domenica 6 ottobre 2013

Tutto nella norma?

Certo è che apprendere, ieri sera, poco prima della diretta radiofonica da Venezia, del suicidio del regista Carlo Lizzani, gettatosi dal balcone della sua casa romana (il quale, se non ricordo male si è anche dedicato a suo tempo, occasionalmente, alla regia pure nell'ambito del teatro lirico), m'induce a farmi la solita domanda stupida senza risposta (purtroppo non è "The unanswered question" di Charles Ives): ma se anche le personalità illustri, le persone di successo, le persone realizzate, arrivano a gesti così estremi, qualsiasi sia il motivo scatenante, allora cosa dovremmo fare noi, comuni mortali, frustrati, complessati, incattiviti, senza alcuna prospettiva futura? D'accordo che non è il primo e non sarà nemmeno l'ultimo personaggio famoso a giungere ad atti di tal genere, mi viene in mente innanzitutto, rivolgendo il mio sguardo al passato, lo scrittore Cesare Pavese, che peraltro soffriva di frequenti crisi depressive, oppure il noto attore e imitatore Alighiero Noschese, pure lui soggetto a frequenti episodi depressivi e di sicuro ne sto dimenticando tanti altri, ho voluto soltanto menzionare i primi 2 che mi sono riaffiorati in memoria, per cui alla fine il tutto rientra stramaledettamente nella norma (mi viene anche da pensare, sia pure in tutt'altro ambito e limitatamente a Bologna, al suicidio di Roberto Cevenini, che è stato tra le altre cose, anche presidente del consiglio comunale di Bologna oltrechè probabile candidato sindaco della città, personaggio molto in vista e popolare in ambito locale e senz'altro il più presentabile -ovvero il meno peggio- fra i politici locali, lo ammetto pur non essendo mai stato fra i suoi estimatori, soprattutto gli rimproveravo il suo eccessivo presenzialismo e una certa tendenza alla ruffianeria), ma, domanda ancora più stupida e banale, non sarebbe un'occasione per riflettere seriamente e costruttivamente sulla deriva distruttiva che abbiamo intrapreso pervicacemente e baldanzosamente come collettività? Utopia, peccato che i cretini non solo, ovviamente, si guardano bene dal suicidarsi, ma casomai sono loro stessi a indurre le persone intelligenti e sensibili a farlo, tutto nella norma, no? Consolante il fatto, che il concerto in diretta radiofonica dalla Biennale Musica di Venezia, seguito poco dopo il tragico annuncio del suicidio di Lizzani, è stato complessivamente di buon livello, compresa la nuova composizione in prima assoluta di Claudio Ambrosini, "Fonofanie" per coro di voci bianche e orchestra, incorniciata nel programma di sala, non certo casualmente, da "Epifanie" per soprano e orchestra e da "Rendering" (elaborazione degli abbozzi della 10^ sinfonia di Schubert) di Luciano Berio. Persino i complessi del Comunale di Bologna in trasferta veneziana (coro di voci bianche e orchestra) si sono disimpegnati, con la sensibile direzione di Roberto Abbado e il valido apporto del soprano Valentina Coladonato, più che dignitosamente, la qual cosa non è affatto scontata, consolante è pure il fatto che un radioascoltatore, attraverso un sms, si sia dichiarato emozionato da questa bella musica, ciò non toglie che il clima meteorologico particolarmente uggioso di questi giorni, manco a farlo apposta, contribuisca a rattristare ancora di più la cupa, opprimente, nefasta, soffocante atmosfera di questo cosiddetto 'Bel Paese'. Tutto nella norma? Sì, purtroppo e come potrebbe essere altrimenti? / Il DAB di Radio Rai, ossia la radio digitale terrestre, ha da qualche giorno iniziato a irradiare, qui a Bologna, i suoi programmi, attraverso lo standard DAB+, tecnologicamente superiore al vecchio DAB iniziale, incredibile!

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