euro, al mercatino 'Cose di altre case', in via della Beverara, sempre a Bologna! --- 2) Ennio Simeon: Manuale di Storia della Musica per il Cinema. Storia, teoria, estetica della musica per il cinema, la televisione, il video. / Rugginenti Editore, Milano; 1^ edizione 1995 (in occasione del 100° anniversario della nascita del cinema e quindi della musica da film); 1^ ristampa del marzo 2006, 2^ del giugno 2009; 282 pagine complessive, prezzo 27 euro; questa pubblicazione, comprendente anche esempi musicali, pur essendo avvicinabile anche dai neofiti, è senz'altro più facilmente fruibile a chi abbia già almeno delle nozioni musicali di base. --- 3) Mark Connelly: The red shoes - edizioni I. B. Tauris & Co. Ltd., Londra/New York, 2005, collana "Turner Classic Movies - British Film Guide", testo in inglese, 104 pagine complessive, prezzo indicativo euro 18; fra le varie pubblicazioni, tutte straniere, dedicate a questo celeberrimo film del duo Powell/Pressburger, questa mi risulta essere l'unica che si degni di fornirci ampi ragguagli anche sul compositore dell'importante colonna sonora, Brian Easdale, ed è il motivo principale per cui l'ho inclusa nell'elenco, oltrechè la ragione per la quale, a suo tempo, l'ho preferita a tutte le altre, vergognosamente manchevoli in tal senso. Si pensi che le musiche del film sono eseguite dalla Royal Philarmonic Orchestra diretta dall'autore, tranne che per il famoso balletto, che è diretto da Sir Thomas Beecham Bart. C. H., che aveva fondato questa orchestra proprio 2 o 3 anni prima dell'uscita sugli schermi di questo film, essendone ovviamente, all'epoca, il direttore stabile. Per la verità, la musica relativa alla sequenza danzata, durava circa mezz'ora nella sua stesura originale, ridotta alla fine a 17 minuti nella sequenza cinematografica; anche nel disco Chandos da me precedentemente citato, il brano è stato inciso in questa versione abbreviata. Questo libro lo reperii a suo tempo, alla mostra mercato che si svolge all'interno della Cineteca Lumière, durante le giornate della rassegna estiva "Il cinema ritrovato". --- 4) Kathryn Kalinak: Musica da film: una breve introduzione. (titolo originale: Film music. A very short introduction. - Oxford University Press Inc., New York, 2010) - edizione italiana EDT, Torino, collana "Risonanze", Biblioteca di Cultura Musicale, febbraio 2012, traduzione di Enrico Maria Ferrando, pagine complessive I-X/182, prezzo euro 12,50; un manualetto di agile consultazione, chiaro ed accessibile, come si evince dal titolo. --- 5) Roberto Calabretto: Lo schermo sonoro. La musica per film. - collana "Biblioteca Marsilio", Marsilio Editori S.p.A. in Venezia, 1^ edizione aprile 2010, pagine complessive 320, prezzo euro 28. Altro libro molto interessante, ricco anch'esso di esempi musicali, che tratta anche di diverse problematiche molto curiose, come le diverse dinamiche che si instaurano nei rapporti fra i registi e i compositori di musica cinematografica, la questione del restauro delle colonne sonore dei vecchi film, il passaggio della musica da film dalla sala cinematografica alla sala da concerto e nelle piazze e molto altro ancora... / E' tutto qui, altro dirvi non so... / Addenda discografico: - Silvestre Revueltas: La noche de los Mayas, suite; (+ Sensemayà; Ocho por radio; Homenaje a Federico Garcia Lorca, per orchestra da camera; Ventanas, per grande orchestra; Dos pequenas piezas serias) - Los Angeles Philarmonic New Music Group; Los Angeles Philarmonic Orchestra / Esa Pekka Salonen; - cd Sony Classical SK 60676 (nota: La noche de los Mayas, venne composta nel 1939 come musica per l'omonimo film documentario con la regia di Chano Urueta, dopodichè se ne persero le tracce, fino a quando, nel 1960, il direttore d'orchestra José  Yves Limantour, la ricostruì come suite da concerto in 4 movimenti, estraendo dalle 36 sequenze originariamente musicate dal compositore, i passaggi ritenuti più appropriati per assicurare una continuità organica alla composizione, in tale veste eseguita, in prima assoluta, il 31 gennaio 1960, a Guadalajara in Messico, con l'orchestra sinfonica cittadina, diretta dallo stesso Limantour.) --------- / Altre etichette discografiche dalle quali 'pescare' titoli: Arista, Atlantic, Buena Vista Records, Elektra, Mca, Turner Classic Movies Music, ... / Fra i compositori 'classici' aventi a che fare, in varia misura, col mondo del cinema, figurano anche: Georges Auric, Darius Milhaud, Benjamin Britten, ......... / Basta, per adesso!

mercoledì 11 settembre 2013

Celluloide in cloruro di polivinile 2 (scampoli di Broadway, televisivi e vari).

Penso proprio di essere veramente agli sgoccioli, in tutti i sensi, ma in ogni caso, eccomi ancora qua a dar conto della faccenda, con un ulteriore elenco, ma prima di ciò, tanto per non perdere le mie cattive abitudini, mi abbandono a un paio di piccole digressioni. / Di Ritz Ortolani, ricordo anche un bellissimo 'Gloria' per coro e orchestra, facente parte, se non erro, delle musiche da lui composte, parecchio tempo addietro, per uno sceneggiato televisivo in più puntate, sulla vita di Michelangelo Buonarroti, in particolare questo 'Gloria' veniva impiegato sia per i titoli di testa, che per quelli di coda. Ignoro se queste musiche siano approdate al disco. / Anche Arnold Schoenberg, che ufficialmente aborriva l'industria cinematografica di Hollywood, pare che abbia composto, sotto pseudonimo, alcune colonne sonore per film hollywoodiani minori, per ovvii motivi di sopravvivenza economica, del resto se si pensa alla sua "Musica per l'accompagnamento di una scena cinematografica", per orchestra sinfonica, composta agli inizi degli anni '30, quando ancora si trovava in Austria e anche se il brano in questione è in sè dal carattere astratto, poichè riferentesi a un'ipotetica sequenza cinematografica e non certo ad alcun film concreto, fa ritenere che poi, nel suo intimo, non dovesse essere del tutto indifferente al linguaggio della settima arte. / Riguardo alle musiche di J. Peter Robinson per il film "The believers", i cori impiegati sono almeno un paio, uno di voci bianche e l'altro di voci miste, giudicando dall'ascolto, scusate la pedanteria. / Fornisco un breve elenco di etichette discografiche, ovviamente su cd,  votate soprattutto se non in toto, alla musica da film, senza pretesa alcuna di esaustività, alcune di queste hanno anche un sito internet: Tadlow, Kritzerland, La La Land, Film Score Monthly, Milàn, Silva Screen, Varese Sarabande, Cam, Cinedelic, Cinevox, Walt Disney Records, Rhino Movie Records, M.G.M./Turner Classics Entertainment, ecc.; inoltre all'interno dei cataloghi Chandos Movies, Marco Polo/Naxos, Capriccio, Cpo ed altre, sono presenti diversi titoli se non addirittura intere collane dedicate al genere. Ma anche nei cataloghi dei marchi Decca, Deutsche Grammophon, Emi classics, Sony Classical, Rca Red Seal, Rai Trade, Cgd/Wea, ed altre ancora, è possibile pescare diversi titoli, la Rca negli anni '90 aveva, tra le altre cose, varato una gran bella collana, purtroppo fuori circolazione, con parecchie musiche rarissime se non inedite, altro non rammento, ad ogni buon conto, buona caccia! / Alla fine ho fatto 4 digressioni, anzichè un paio, ma adesso, veramente, si proceda: --------- Stephen Sondheim: - 1) Company, a musical comedy - Dean Jones, Barbara Barrie, Charles Kimbrough, Merle Louise, John Cunningham, Teri Ralston, George Coe, Beth Howland, Steve Elmore, Elaine Stritch, Charles Braswell, Pamela Myers, Donna McKechnie, Susan Browning, Cathy Corkill, Carol Gelfand, Marilyn Saunders, Donna D. Vaughn; Theater Orchestra / Harold Hastings; - disco lp Columbia Masterworks Records USA OS 3550 (questo musical ha avuto la sua prima assoluta il 30 aprile 1970 e l'album è stato registrato poco dopo, nello stesso anno, col cast originale di Broadway, la copia del disco in mio possesso, sembrerebbe essere una ristampa degli anni '80); --- 2) Pacific overtures - Mako, Soon-Tech Oh, Yuki Shimoda, Sab Shimono, Isao Sato, Alvin Ing, Ernest Harada, James Dybas, Mark Hsu Syers, Patrick Kinser-Lau, Ricardo Tobia, Jae Woo Lee, Timm Fujii, Gedde Watanabe, Conrad Yama, Freda Foh Shen, Leslie Watanabe; - Fusako Yoshida, voce e shamisen; Genji Ito, shakuhachi; - The Winter Garden Theater Orchestra / Paul Gemignani - musica per il balletto composta da Daniel Troob - disco lp Rca Red Seal USA ARL1-1367 0698 (prima assoluta l'11 gennaio 1976, album discografico registrato poco dopo, col cast originale di Broadway); ------ Richard Rodgers: Rex - Nicol Williamson, Penny Fuller, Barbara Andres, Glenn Close, Martha Danielle, Ed Evanko, Merwin Goldsmith, William Griffis, Michael John, Keith Koppmeier, Stephen D. Newman, April Shawhan, Tom Aldredge; - The Lunt-Fontaine Theatre Orchestra and Chorus / Jay Blackton; - disco lp  Rca Red Seal USA ABL1-1683 0798 (prima assoluta il 25 aprile 1976 e disco registrato a tamburo battente, col cast originale di Broadway); ------ Cy Coleman: Sweet Charity - Debbie Allen & Her Brass Band, Michael Rupert, Bebe Neuwirth, Allison Williams, Mark Jacoby, Lee Wilkof, Carrie Nygren, Celia Tackaberry, Irving Allen Lee, Tanis Michaels, Stanley Wesley Perryman, Tom Wierney; Coro e Orchestra diretti da Fred Werner; - disco lp Emi America STV 17196 (0 7777-17196-1); questo disco, registrato il 5 maggio 1986, al National Recording Studio di New York City, dovrebbe essere la colonna sonora originale della versione cinematografica con la regia di Bob Fosse, che documenta l'allestimento dello stesso anno, di una ripresa di questo musical, col cast originale di quest'ultima, premiata con 4 Tony Awards tra cui quello per "Best Musical Revival", lavoro a sua volta originariamente e liberamente ispirato al film "Le notti di Cabiria" di Federico Fellini, che ebbe la sua prima assoluta in quel di Broadway, il 29 gennaio 1966. --- / Dei titoli testè elencati, ne ignoro eventuali, successive ristampe su cd, ma adesso passiamo ad altro: ------------ Richard Rodgers (arrangiamento di Robert Russell Bennett) : Victory at sea (suite n.1 - The Pacific; suite n.2 - The Atlantic and other Oceans; suite n.3 - The end in sight); - Rca Victor Orchestra / Robert Russell Bennett - 2 dischi lp Rca Victrola Red Seal USA VCS-7064(2); questa miscellanea, uscita originariamente nel 1970, riunisce il contenuto dei 3 album usciti originariamente alla fine degli anni '50, per la mitica collana 'Living Stereo', a loro volta estrapolati dalle circa 13 ore complessive di musica composte per questa serie televisiva, in un doppio album, per un totale di 21 brani, la ristampa in mio possesso risale al 1979; so che comunque queste musiche sono state successivamente ristampate più volte sia su cd dalla stessa Rca che, mi pare anche, su dischi in vinile 'speciali', anche se non ricordo se lo siano state nella loro integralità. Ma la cosa singolare è che ho trovato questo vecchio doppio album in vinile, non solo a prezzo stracciatissimo, tempo addietro al 'Disco d'oro' di via Galliera a Bologna, ma addirittura completamente incellofanato, ossia nuovissimo di pacca! Certo che se fossi altrettanto fortunato anche per il resto, allora sarei completamente a cavallo, ma si vede proprio che non si può avere tutto dalla vita, o almeno non per me! Alla prossima!

