martedì 16 aprile 2013

Dischi come l'aids (ovvero, se li conosci, li eviti come la peste bubbonica, garantito al limone!).

Prima di entrare nello specifico, ancora 2 parole sui Dg "italiani": il timbro S.I.A.E. talvolta era impresso sul lato 1 anzichè come usuale sul lato 2 dell'etichetta del disco, mai però su ambedue le facciate. Inoltre, a volte i titoli Philips stampati in Olanda, venivano esportati a volte direttamente negli Stati Uniti; in questo caso, in evidenza sul fronte della copertina compariva un bel bollino dorato, in genere situato nell'angolo in basso a destra, con la dicitura, in caratteri neri: "Imported from Europe/Manufactured in Holland". Detto questo, adesso passiamo a trattare dei dischi forse più sciamannati in assoluto, secondo lo scrivente: i Joker/Saar, croce e delizia della mia infanzia e adolescenza, poichè all'epoca, fra la seconda metà degli anni '60 e i primissimi '70, erano purtroppo gli unici ad avere un prezzo abbordabile, si reperivano anche nei grandi magazzini tipo Upim e Standa (a Bologna, li potevi trovare anche all'Omnia di via Marconi, nella stessa sede in cui attualmente è situata l'Oviesse), ovvero anche in punti vendita diversi da quelli canonici ed erano reperibili anche nelle cittadine come Cesena; il catalogo era ampio, comprendente in pratica tutti i generi musicali e non, comprese le fiabe per bambini, in un insieme estremamente eterogeneo. Erano dischi estremamente popolari e diffusissimi. Inizialmente costavano 650 lire dell'epoca, ma già quelli che iniziò a comprare mia madre erano aumentati a 950 lire. Per darvi dei termini di raffronto, gli economici dischi della Rca Victrola italiana, costavano 1800 lire per i monofonici e 1980 lire per gli stereofonici, in ambedue i casi tasse escluse (allora vigeva la cosiddetta IGE, antenata dell'attuale IVA, oltrechè percentualmente assai meno gravosa di quest'ultima), i Dgg a prezzo intero arrivavano alle 4000/4500 lire, a seconda degli interpreti coinvolti (e difatti i dischi incisi da Herbert von Karajan erano naturalmente i più costosi), costituendo il sogno proibito della maggior parte di noi appassionati (rammento ancora, nei primi anni '70, nella vetrina del poi defunto negozio di dischi "Nannucci" in via Oberdan a Bologna, l'esposizione con grande evidenza di un Dgg inciso da Karajan, in offerta speciale a 2500 lire!). Nel 1963, un disco monofonico ad alto prezzo della Rca italiana, costava la bellezza di 3900 lire (di cui 360 di tasse, come specificato nel retrocopertina). Negli anni '50, in Germania, un Dgg a prezzo intero, costava 24 marchi, quando lo stipendio medio di un lavoratore era di 350! In effetti, il formato ridotto da 25 cm. di diametro, era stato introdotto per consentire a un pubblico più ampio di poter acquistare un disco, stante la sua maggiore economicità, anche se poi venne progressivamente abbandonato dalle case discografiche (la Dgg ne produsse solo fino al 1962), sopravvivendo ancora per un certo numero di anni, nelle collane destinate alla diffusione tramite le edicole, venendo poi successivamente soppresso anche in quell'ambito. Per cui non lamentiamoci più di tanto del caro-disco attuale, poichè non c'è nulla di nuovo sotto al sole! O mondo ladro, o mondo rubaldo! Ritorniamo ai Joker, di cui accenna anche Roberto Diem-Tigani nel suo interessante libro "Custodi del suono. Un secolo e mezzo di storia della riproduzione sonora.", uscito l'anno scorso per la casa editrice Zecchini. Secondo me, ne dà un giudizio persino troppo tenero, poichè la quasi totalità dei titoli pubblicati non sarebbero buoni nemmeno per giocarci a frisbee! Altro che dischi volanti, autentica spazzatura, sono. Non dovrebbero nemmeno trovarsi nei mercatini dell'usato, a rigor di logica: va da sè che mi sono letteralmente sbarazzato di questi dischi con grande sollievo, sbolognandoli gratis a suo tempo, al primo malcapitato; non li vorrei nemmeno se me li regalassero, figuriamoci se li acquisterei alla bellezza di 5 euro, il prezzo a cui li si può fin troppo facilmente trovare nei mercatini. Il discorso prosegue nel prossimo scritto...

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