martedì 10 settembre 2013

Celluloide in cloruro di polivinile.

Mi sovvengo che, guarda caso, fra le direttrici d'orchestra di casa nostra, ce n'è proprio una che si chiama Elisabetta Maschio (nomen omen!), pensate che questa 'originalona' ha a suo tempo inciso un 'Don Giovanni' di Mozart e un 'Falstaff' di Verdi, quando si dice il 'coraggio' (sì, proprio un gran bel 'coraggio'!) delle scelte, in effetti anche di costei non ne so più un tubo, sarà scomparsa nell'ombra? Forse è meglio, vista la 'grande statura' di questa musicante.... / La brevissima lista che segue, riguarda titoli di colonne sonore  usciti originariamente in lp (da qui il titolo del presente scritto "Celluloide in cloruro di polivinile"), dei quali, salvo forse un paio, ignoro sinceramente se siano mai stati ristampati in seguito sul dischetto argenteo ( breve digressione: l'altra sera, guardando il dvd del film "The iron lady", prestatomi da un conoscente, per caso mi sono accorto di aver fatto un altro piccolo errore, ovvero i figli di Alfred Newman, tutti nel solco dell'eredità paterna, sono ben 3: David, Randy e Thomas, quest'ultimo autore anche delle musiche del film summenzionato): ------ Maurice Jarre: Gesù di Nazareth - Monique Matagne, onde Martenot; Monique Rollin, kitara; John Leach, santur; Christopher Taylor, uggav; Adrian Brett, chalil di Nazareth; Jeremy Montague, shofar, tuppim, tziltzelim, chatzotzerah; National Philarmonic Orchestra (Sidney Sax, violino principale), diretta dall'autore; - disco Dischi Ricordi S.p.A. SMRL 6205 (su licenza ITC/ATV Music Recordings), uscito nel 1977 (il bello è che, nonostante le numerose repliche televisive del film di Zeffirelli, soprattutto nel periodo pasquale, pur essendo rimasto conquistato dalle musiche di Jarre, di quest'ultimo non ne ho mai visto nemmeno una sequenza!); ------ Ritz Ortolani: Cristoforo Colombo - Placido Domingo, tenore; Orchestra Filarmonica della Unione Musicisti di Roma, diretta dall'autore; - disco Fonit Cetra LPX 137, uscito nel 1985; ------ "Bernard Herrmann dirige Grande Musica da Film Inglese", estratti da: Anna Karenina (Lambert) / Oliver Twist (Bax) / An ideal husband (Benjamin) / Escape me never (Walton) / The invaders - 49th Parallel (Vaughan-Williams) / Things to come (Bliss); - National Philarmonic Orchestra / Bernard Herrmann; - disco Decca Phase 4 Stereo Concert Series PFS 4363, uscito nel 1976 (mi sembra però che sia stato riedito successivamente in cd, a suo tempo, in ogni caso, attualmente, non credo che sia ancora in circolazione); ------ Film Spectacular, vol. 6 (Grandi Storie dalla 2^ Guerra Mondiale), estratti da: The first of the few - Spitfire prelude and fugue (Walton) / The bridge on the river Kwai - Colonel Bogey (Kenneth J. Alford - ufficiale dell'esercito inglese durante il conflitto mondiale, un'altra sua marcia verrà utilizzata anche in "Lawrence of Arabia", sempre con la regia di David Lean - arrangiamento di Malcolm Arnold) / The guns of Navarone (Tiomkin; Webster) / Victory at sea (Rodgers, arrangiamento di Robert Russell Bennett) / 633 Squadron (Goodwin) / The longest day (la canzone composta da Paul Anka) / Western approaches (Parker) / The great escape (Elmer Bernstein) / Mrs. Miniver (Stothart; Amfitheatrof; Croft-Watts, arrangiamento di Stanley Black; Black; Elgar; Benson); - The London Festival Orchestra and Chorus / Stanley Black; - disco Decca Phase 4 Stereo PFS 4350, uscito nel 1975/76; ------ James Horner: Gorky Park - Orchestra diretta dall'autore; - disco Varese Sarabande STV 81206, uscito nel 1983; ------ John Barry: Peggy Sue got married - Orchestra diretta dall'autore (+ 5 canzoni rispettivamente di Buddy Holly, R. Weeks/A. Anderson, Curtis Mayfield/C. Carter/John Butler, D. Pomus/M. Shuman, C. Price/P.W. King/Rod Stewart, interpretate da: Buddy Holly, Dion & The Belmonts, Nicolas Cage with Pride & Joy, The Marshall Crenshaw Band); - disco Varese Sarabande STV 81295, uscito nel 1986 e pubblicato anche su cd VCD 47425; ------ J. Peter Robinson: The believers - Coro e Orchestra diretti dall'autore; - disco Varese Sarabande STV 81328, uscito nel 1987 (musica singolare, di un compositore che, prima di imbattermi in questo titolo, mi era del tutto ignoto, partitura  che fonde il suono del coro e dell'orchestra sinfonica, con elettronica, sintetizzatori, tastiere, campionatori, rumori concreti e strumenti acustici, in un risultato complessivamente suggestivo, originale e godibilissimo, nè conosco il film di John Schlesinger con Martin Sheen per il quale è stata composta, frutto di uno dei miei tanti reperimenti casuali, avvenuto in tempi remoti, in un negozio di dischi di Cesena (incredibile!), scomparso da tempo immemorabile, ovvero la 'Discoteca del Savio' ( fornitrice anche della fonoteca comunale del San Biagio, sempre nella stessa città), al cui gestore, un soggetto rozzo e buzzurro quanto mai, non gli avresti dato il minimo conto, se non fosse per il fatto che, come mi sovvenni affacciandomi casualmente una volta nel retrobottega, era un notevolissimo pittore 'naif', ricordo in particolare un paio di suoi quadri, uno raffigurante una tipica casa colonica di campagna dell'Appennino Romagnolo all'imbrunire, l'altro dei calanchi, in pieno giorno, sempre della stessa zona, infatti lui mi disse di avere già al suo attivo diverse esposizioni in gallerie d'arte pubbliche e private e che i suoi quadri erano quotati mediamente intorno ai 4 milioni e mezzo di lire dell'epoca e parlo di almeno 25 anni fa. E' proprio vero che l'apparenza inganna e pensare che a vederlo e ad averci a che fare come negoziante di dischi, non gli avresti dato un soldo bucato, mai e poi mai avrei pensato che usasse il retrobottega del negozio, come luogo per realizzare questi bellissimi dipinti, nè ho idea di che fine abbia fatto dopo avere definitivamente chiuso bottega, non ricordo nemmeno il suo nome, peccato!). / Vedete mai, quanti ricordi, anche i più disparati, può suscitare un vecchio disco? Si vede proprio che è la vecchiaia che avanza, ohimè! Ma non finisce qui, almeno non penso (si continua)...  

domenica 8 settembre 2013

Celluloide in policarbonato 14 (non so più cosa inventarmi).

Ultima notte dei 'Proms', complessivamente migliore che in altri anni, peccato solo per un "Va pensiero..." troppo frettoloso e superficiale, ma non sarebbe stato più opportuno, visto che la faccenda si svolgeva in quel di Londra, scegliere magari un coro dal "Macbeth", "Patria oppressa", o dall'Otello, "Fuoco di Gioia", per onorare in maniera un pò meno banale e scontata il bicentenario verdiano? Sarebbe stato opportuno, da parte di Radiotresuite, mantenere il collegamento con Londra, anche durante l'intervallo del concerto, poichè gli inviati della Bbc, sono soliti collegarsi coi 4 "Proms in the park", che si svolgono in contemporanea in altrettanti luoghi dell'Inghilterra (mi pare di aver capito ad Hyde Park sempre a Londra, a Cardiff e mi sono sfuggiti i nomi degli altri 2 posti!), facendone ascoltare alcuni istanti, anche se c'è da dire che quei brevi cicli vocali di Bernstein, con cui il conduttore nostrano ha riempito l'intervallo, erano veramente deliziosi! Peccato, verso la mezzanotte, per quella benedetta fretta d'interrompere il collegamento con Londra, anche se oramai eravamo veramente agli sgoccioli, ma incombeva quella sciagura di "Battiti" e allora buonanotte al secchio! A proposito della direttrice d'orchestra, Marin Alsop, protagonista principale della serata londinese, noto che, queste donne che si dedicano a questo tipo di professione, un tempo prettamente maschile, tendono dal punto di vista fisiognomico, col passare degli anni, a mascolinizzarsi progressivamente sempre di più nei lineamenti e in questo anche la Alsop non scherza, almeno guardando le sue foto nelle copertine e nei libretti interni dei cd, per cui nulla da meravigliarsi, quando il conduttore radiofonico nostrano ci ha informato iersera che costei ha sposato una cornista (!) e che la coppia ha un figlio, di nome Alden Alsop! Solo che, quando sento certe cose, mi cominciano a roteare alla velocità della luce, visto che verrebbe da supporre, in mancanza di ulteriori informazioni che non di figlio adottivo si tratti e allora il discorso cambierebbe, ma probabilmente di inseminazione artificiale, ritenendo assai improbabile che la Alsop lo abbia avuto per partenogenesi! E allora, a me queste lesbiche che vogliono la botte piena e il marito ubriaco e questi penosi omuncoli che si riducono al rango di macchinette distributrici di spermatozoi, non stanno bene affatto, ma tant'è, tutto nella norma. Solo che visto che le donne hanno poi il coraggio di lamentarsi spesso e volentieri della pochezza di noi uomini, dovrebbero farsi un serio esame di coscienza, anche perchè questi esseri subumani li hanno partoriti proprio loro, mica la cicogna, tantomeno sono sbucati da sotto il cavolo! Ne consegue che, se ci fossero meno donne al mondo, ci sarebbero anche molti meno maschi cretini in giro, tanto più che le prime, nella loro nefasta intrinseca natura, hanno la deprecabile tendenza ad accoppiarsi e figliare, proprio coi peggiori mascalzoni in circolazione, dai quali si fanno fare di tutto di più, mentre col bravo soggetto, si comportano da volgari sfruttatrici, menandolo bellamente per il naso (a suo tempo anch'io ne sono stato vittima, in effetti quando ti blandiscono con le tipiche espressioni 'sei proprio carino', 'sei tanto gentile' e variazioni sul tema, ci si dovrebbe allarmare chiedendosi 'ma dove sto sbagliando?', visto che poi a te, povero idiota, sempre disponibile, non te la fanno vedere manco in fotografia, mentre al mascalzone di turno, munito di fuoristrada e portafoglio gonfio, è tutto un 'potte aperte', anzi, direi proprio spalancate di brutto!), mi dà proprio fastidio questo filo-femminismo ipocrita che pervade questa società. Quel che sembrerebbe desumersi, ripensando alla Alsop, è che, fra le categorie professionali ad alto tasso di lesbismo, oltre ad estetiste, massaggiatrici, sportive e parrucchiere, forse ci potremmo anche aggiungere, d'ora in avanti, quella delle direttrici d'orchestra, o no? / Riguardo al concerto diretto da George Benjamin, con la London Sinfonietta e la partecipazione, tra gli altri, anche del soprano Lucy Sheldon, comprendente la serenata per tenore, corno e archi di Britten, oltre a musiche dello stesso Benjamin, mi ero sbagliato sulla data, il 15 del mese, poichè, se non ho capito male, lo spettacolo si è avuto a Milano, proprio un paio di sere fa, speriamo comunque di sentirlo in differita su Radiotre, almeno! Ahi, la vecchiaia incipiente! / Anche il compositore Edgar Varèse ha mancato per un pelo, almeno in un paio di occasioni, il contatto con la settima arte; per la verità, il nostro, che da giovane aveva proprio l'aspetto del bel tenebroso, negli anni '20, quindi durante il periodo del cinema muto, aveva preso parte in ruoli minori, non accreditato, in almeno un film dell'orrore, del quale non rammento il titolo (con l'avanzare degli anni, l'aspetto di Varèse trasmuterà da quello di 'bel tenebroso', a quello di 'scienziato pazzo', come si evince anche dalla foto di copertina di un disco Columbia comprendente sue musiche, della fine degli anni '50), ma fu negli anni '40, che ricevette una commissione, piuttosto remunerativa, proprio da Hollywood: il film in questione era "Carnegie Hall", del 1947, tipico film musicale in cui l'esile trama costituisce un flebile pretesto per una parata di gran parte dei grossi calibri del mondo musicale statunitense dell'epoca, che si esibiscono in alcuni dei loro cavalli di battaglia, ricordo anch'io di averlo visto in tempi remoti, alla televisione, fra i nomi coinvolti c'erano Fritz Reiner, Leopold Stokovski, Bruno Walter, Jascha Heifetz, Gregor Piatigorski, Arthur Rubinstein e mi pare anche Lauritz Melchior ed Helen Traubel, ma al giorno d'oggi questi film risultano decisamente datati, oltretutto il livello interpretativo delle varie esibizioni che si susseguono sullo schermo, è decisamente superficiale, piatto, perlopiù deludente, in barba ai nomi importanti coinvolti, costituendo soltanto una banalissima vetrina per mettersi in mostra, per un pubblico chiaramente di bocca buona. Fatto sta che Varèse compose per l'occasione un brevissimo brano orchestrale in 2 versioni, intitolato "Tuning up", con riferimento alla fase di accordatura degli strumenti, da parte dell'intera orchestra, che usualmente precede l'inizio dell'esibizione vera e propria; solo che, una volta ascoltatolo in studio, suonato in maniera tremendamente sciatta dall'orchestra durante le prove, se ne andò su tutte le furie, ritirando immediatamente la partitura e rimandando al mittente persino il cospicuo assegno ricevuto, dimodochè di questo brano se ne persero le tracce fino al 1998, quando il discepolo prediletto di Varèse, oltre che suo erede spirituale e testamentario, il compositore Chou Wen-Chung, lo ricostruì sulla base di frammenti autografi, fondendo le 2 versioni in un unico brano da concerto e facendolo pubblicare a stampa. Ma c'è un altro mancato appuntamento di Varèse col mondo della celluloide; nel 1949 stese il brano "Dance for Burgess", per orchestra da camera e percussioni, inizialmente previsto a commento di immagini cinematografiche per un film che non verrà mai realizzato e successivamente inserito in un musical anticonvenzionale di Broadway, creato quello stesso anno, "Happy as Larry", prodotto per l'appunto da Meredith Burgess, del quale Varèse era amico. Anche per quest'ultimo brano, stessa storia, se ne persero le tracce fino a quando, sempre nel '98, non verrà ricostruito ed edito dal fido Wen-Chung. Di ambedue le musiche, ne esistono un paio di pregevoli incisioni discografiche, la prima all'interno della notevolissima 'integrale' delle musiche del compositore, incisa da Riccardo Chailly con l'Asko Ensemble e la Konijliche Concertgebouw Orkest Amsterdam, per la Decca (2 cd Decca 460 208-2 DH2), la seconda all'interno del vol.2, dell'integrale incisa da Christopher Lyndon-Gee con l'Orchestra Sinfonica della Radio Nazionale Polacca, per la Naxos (cd Naxos 8.557882). / Ci sarebbe anche da menzionare il "Ballet mécanique" di George Antheil, fra i brani eseguiti qualche anno fa in un bel cineconcerto estivo in Piazza Maggiore, ma non possedendone il cd Naxos, per onestà, mi limito a citarlo di straforo e casomai mi riprometto di parlarne in futuro, qualora uscendo dal mio attuale periodo 'ecologico', potessi ricominciare ad acquistare almeno un disco di tanto in tanto, per la serie il lupo perde il pelo ma non il vizio, per il momento ci si deve accontentare, in questi giorni sono di nuovo funestato dalla zitella condominiale che, dopo avermele seriamente sgretolate, per via del presunto disturbo arrecatole dai miei ascolti radiofonici serali, a cui ho posto drastico rimedio usando la cuffia, se ne è venuta con l'assurdità che il frastuono prodotto dalle mie passeggiate notturne casalinghe sia paragonabile a quello di un intero plotone di soldati in marcia, la qual cosa, visto che in casa me ne sto a piedi nudi, col parquet in legno sovrapponentesi al vecchio pavimento, mi sembra un tantinello improbabile, tanto più che, dopo i miei consueti ascolti radiofonici serali, sono solito andarmene a dormire, salvo qualche sortita notturna per espletare le mie funzioni fisiologiche, anzi, a volte, 'l'abbiocco', mi prende pure a tradimento, quando ancora mi trovo con la cuffia indosso 'impegnato' nelle mie audizioni e mi viene pure una gran  rabbia, ma quando la vecchiaia avanza, fra la vescica che non tiene e altri piccoli problemi, non c'è proprio nulla da fare, tanto è sempre tutto stramaledettamente nella norma, dico bene, no? Chissà cos'altro s'inventerà in futuro, la poverina demente, vedremo, vorrei tanto che, al mio posto, s'imbattesse in certi tipacci di mia conoscenza, poichè credo che in tal caso se ne guarderebbe assai dal lagnarsi, ma questo comporta il vivere in un condominio, quindi tiriamo avanti, finchè almeno non mi pioveranno addosso gli avvoltoi di turno, da tempo vogliosi di cibarsi del mio cadavere, sgrunt! / A proposito della mia prolusione iniziale riguardo alla Alsop, alle lesbiche, ed anche alle donne in generale, fa proprio bene, di tanto in tanto, alla prima occasione, potersi levare qualche sassolino dalla scarpa, giusto? Per oggi, la premiata pasticceria "Cavolate flambè e corbellerie assortite", chiude ma, state pur certi che, prima o poi, riapre (continua, come la lotta!).........P. S. : Quei pasticcioni di Radiotresuite hanno mandato in onda l'audio degli ultimi 'Proms', coi canali stereofonici invertiti, ma me ne accorgo soltanto io? O perdindirindina, accidentacciolina, accidentaccio!!! - DAB Rai ancora nuovamente 'ondivago', bah! (per caso, 14, sono le sinfonie di Allan Pettersson?)

sabato 7 settembre 2013

Celluloide in policarbonato 13 (come 'non mi ricordo più un accidente'!).

Il titolo di questa serie di deliri (ovvero scribacchiamenti) da parte mia, fa riferimento al materiale di cui è composta la pellicola cinematografica e quindi alla musica composta per il mondo della celluloide, mentre il policarbonato é la materia plastica costituente il rivestimento esterno dei dischetti digitali, cd, dvd, bd et similia, questo per spiegare la faccenda a coloro che non l'avessero intuito, visti i miei riferimenti discografici. / Era ora che, sia pure a un 'Late night Prom', anche dalle parti della perfida Albione, ci si ricordasse di George Lloyd, forse soprattutto in virtù di essere anche coetaneo di Britten, del quale si 'festeggia' il centenario della nascita, come è accaduto martedì scorso, con l'esecuzione, proprio dopo "A boy was born" di Britten, del bel Requiem per controtenore, coro misto e organo, composto da Lloyd nel '97, in commemorazione della morte della principessa Diana Spencer, un anno prima del decesso dello stesso compositore, avvenuto nel '98. Spero che non si tratti di un fuoco di paglia (a proposito, mi pare che Lloyd abbia scritto proprio 13 sinfonie, ma potrei anche sbagliarmi). / In effetti, a proposito di sbagli, mi sa tanto che gli autori delle splendide musiche per il film "Les enfants du Paradis" di Marcel Carnè, sono 3 e non 2 come avevo detto, ovvero Maurice Jobert, Joseph Kosma e Maurice Thiriet e nonostante il ricorso a più mani, queste musiche non soffrono di disomogeneità e di discontinuità a livello d'ispirazione, contrariamente a quanto accade in un altro titolo celeberrimo, anch'esso visionato a suo tempo nell'ambito delle proiezioni gratuite in Piazza Maggiore, facenti parte della rassegna estiva "Il cinema ritrovato", sto parlando di "Singing in the rain", film musicale del 1952 di Stanley Donen e Gene Kelly, la cui parte musicale, affidata a una pletora di musicisti (credo di averne contati 7-8 nei titoli di testa), comprendente Nacio Herb Brown, Roger Edens, Al Goodhart, Al Hartman, Cole Porter, soffre di evidenti dislivelli d'ispirazione, soprattutto nelle parti cosiddette di raccordo, rispetto ai brani più celebri e questo nonostante i grossi nomi coinvolti, peraltro è un difetto ricorrente in molti musical dell'epoca, troppo concentrati sui grandi momenti, sui quali cercavano di catalizzare l'interesse del pubblico, sorvolando disinvoltamente sul resto, risultando quindi, a distanza di anni, assai più datati nella loro concezione effettistica e volutamente frammentaria, ad altri esempi nei quali i loro autori davano la giusta importanza alla cura costante della struttura complessiva, arrivando così a ben altri esiti espressivi, più sostanziosi e durevoli, un esempio per tutti "On the town" di Bernstein, del '44, sul quale mi sono già ampiamente pronunciato in precedenza. Intendiamoci, "Singing in the rain", resta un gran bel film, ma trovo comunque la parte musicale alquanto datata e un poco deludente, per i motivi suddetti. / Se non me lo sono sognato di notte, mi risulta che venisse realizzata una versione cinematografica, negli anni '20, ovviamente muta, basata sul libretto che Hugo von Hoffmanstall scrisse per l'opera "Der Rosenkavalier" di Richard Strauss, per la quale il compositore scrisse ex-novo un lungo commento musicale (credo circa 2 ore e mezza di musica) in cui rielaborava i temi musicali del suo celebre lavoro teatrale, impiegando ovviamente una grande orchestra sinfonica, mi pareva anche che fosse stata incisa in epoca recente in un doppio cd per la Capriccio o la Chandos, non ho idea chi fosse il regista tedesco che abbia realizzato questa pellicola, nè so alcunchè riguardo agli attori eventualmente impegnati. Pensando però che fosse una buona proposta per un 'cineconcerto' nell'ambito de 'Il cinema ritrovato', ne chiesi lumi, anni addietro, a Nicoletta Elmi, della cineteca 'Lumière' di via Azzo Gardino, senza averne alcuna risposta. Perciò alla fine continuo a chiedermi se per caso non me lo sia proprio sognato di notte......... / Proseguiamo con altri scampoli di segnalazioni 'in policarbonato': --------- Morton Gould: Cinerama Holiday, suite (estratti); World war I, musiche per la serie televisiva della Cbs (estratti); Holocaust, suite dalla serie televisiva per la Nbc (estratti); (+ concerto grosso dal balletto "Audubon"; La pavanne, n.2 da "Latin-american Symphonette"; interludio da "Festive music"; Formations suite, per banda 'in marcia'); - Jeffrey Silberschlag, tromba; John Weller, Mikhail Shmidt, Maria Larionoff, Marie Bayley, violini; Seattle Symphony Orchestra / Gerard Schwartz; - cd Naxos 8.559715; --------- Kurt Weill: Lady in the dark, notturno sinfonico (suite da concerto, arrangiata da Robert Russell Bennett); (+ sinfonie nn. 1,2); - Bournemouth Symphony Orchestra / Marin Alsop; - cd Naxos 8.557481; --------- Erik Satie: Relache, première acte / Cinéma / Relache, deuxième acte; (+Parade, Trois Gymnopédies, Mercure); - Orchestre Symphonique et Lyrique de Nancy / Jérome Kaltenbach; - cd Naxos 8.554279; --------- Ildebrando Pizzetti: Sinfonia del fuoco (per il film "Cabiria"), per baritono, coro misto e grande orchestra (+ preludio all'atto 1^ di "Fedra"; "Canti della stagione alta", concerto per pianoforte e orchestra); - Boris Statsenko, baritono; Susanna Stefani, pianoforte; Staedtische Opernchor, Chemnitz / Dieter Wefing; Robert-Schumann-Philarmonie / Oleg Caetani; - cd Naxos 8.570874; --- / Ho dimenticato di specificare che la regia del cortometraggio dell'intermezzo cinematografico di Relache di Satie, era di René Clair. Passiamo oltre .... / Gottfried Huppertz: Metropolis - Rundfunks Sinfonie Orchester Berlin / Frank Strobel - 2 dvd Ermitage Cinema ERM 464 (perchè citare il doppio dvd, disponibile anche in singolo bd, relativo innanzitutto al film e al documentario sulla sua realizzazione e sul restauro? Perchè è l'unica maniera per godere dell'ascolto integrale delle circa 2 ore e mezza di bella musica espressamente scritte all'epoca per questa pietra miliare della storia del cinema, sia pure in audio compresso Dolby Digital 5.1 e 2.0, in ambo i supporti e non purtroppo, come sarebbe stato preferibile, in LPCM non compresso, pur essendo il suono di buon livello, poichè quegli idioti della Capriccio, mi risulta che ne abbiano pubblicato in disco solo una sia pur ampia selezione, in cd singolo anzichè doppio come avrebbe dovuto essere! Un piccolo aneddoto relativo alla proiezione dell'attuale versione restaurata di "Metropolis", avvenuta venerdì 2 luglio 2010, nell'ambito dei 'famosi' cineconcerti gratuiti in Piazza Maggiore, per la rassegna "Il cinema ritrovato". Poichè si trattava di un cineconcerto, questo prevedeva l'esecuzione dal vivo delle musiche del film da parte dell'orchestra del Comunale, diretta proprio dallo stesso Frank Strobel. Pur essendo fissato l'orario della proiezione per le 22, in casi come questo, ero aduso piazzarmi in loco, fin dalla metà del pomeriggio, pur di non perdermi le ultime prove con l'orchestra: Frank Strobel dimostrò presto la sua buona tempra di musicista, poichè all'inizio, quando diede l'attacco all'orchestra, quest'ultima produsse una tremenda cacofonia in cui ognuno dei suoi componenti se ne andava per i cavoli propri, al che il direttore, dopo alcuni istanti bloccò bruscamente gli orchestrali, facendogli una bella ramanzina, evidentemente efficace, visto che quando l'orchestra ripartì, tutto filò liscio, senza bisogno di altre reprimende in seguito, come il prosieguo della serata confermò. E' inutile, non c'è proprio nulla da fare, i musicisti del Comunale, hanno necessità di essere sferzati autorevolmente per cavarsela in maniera quantomeno decente, altrimenti sono un vero disastro e supplizio per le orecchie!). ------------ / Esulo dal seminato, per fare una segnalazione che spero sia di qualche interesse; siccome, sere addietro, a Radiotre, hanno fatto sentire un frammento dell'altro "Wozzeck", quello di Manfred Gurlitt, lavoro bellissimo ingiustamente caduto nell'oblio (anche se senz'altro l'omologo di Berg gli è senz'altro superiore, nella sua sintesi espressiva di bruciante drammaticità), meritevolissimo comunque di essere conosciuto, supplisco alla carenza del conduttore radiofonico, che pur facendo osservazioni pertinenti sulla sfortuna di Gurlitt, si è ben guardato dal riferire riguardo gli interpreti della prima ed unica incisione discografica, da cui era tratto il breve ascolto trasmesso in radio: perciò eccovi serviti dal sottoscritto: --- Manfred Gurlitt: Wozzeck, tragedia musicale in 18 scene e un epilogo, op.16 - Roland Herman, basso-baritono; Celina Lindsley, soprano; Anton Scharinger, basso-baritono; Joerg Gottschick, baritono; Robert Woerle, tenore; Endrik Wottrich, tenore; Christiane Berggold, mezzosoprano; Reinhardt Ginzel, tenore; Gabriele Schreckenbach, contralto; Regina Schudel, soprano; - Rias Kammerchor / Rundfunk-Kinderchor Berlin; - Deutsches Sinfonie Orchester Berlin / Gerd Albrecht; - cd Capriccio 60 052-1 (4 006408 600527); l'opera è molto breve, circa un'ora e un quarto, un quarto d'ora in meno rispetto al lavoro di Berg, la musica è saldamente tonale, ma a tratti mi farebbe quasi pensare a Britten, non fosse per l'epoca di composizione, 1926, praticamente coeva all'altro più celebre adattamento di Berg, del dramma incompiuto di Georg Buechner, singolare che, in ambo i casi, i compositori si siano basati su delle edizioni a stampa del dramma, piene di errori, a cominciare dal nome del protagonista mutato da "Woyzeck" in "Wozzeck". La sfortuna di Gurlitt, fu appunto quella di essere anche contemporaneo di giganti come Berg, ma anche uno dei soggetti successivi di una delle sue opere, "Die Soldaten", venne successivamente eclissato dall'omologo lavoro teatrale di Bernd Alois Zimmermann. Quando si dice la sfortuna! / Alla prossima!  

venerdì 6 settembre 2013

Celluloide in policarbonato 12 (come le sinfonie per archi di Mendelssohn-Bartholdy).

Non tutto il male viene per nuocere, mi è venuto proprio da pensare, mentre ascoltavo alla radio, mercoledì sera, le lagnanze di Enzo Restagno, curatore e responsabile della rassegna musicale "Mi-To, Settembre musica, dipanantesi fra le città di Milano e Torino, quando ha affermato che, per motivi dovuti alla restrizione dei fondi disponibili, ha dovuto rinunciare, con grande dolore, alla sezione riservata alla musica etnica (ribadendone l'importanza della sua divulgazione al grande pubblico), poichè, come lui stesso ha dichiarato, far venire qui in Italia, musicisti provenienti da paesi spesso remoti, ha dei costi economici elevatissimi (ah, benessum!). Sarò retrogrado, ma oltre a ribadire il fatto che, secondo me questo tipo di musica, in manifestazioni come "Mi-To", ci sta proprio come i cavoli a merenda, trovo veramente stucchevole questo meticciato multi-etnico demagogico (e difatti anche Restagno, nella sua reprimenda, ha usato la parola 'multietnicità'; ogni volta che la sento, ho la stessa reazione del famigerato Goebbels ogni qualvolta udiva la parola 'cultura'), "grazie" al quale, anche le nostre sciagurate latitudini, sono state invase, salvo sporadicissime eccezioni, da una marea di autentica spazzatura (fra queste ci metterei anche le canzoni dell'algerino Khaled, lagnosissime fino allo spasimo, solo per dare un'esempio; essendo lui medesimo il capofila del cosiddetto genere 'Raei' -nulla a che vedere con la nostrana emittente radiotelevisiva- vorrei tanto potergli dire: "Ma Raei affanculo, te e chi ti ha messo al mondo!"; e fosse almeno l'unico fra gli autentici flagellatori testicolari che ci sono piovuti addosso. Purtroppo di musicisti come Ravi Shankar, non ne nascono tutti i giorni), non bastasse quella nostrana (tipo Giovanni Allevi, solo per fare un nome a caso, ma anche i vari Gigi D'Alessio, Max Pezzali, sarà meglio che mi fermi qui, altrimenti cado in depressione): insomma una grande quantità di fuffa; e quelli come Restagno, fanno i grandi fuffatori, ovvero diffusori di fuffa, con i soldi pubblici (anche se adesso non più, per fortuna). Per contro, ha confermato il concerto sinfonico di domenica 15, diretto da George Benjamin, con un programma di musiche sue e di Britten, che, per fortuna, dovrebbe anche essere trasmesso in diretta da Radiotre, così come quello del 19, in cui Gianandrea Noseda dirigerà, coi complessi del Regio di Torino, il "Coro di morti" di Petrassi e la sesta sinfonia di Mahler. Ecco, in questo caso, se a saltare per mancanza di fondi, fossero stati questi ultimi, allora sì che ci sarebbero state ragioni per dolersene, ma per fortuna che, una volta tanto, a farne le spese, è stata la fuffa etnica e non la grande musica. In questo caso, più che mai, non tutto il male viene per nuocere. Guerra alla fuffa e ai grandi fuffatori! / Intanto proseguiamo: --------- Luis Bacalov: 1) Il postino - Hector Ulises Pasarella, bandoneon; Riccardo Pellegrino, violino e mandolini; Orchestra Sinfonietta di Roma, diretta dall'autore (nel brano "Madreselva" di F. Canaro e L. C. Amadori, la voce di Carlos Gardel)- cd Cam NANS 055 S; --- 2) La tregua - Zoriana Kushpler, cantante; Orchestra Sinfonica Bulgara, diretta dall'autore ( brani "Noch svetta"-M. Jazykov/Anonimo; "Moskva majskaia"-V. Lebedev-Kumach/Dmitri e Danilo Pokrass); "Sinij platocek"-Y. Galizkij-M. Marsinov/Egy Petersburgskij; danza ungherese n.5 in fa diesis minore, frammento-Brahms; "Wiener Blut", valzer, frammento-Johann Strauss Jr.; tutti arrangiati da Gronskyi Volodymyr); - cd Cam NANS 070 S; ------------ Philip Glass: 1) Koyaanisqatsi - The Western Wind Vocal Ensemble / The Philip Glass Ensemble diretti da Michael Riesman; - cd Island Records 814 042-2 (so però che ha avuto una riedizione più recente sotto altro marchio); --- 2) Anima mundi - The Western Wind Vocal Ensemble (Jeannie Gagné, Dora Ohrenstein, soprani; Patricia Dunham, Linda November, contralti; David Duesing, David Frye, tenori; Alexander Blachly, Bruce Rogers, baritoni) / The Philip Glass Ensemble (Sanford Allen, Timothy Baker, Mayuki Fukuhara, Mary Rowell, Masako Yanagita, violini; Stephanie Fricker, Jill Jaffe, viole; Larry Lenske, violoncello; Barbara Wilson, contrabbasso; Carol Wincenc, flauto; Timothy Malosh, flauto piccolo; Steven Hartman, clarinetto; Leonard Arner, oboe; Sharon Moe, Allen Spanjer, corni francesi; William Rhodin, Lee Soper, trombe; Dennis Elliot, Alan Ralph, tromboni; Rex Benincasa, percussioni), diretti da Michael Riesman; - cd Elektra Nonesuch 7559-79329-2 (stupenda musica splendidamente registrata, peccato solo che sia troppo breve, circa una mezz'oretta totale); ------------ James Horner: Willow - Ian Underwood, fairlight (pur avendo ascoltato il disco, non ho la più pallida idea di che razza di strumento si tratti, ma comunque, indagherò); Kazu Matsui, sakauhachi; Mike Taylor, Tony Hennigan (del gruppo "Incantation"), flauti di Pan, kena; Robin Williamson, arpa celtica, cornamuse; The King's College Choir, Wimbledon; The London Symphony Orchestra, diretta dall'autore - cd Virgin Records America Inc./Virgin Movie Music 0 7567-90939-2 9 (curiosamente, in questa partitura, ricorre uno spunto tematico che ricorda dappresso 'La morte di Tebaldo' (suite n.1 - n.7) da "Romeo e Giulietta" di Prokofiev!); ------------ Alexandre Desplat: The painted veil - Lang Lang, pianoforte; Vincent Segal, violoncello elettrico; Jeff Boudreaux, Joel Grare, Philippe Macé, percussioni; Alexandre Desplat, percussioni, flauti, pianoforte, tastiere; Orchestra Sinfonica di Praga, diretta dall'autore (comprende la Gnossienne n.1 di Satie, eseguita al pianoforte da Lang Lang) - cd Deutsche Grammophone 00289 477 6552 3 GH; ------------ Osvaldo Golijov: Tetro - Dawn Upshaw, soprano; Michael Ward-Bergeman, fisarmonica; Claudio Ragazzi, chitarra; Bernardo Monk, sassofono; Octavio Brunetti, pianoforte; Guillermo Vadalà, Daniel Greenspan, Mark Dresser, contrabbassi; Saint Lawrence String Quartet; Ying Quartet; Cantoria Alberto Grau, diretta da Maria Guinand; Orchestra diretta da Dante Anzolini (i brani "From day to night" e "Amigos", sono di Claudio Ragazzi; il brano "To Patagonia" è di Octavio Brunetti, su un tema di Osvaldo Golijov); - cd Deutsche Grammophone DG 00289 477 8531 6 GH. --------------- Ho sempre avuto una grande invidia per coloro che digitano sulle tastiere dei computer alla velocità della luce, essendo al contrario, goffo, impacciato e lento come una lumaca, per di più afflitto da miopia, presbiopia, astigmatismo, congiuntivite cronica e cataratta incipiente, come a dire il danno, il malanno e l'uscio addosso! Sono proprio un gran bel catorcio! Per oggi è tutto qui, ma in qualche modo si ... continua!

giovedì 5 settembre 2013

Celluloide in policarbonato 11 (come le sinfonie di Bruckner).

Se non ricordo male, le musiche della versione cinematografica di "Porgy and Bess", della quale ho brevemente accennato in precedenza, erano state appositamente riadattate e dirette per l'occasione da un certo Andre Previn (lo stesso che aveva rielaborato e diretto le musiche per il celebre film di Otto Preminger, "Carmen Jones", basato sul celeberrimo capolavoro di Bizet), autore anche del famoso "Kismet" basato su temi di Alexander Borodin (dalla sinfonia n.2, da "Il Principe Igor" e altre composizioni, qualcuno di non più verde età potrebbe anche ricordarne la canzone "Stranger in paradise", basata sulla melodia di una delle celebri 'danze polovesiane), come potete vedere i rimandi fra il musical, la musica colta europea e la settima arte, sono veramente molteplici, correggetemi se sbaglio! Lo stesso Previn, di origini tedesche, vero nome Andreas Priwin, musicista eclettico, in bilico tra jazz, musica da film, musical e musica colta europea, compositore, direttore e pianista di fama internazionale, ha molti punti di contatto con la figura di Leonard Bernstein, del quale non per niente era allievo e amico, celebre la loro incisione per la Cbs, del concerto n.1 per pianoforte, archi e tromba di Shostakovich, con Previn alla parte solistica e la filarmonica di New York diretta da Bernstein. / Le belle famiglie musicali: Alfred Newman, noto compositore e direttore di musiche da film, ha avuto 2 figli, tutt'ora operanti, che ne hanno seguito le orme, ovvero David e Randy. Altre belle famigliole: Neeme Jaervi, con 3 figli musicisti, Kristian e Paavo direttori come il padre, Marika flautista; Stephan e Thomas Sanderling, direttori, figli del celebre Kurt; Michael Stern, direttore, figlio del violinista Isaac; non scordiamoci gli Jurowski, dei quali non rammento il grado di parentela, Michail e Vladimir, direttori (e mi sa tanto che ce ne è anche un terzo); Martin Fischer-Dieskau, direttore, figlio del celebre baritono; qui abbiamo Claudio, figlio di Marcello Abbado anch'egli musicista, e Roberto, suo nipote, direttori d'orchestra entrambi........ / Riprendiamo i miei suggerimenti o 'consigli per gli acquisti', che caso mai non vi piacciano, è assolutamente inutile farmi reclamo o chiedermi il rimborso, il rischio è tutto vostro! ------------- John Powell: United 93 - Oliver Powell, vocalista; Orchestra 'London Musicians' / Gavin Greenaway; - cd Varese Sarabande VSD-6740; ------ John Debney: Evan Almighty - Dwight Tribble, Roxanne Morganstern, vocalisti; Chris Bleth, strumenti a fiato etnici; Page L.A. Studio Voices / Bobbi Page; The Hollywood Studio Symphony Orchestra, diretta dall'autore; - cd Varese Sarabande VSD-6825; ------ James Newton Howard: Charlie Wilson's War (brano "The belly dancer" scritto da Gingger Shankar e James Newton Howard)- Hovig Krikorian, Gingger Shankar, vocalisti; Pedro Eustache, Ali Jihad Racy, strumenti a fiato etnici; George Doering, Ray Herndon, chitarre; Buck Reid, bidone a pedale (o 'pedal steel', non sto scherzando, soprattutto nell'isola di Trinidad, usano i comuni bidoni d'acciaio per l'immondizia, come strumenti etnici a percussione, ovvero quando di necessità si fa virtù, il mondo è bello perchè è vario, o almeno così si dice...); Viktor Krauss, contrabbasso; Matt Rollings, pianoforte; Jim Keitner, batteria; John Bilezikian, oud; Gabe Witcher, violino a 6 corde (fiddle, o almeno così credo, anche se forse lo confondo col violino hardanger norvegese, usato anche da Grieg, nel suo 'Peer Gynt'); Alex Acuna, percussioni da mano (hand percussion, credo si intenda quelle piccole percussioni che si tengono e si suonano nel palmo della mano, se dico delle fesserie, vi prego correggetemi, aiuto!); Satnam Ramgotra, tablas e tampura (frame drum); Mike Fisher, Bob Zimmitti, percussioni; The Hollywood Film Chorale / Grant Gershon; The Hollywood Studio Symphony Orchestra / Pete Anthony; - cd Varese Sarabande VSD-6870; ------ John Williams: Stepmom - Christopher Parkening, chitarra; Marvin Gaye, Tammi Terrell, cantanti (nel brano "Ain't no mountain high enough" di Nickolas Ashford e Valerie Simpson); The Hollywood Studio Symphony Orchestra, diretta dall'autore; - cd Sony Classical/Sony Music Soundtrax SK 61649 01-061649-10 (trattasi di un John Williams senz'altro minore, più intimista del consueto, ma comunque gradevolissimo e di buon livello complessivo); ------ Ennio Morricone: Jona che visse nella balena (brano "Gam gam" di Elie Botbol; brano "Jonah who lived in the whale" di Dandy Lion ed Ennio Morricone) - Susan Lion, cantante; coro "Les chevatim"; Orchestra dell'Unione Musicisti di Roma, diretta dall'autore; - cd Cam CM 004; ------ (don) Marco Frisina: Mosè/La Bibbia (sigla di coda di Ennio Morricone) - Adolfo Locci, shofar; Paola Cecchi, cantante; Tullio De Piscopo, percussioni; Coro della Diocesi di Roma / Marco Frisina; Coro dell'Accademia Polifonica di Roma / Fabrizio Barchi; Orchestra Sinfonica A.M.O.DI.R., diretta dall'autore (per la sigla di coda di Ennio Morricone: Mauro Maur, tromba; Felice e Raffaele Clemente, flauti di Pan; Orchestra dell'Unione Musicisti di Roma, diretta dall'autore); - cd CGD 0630 13533-2 (ma che fine ha fatto Frisina, dato che è da un bel pò di tempo che non ne so più nulla, stante il fatto che, per parecchio tempo, sembrava sulla cresta dell'onda e siccome mi sembrava effettivamente che se lo meritasse, adesso che ne è di lui? Questo mi sembra proprio un gran brutto paese ingrato!) --- 'Sans presser', ovvero 'senza affrettare', prescrive Saint-Saens in partitura, come indicazione agogica per il finale della sua terza sinfonia 'con organo' obbligato, probabilmente ben conoscendo i suoi polli. E difatti, a parte l'incisione dal vivo di Toscanini con l'orchestra Nbc, quasi nessun direttore la rispetta, non rinunciando così alla tipica 'stretta' finale strappa applausi. Lo ha fatto anche Paavo Jaervi, di recente ai "Proms" con la sua 'Orchestre de Paris", in un esecuzione per il resto bella e misurata, ma un poco guastata da questa rincorsa finale, questi direttori d'orchestra non perdono mai il vizio; un altro celebre brano, chissà perchè, sovente guastato anche da celebri bacchette, con tempi assurdamente al fulmicotone e per giunta, spesso, col taglio della riesposizione al primo movimento, pur essendo affatto lungo, è la terza sinfonia di Brahms, che, al contrario, caso singolare, sia Toscanini con la Nbc che Bernstein con i Wiener, eseguono giustamente con tempi più ampi e con il mantenimento della riesposizione; ho anche sentito lo stesso Bernstein, giustamente, deprecare questo modo assurdo con cui usualmente si interpreta questa musica; altro brano sovente vittima di scelte agogiche veramente assurde, il secondo movimento del concerto per violino e orchestra di Sibelius, spessissimo snaturato da 'Adagio di molto', come indicato in partitura, ad una sorta di frenetico 'andante con moto', snaturandone così completamente il carattere, anche da parte di interpreti celeberrimi (fra le poche incisioni che mi sembrano giuste, ricorderei quella di Accardo, con l'orchestra sinfonica di Londra diretta da Sir Colin Davis, per la Philips)! Alla prossima, se volete (e anche se non lo volete, tanto è lo stesso), si continua!

mercoledì 4 settembre 2013

Celluloide in policarbonato 10 (come le sinfonie di Mahler).

E pensare che volevo piantarla di dedicarmi a questo dannato blog, incoerente che non sono altro, chissà chi me lo fa fare, ma mettiamola così, sarà per via del mio smisuratissimo ego, fatto sta che non riesco a smettere, proprio per niente, continuiamo così, baldanzosamente, a grande richiesta (ma di chi??? però lo si dice sempre, per giustificare la propria vanagloria, tutto nella norma, coraggio), la mia sballatissima messe di suggerimenti: ------------ Mitch Leigh: Man of La Mancha - Placido Domingo, Mandy Patinkin, Julia Migenes, Carolann Paige, Jerry Hadley, Rosalind Elias, Robert White, Samuel Ramey, Placido Domingo junior, Alvaro Domingo; - The Concert Chorale of New York (James Bassi, Rodne Brown, Daniel Egan, Michael Hume, tenori; Roger Andrews, James Bingham, Julian Long, Joseph Neal, bassi), Jacqueline Pierce consulente artistica; - American Theatre Orchestra / Paul Gemignani - cd Sony Classical SK 46436 (è il celeberrimo musical tratto dal "Don Chisciotte" di Cervantes, tenuto a battesimo proprio da Domingo e nel quale prendono parte, come si evince dalla locandina, anche i suoi 2 figli in ruoli minori. Soltanto ho dei dubbi, stante lo scarso minutaggio complessivo del cd, che si tratti di un'edizione veramente integrale, ma questa è l'unica che ho reperito, tra i protagonisti figura anche Julia Migenes, che fu un'avvenente, sensualissima Carmen, nell'omonimo film-opera, basato sul celebre capolavoro di George Bizet, di Francesco Rosi, del 1984. Libretto interno del cd, completo dei testi cantati, ma alquanto avaro di informazioni); --- Benny Andersson: Kristina - Helen Sjoeholm, Russel Watson, Louise Pitre, Kevin Odekirk, David Hess, Robert Ousley, Greg Stone, Joy Hermalin, Walter Charles, Raymond Jaramillo Mc Leod, Jessica Vosk, Claire Tendl, Madelein Rose Yen, Josh Caggiano, Derin Altay, Jane Brockman, Rebecca Eichenberger, Osborn Focht, Liz Griffith, Blythe Gruda, Michael James Leslie, T. Doyle Leverett, Rob Lorey, Frank Mastrone, Linda Mugleston, Jan Neuberger, Sal Sabella, Wayne Schroder, Kathy Voitko, John Wasiniak; - American Theatre Orchestra & Choir / Paul Gemignani (direttrice d'orchestra associata Annbritt duChateau) - 2 cd Decca 6 025 2734981 7 (è la versione in lingua inglese, essendo il testo originale in svedese, ripresa dal vivo in una sala della Carnegie Hall a New York nel 2009, di un musical incentrato sulle vicissitudini di una famiglia svedese facente parte di un gruppo di emigranti, giunti nel Nord degli Stati Uniti, intorno al 1850, basato sull'epopea "Gli emigranti" di Wilhelm Moberg, peccato che il libretto del doppio cd non specifichi riguardo a quest'ultima se si tratti di lavoro letterario o teatrale e a parte i testi cantati in inglese, non dica quasi nulla nemmeno riguardo al musical in questione, salvo scarni accenni di trama e qualche foto di scena dell'allestimento oggetto dell'incisione discografica, dall'osservazione delle quali, sembrerebbe desumersi che, in quell'occasione, sia stato realizzato in forma semi-scenica. Bel modo di rendere giustizia a un lavoro praticamente sconosciuto dalle nostre latitudini, del quale anch'io ignoravo del tutto l'esistenza, frutto di uno dei miei vari 'reperimenti' casuali. I soliti grandissimi cretini, questi discografici!). --------- In questa sede non tratterò nemmeno, al momento, di "Porgy and Bess" di Gershwin, che pure ha avuto una celeberrima trasposizione cinematografica, poichè è anch'esso un capolavoro di controversa classificazione, in effetti il suo autore aveva l'ambizione di farne il prototipo di un modo di concepire il teatro lirico di derivazione europea, secondo un'ottica più idiomatica e autenticamente americana e certamente in questo lavoro il linguaggio adottato, con i suoi rimandi stilistici a Stravinski, Mussorgski, Copland, Puccini, Richard Strauss, fusi con rimandi al jazz, al blues, al musical e alla canzone popolare, in una sintesi prepotentemente personalissima, mostrano un musicista senz'altro molto più maturo e raffinato, anche a livello di tensioni armoniche, rispetto all'autore dei celeberrimi brani degli anni '20 che gli diedero notorietà internazionale, più immediati ma meno sofisticati, come "An american in Paris" e "Rhapsody in blue", per citare i più arcinoti, si capisce benissimo sentendo "Porgy and Bess" che, se Gershwin, giustamente ammirato anche da Schoenberg suo singolare compagno a Los Angeles nelle partite a tennis, fosse vissuto più a lungo, il suo grandissimo genio lo avrebbe senz'altro portato molto più lontano, ma purtroppo, come ben sappiamo, il suo destino ha deciso ben altrimenti. Ma vista la genesi particolare del suo capolavoro estremo, comparso sia nei teatri lirici che in quel di Broadway (pur ritenendolo personalmente più prossimo all'opera lirica), penso proprio che abbia ragione chi, a suo tempo ha affermato che, se si dà "Porgy and Bess" a Broadway, allora diventa automaticamente un musical, se lo si dà al "Metropolitan" allora diventa tranquillamente un'opera lirica (e se a tutto questo, si aggiunge anche la trasposizione cinematografica, diventa altrettanto perfettamente, anche un film musicale!). Trattasi quindi di un capolavoro camaleontico, capace di cambiare pelle, ovverossia di aderire come un guanto alle più disparate esigenze di allestimento, pur mantenendo integra la sua più intima essenza, cioè senza snaturarsi? Secondo il mio modesto parere, potrebbe essere proprio così, ad ogni buon conto, il dibattito resta aperto e sarò comunque banale, ma per quanto straveda per Leonard Bernstein et similia, per me la summa dell'essenza musicale statunitense è e restera per sempre, George Gershwin! Alla prossima!

martedì 3 settembre 2013

Celluloide in policarbonato 9 (come le sinfonie di Beethoven).

Abbado senatore a vita, a riprova che l'acqua va al mare, tanto tanto se si trattasse di una carica onorifica, se si pensa oltretutto che, alcuni decenni fa era anche nei guai col fisco, per evasione delle tasse, ma tanto noi paghiamo, come sempre! Parafrasando Toscanini a proposito di Fuertwaengler, di fronte al musicista, tanto di cappello, di fronte all'uomo, me ne metto in testa 2! A questo punto, visto che mi picco, sia pure limitatamente a questo sito, di divulgazione culturale, perlomeno nelle intenzioni, allora, provocatoriamente, io pretendo il vitalizio Bacchelli, essendo in piena temperie 'ecologica', dal punto di vista economico, ovverossia nell'impossibilità di sbarcare il lunario, tanto per essere espliciti! Visto che alla fine i soldi per 'mantenere' altri 4 senatori a vita, non gli mancano (anche perchè li estorcono a noialtri)...... Tutto nella norma, il sole splende sulla nostra patria, già si paventa una guerra mondiale, panacea per il potere, soprattutto quando le tensioni sociali minacciano di travolgerlo, in tal caso l'imperativo categorico, per noi comuni mortali, non può che essere l'obiezione di coscienza e la diserzione di massa! / Per la verità, uno che di mestiere fa il divulgatore culturale, scrivendo libri e curando trasmissioni radiofoniche soprattutto di argomento musicale, per Radiotre, esiste anche nel nostro paese, si chiama Paolo Terni, ma, ovviamente, è di famiglia agiata e proviene dall'Accademia di Arte Drammatica, per cui ha anche il suo bravo 'pezzullo' di carta, unico metro, raccomandazioni a parte, con il quale soprattutto qui da noi, si 'valutano' le 'capacità' delle 'persone', perciò cosa mai dovrei pretendere io, pincopallino senz'arte nè parte? Tutto nella stramaledetta norma, tranquilli! Uaoh! / Errata corrige, le sezioni in cui è suddivisa la musica per il film "Alexander Nevski" di Prokofiev, sono 27, nella più attendibile edizione discografica Strobel/Capriccio (erano 18 in quella precedente Temirkanov/Rca) e non 15 come avevo affermato in precedenza, ah, la memoria! / Detto questo, proseguiamo indomiti: ------------ (mi è venuto in mente proprio questo istante che, riguardo alla registrazione dal vivo, ufficiosa, in forma oratoriale di "West side story" diretta dall'autore, che il luogo di registrazione potrebbe essere il Manhattan Center di New York e non il Lincoln Center, come avevo affermato nello scritto precedente a questo, ahi, la memoria, di nuovo!) --- Leonard Bernstein: On the town - Frederica von Stade, Tyne Daly, Marie Mc Laughlin, Thomas Hampson, Kurt Ollmann, David Garrison, Samuel Ramey, Evelyn Lear, Cleo Laine, Meriel Dickinson, Lindsay Benson, Stewart Collins, Bruce Ogsten, Nicholas Sears, Adolph Green, Betty Comden; - London Voices / Terry Edwards; London Symphony Orchestra / Michael Tilson Thomas (pianoforte in "Ain't got no tears left"); direttore d'orchestra aggiunto e pianista: Michael Barrett, consulente artistica Patricia Birch; - cd Deutsche Grammophone DG 437 516-2 GH (trattasi del musical del 1944, all'origine del celebre film di Stanley Donen "Un giorno a New York" del 1949, innovativo per via delle scene di danza, girate per la prima volta in autentici esterni cittadini, anzichè ricostruiti in studio come d'abitudine all'epoca, con Frank Sinatra, Gene Kelly (il nome del terzo protagonista mi sfugge eternamente!), ma con la trama banalizzata rispetto all'originale, in cui lo sfondo del secondo conflitto mondiale è assai più presente e, cosa ancora più grave, con le musiche di Bernstein pesantemente rimaneggiate, riorchestrate e tagliate, senza che nè il compositore, nè alcuno dei suoi collaboratori venissero minimamente interpellati dalla produzione, suscitando la sacrosanta irritazione di questi ultimi, Bernstein in primis ovviamente, al contrario di quanto accadrà in seguito, per "West side story" di Robert Wise del 1961, per fortuna, ottenendo così anche il beneplacito ufficiale del compositore. Purtroppo il disco in questione è solo un ampio estratto di uno spettacolo dal vivo in forma semi-scenica effettuato alla Barbican Hall di Londra nel giugno del 1992, spettacolo pubblicato nella sua interezza, a suo tempo, solo in videocassetta dalla stessa Dg e vergognosamente mai ristampato su dvd. Per contro, il cd contiene in appendice, un brano originariamente pensato per essere inserito all'interno del primo atto ma poi scartato precedentemente alla prima assoluta, 'The intermission Great', per coro e orchestra, il che renderebbe necessario il possesso di ambedue i supporti, per i maniaci della completezza a oltranza, anche se, rispetto al video, nel disco, oltre alle parti recitate, mancano purtroppo diversi numeri musicali di raccordo tutt'altro che irrilevanti. Peraltro anche nel video, per il resto integrale e nel rispetto delle orchestrazioni originali, a voler essere pignoli, mancherebbe anche l'ouverture, volutamente non inclusa, in quanto trattasi di una semplice miscellanea dei temi musicali principali, non di mano del compositore. L'unico arbitrio, ma relativo, sarebbe l'inserzione, da parte di Tilson Thomas, di una canzone, "Ain't got no tears left", anch'essa scritta per questo musical da Bernstein, ma poi successivamente scartata, in un arrangiamento per voce femminile e classico trio jazzistico composto da pianoforte, contrabbasso e batteria, dello stesso direttore d'orchestra. Comunque sia, questo disco e il relativo video, giustamente premiati credo con un 'Gramophone Award' e un 'Penguin Guide Award', sono di un livello artistico stratosferico, con un'altrettanto strepitosa ripresa sonora, con cantanti provenienti sia dall'ambito operistico (von Stade, Mc Laughlin, Hampson, Ollmann, Ramey, Lear) , sia da Broadway (Daly, Garrison), sia dall'ambito jazzistico (Laine), probabilmente questa ripresa era prevista inizialmente con lo stesso compositore sul podio, se solo fosse vissuto abbastanza anzichè defungere un paio d'anni prima, ma bisogna dire che Michael Tilson Thomas (di genitori russi, vero nome Mikhail Fiodor Thomakevski), suo degnissimo allievo a Tanglewood, non lo fa rimpiangere proprio per niente, ed è tutto dire, anche come pianista ed intrattenitore, aggiungiamoci quelle 2 simpaticissime vecchie volpi di teatro, di Adolph Green e Betty Comden, collaboratori ed amici di vecchia data del compositore, impegnati soprattutto nelle parti recitate, ed è qui che il video fa sentire la sua mancanza, essendo le parti non presenti nel cd, salvo la canzone di Rajah Bimmy, cantata da Green, e il risultato finale è qualcosa di assolutamente contagioso e trasudante gioia di vivere. La partitura di questo musical, rivela già un Bernstein pienamente padrone dei suoi mezzi espressivi, nonostante rimandi stilistici a Copland, Gershwin e Prokofiev, una struttura robustamente sinfonica, con delle parti orchestrali insolitamente più estese e un livello costantemente supremo nell'ispirazione musicale, senza la benchè minima caduta di gusto, nemmeno nelle sezioni di raccordo, contrariamente a quanto accadeva con la maggior parte dei musical di successo dell'epoca, a dimostrazione che, ben prima di "West side story", rispetto al quale questo titolo non gli è in nulla inferiore, il giovane compositore aveva già dimostrato ampiamente il suo enorme genio talentuoso. Lo spunto iniziale della trama è identico a quello del breve balletto "Fancy free" del 1943, al quale viene generalmente accostato, tanto più essendo identico, in ambo i casi, il coreografo, Jerome Robbins, ma, mentre nel balletto, i 3 marinai protagonisti, pur grandi amici, diventano però rivali tra loro, quando si tratta di andare a caccia di ragazze, nel musical la situazione è differente, in quanto uno dei 3, Gabey, ha precedentemente salvato la vita in circostanze drammatiche agli altri 2, Ozzie e Chip, per cui questi ultimi, pur procacciandosi ciascuno una ragazza, si sentono in obbligo, nell'arco di questa licenza premio di 24 ore a New York, di aiutare Gabey a trovare la sua donna. Furono del resto, a suo tempo, lo stesso Bernstein e Robbins, a pensare, dopo 'Fancy free', che lo spunto iniziale della trama avesse anche ulteriori potenzialità drammatiche, sì da poter essere riutilizzato in seguito, come poi effettivamente fu.)--- Pur essendomi 'allargato' dalla 'celluloide' al musical, pur trattando anche in quest'ultimo caso prevalentemente di titoli che hanno avuto una versione cinematografica, non tratterò, almeno per il momento, del "Candide" dello stesso Bernstein, in quanto pur essendo classificato ufficialmente come operetta, è in realtà lavoro talmente composito e complesso da sfuggire a qualsivoglia categorizzazione, un unicum insomma, analogamente alla più tarda "Mass", in cui convergono stilemi dotti e popolari, dodecafonia e canzoni, in un multilinguismo stilistico che trapassa da un registro all'altro con estrema naturalezza, ribadendo perentoriamente nel suo eclettismo, la cifra stilistica estremamente personale del suo autore, autentico intrattenitore e animale da teatro, nel senso più elevato del termine. Mi limiterò soltanto ad aggiungere, nel caso di "Candide" (prima versione del 1956, ultimo rifacimento del 1989, ma l'autore aveva comunque intenzione di ritornarvi, se la morte non fosse sopraggiunta l'anno dopo), che pur essendo forse meno immediato rispetto a "West side story", gli è se possibile anche superiore come livello musicale e direi che può bastare. Assieme a "Mass" del 1971, rappresenta un qualcosa di assolutamente originale e anticonvenzionale, da conoscere, se ancora non vi è capitato di ascoltarli in radio o in disco. Ribadisco che il '900 musicale è ancora in gran parte, troppo poco conosciuto dai più, è un mare magnum assai più variegato ed avvincente di quel che si crede comunemente! Non è solo stridori e dissonanze (che poi, anche in questo caso, il risultato dipende sempre dalle capacità espressive di colui che le usa)! --- Continuano a scapparmi troppe ripetizioni, ma spero comunque di essere rimasto nell'ambito della comprensibilità, anche perchè ogni volta che inizio uno scritto, penso di procedere in una certa maniera, salvo regolarmente 'deragliare', sarà la vecchiaia incipiente, ohibò! / Al termine del programma ufficiale del 'Prom 68' trasmesso in diretta radiofonica lunedì sera, con l'orchestra filarmonica di Oslo diretta da Vassily Petrenko (con la solista Baiba Skride nel 1^ concerto per violino di Szimanovski), dopo le 'Danze sinfoniche' di Rachmaninov, è stato eseguito un bis che, secondo il conduttore di Radiotresuite era un brano non meglio specificato di Edvard Grieg, io però ho percepito dalla voce dell'annunciatore della BBC, il nome di Geir Tveitt, in effetti, all'ascolto, il brano in questione, non mi sembrava riconducibile allo stile di Grieg, ma potrebbe trattarsi di un mio abbaglio e temo che alcuno mi aiuterà a risolvere questo dilemma (forse si trattava di un brano di Grieg orchestrato da Tveitt?). Pazienza! / Essendomi dilungato più del previsto su Leonard Bernstein, mi prendo una pausa di riflessione (mah!), per poi continuare in seguito (e ti pareva!). Arrivederci!