mercoledì 26 febbraio 2014

Tagli, ritagli, frattaglie.

L'ho sempre detto che la "solita minestra", riscaldata all'infinito fino alla nausea, porta alla routine e che quest'ultima uccide l'estro, impoverendo la scena musicale. Ne ho avuto l'ennesima conferma iersera, ascoltando come al solito, un concerto radiofonico registrato il 19 dicembre scorso al Manzoni di Bologna, coi complessi dell' 'Orinale', diretti da Lothar Zagrosek, in un programma dall'impaginato altamente "fantasioso ed originalissimo", comprendente il concerto per violino di Beethoven e il Te Deum di Bruckner, brani che non si ascoltano mai, nevvero? Un concerto complessivamente di modesta routine, con un solista, nel brano di Beethoven, anch'egli non esaltante, Dimitri Sitkoveski, il quale ha concesso, per l'occasione, ad un pubblico come al solito di bocca buona, un bis "originalissimo", ovvero una Partita di Bach, i complessi dell' "Orinale", come al solito quando vengono diretti in maniera bolsa, sciatti e trasandati, apice un Te Deum di Bruckner speditissimo, sbrigativissimo e sfilacciatissimo (a suo tempo criticarono l'ultima incisione discografica effettuata da Karajan negli anni '80, di questo stesso brano, tacciandola di eccessiva speditezza, ma quella ascoltata ieri sera, mi è sembrata assai peggiore, priva oltretutto anche dell'intensità espressiva raggiunta dal grande Maestro austriaco) , a riprova per l'ennesima volta che, solo con un direttore di autentico 'polso', riescono a marciare decentemente, altrimenti sono cavoli amari. E pensare che Lothar Zagrosek, quando è impegnato nel repertorio del '900 storico, soprattutto quello più desueto, ed anche in quello contemporaneo, si rivela musicista di ben altra tempra, rispetto allo stanco, abulico mestierante del concerto trasmesso iersera, per cui, alla fine, mi pongo la solita domanda idiota, ma che senso hanno simili vuote esibizioni, aventi per oggetto musiche inflazionatissime, caratterizzate da un'amplissima videodiscografia esponente a temibili confronti, conseguentemente usurate dal punto di vista interpretativo, se non il soggiacere alla vanagloria di qualche insulso artistucolo da strapazzo? Simili consuetudini le ritengo insopportabilmente deprimenti e hanno un bel dire i 'belli spiriti' di turno che i cosiddetti grandi capolavori, rivelano sempre aspetti nuovi ogni volta che li si riavvicina, ma allora tutta quell'altra marea di musica che è stata composta, ancora in attesa di essere scoperta o riscoperta, l'hanno scritta degli imbecilli perditempo, visto che tanto bastano e avanzano i 'grandi capolavori', dimentichi del fatto che anche questi ultimi, così come i loro autori, sono stati a suo tempo degli sconosciuti esordienti, la qual cosa sta a significare che, se anche nei secoli passati, si fosse sempre ragionato così, noi non ne saremmo mai venuti a conoscenza, poichè sappiatelo, anche in passato c'erano già altri 'grandi capolavori' stabilmente presenti in repertorio, o pensavate per caso che questa fosse una prerogativa unicamente dell'epoca odierna? A parte il fatto che, per non pochi di questi acclarati capolavori e dei relativi autori, l'accoglienza iniziale da parte del pubblico fu contrastante quando non addirittura ostile, determinando parecchi fiaschi colossali e mettendo in crisi i loro stessi creatori, come nel caso de "Il barbiere di Siviglia" di Rossini, de "La traviata" di Verdi, della "Madama Butterfly" di Puccini, solo per citarne alcuni, senza contare l'accoglienza non sempre calorosa riservata, soprattutto quando i loro autori erano ancora in vita, alle sinfonie di Bruckner e di Mahler, ma anche Berlioz aveva già in precedenza collezionato diversi fiaschi, come credo di avere già rilevato in precedenti occasioni.  Senza rinnovamento non c'è conoscenza, senza conoscenza non c'è evoluzione, l'isterilirsi a oltranza sulle stesse cose, porta a involuzione, impoverimento, regressione, rimbambimento, sclerotizzazione, oscurantismo, ma è proprio questo quello che desiderate così ardentemente? Siete così stupidamente, barbaramente sadomasochisti? / In questi giorni ho letto il libro di Nicola Piovani, "La musica è pericolosa", in particolare il capitolo "La regia d'opera? Famola strana!", sottoscrivo quasi completamente, mi consola il fatto che anche un addetto ai lavori faccia al riguardo dei discorsi molto simili ai miei, perlomeno ciò significa che non mi sono ancora completamente bevuto il cervello, nonostante la mia vita attuale assomigli sempre più ad un perenne incubo kafkiano senza via d'uscita alcuna! Verrebbe spontaneo da dire che quel capitolo lo dovrebbero leggere innanzitutto gli indegni sovrintendenti dei nostri enti lirici, ma poi mi è sorto un dubbio atroce: ma sapranno leggere? / Vorrei capire perchè l'ultimo concerto della rassegna "Rai Nuova Musica" del primo marzo, non venga trasmesso in diretta, ma in differita, senza sapere ancora quando, vista l'estrema magrezza dei programmi dei concerti di questa brevissima rassegna, a parte l'idea bislacca di coinvolgere dei disc-jockeys negli intervalli, misteri della radiodiffusione nostrana! / Ho navigato spesso, in questi giorni, sul portale "Rai Classica", ma a parte la lentezza del caricamento di alcune pagine, la suddivisione a volte un po' cervellotica, la pubblicità chiassosa e invadente, il disagio aggiuntivo delle pagine che si ricaricano automaticamente in maniera periodica, non è malvagio nel suo complesso, anche se ancora migliorabile. Piuttosto quello che raccapriccia è la pagina dedicata agli sms inviati dagli ascoltatori di Radiotre, a parte sporadiche eccezioni, stante il fatto che il linguaggio adoperato, tacendo di coloro che adoperano lo squallidamente orripilante tipico frasario abbreviato in uso per questo genere di messaggi, oltre a fare pesantemente a pugni con la grammatica e la sintassi, è di una povertà espressiva francamente desolante, specchio di quanto si sia regrediti a livelli veramente subumani e preoccupanti. Per fortuna il livello degli sms inviati a Radiofd5, risulta senz'altro migliore al confronto, non scendendo mai, almeno per quello che ho potuto constatare, al di sotto della soglia di decenza minima. Quel che è certo è che, nonostante i miei limiti e imperfezioni, al confronto mi sento sempre più un Dante Alighieri! Povera Italia! / Ancora una volta, sempre più caotica si rivela la cronologia delle varie versioni delle sinfonie di Bruckner, altro mio tormentone, mi sono casualmente accorto, spulciando dischi in negozio, che esisterebbe addirittura una quarta versione della sua 3^ sinfonia in re min., risalente al 1890 (edizione Raeflingher), che però ritengo anch'essa di dubbia autenticità. Cercherò di verificare. / L'ho già rilevato in precedenza, ciononostante non posso fare a meno di irritarmi ogni volta di più per una pratica, una volta esclusivo appannaggio della musica cosiddetta di consumo, che continua sempre più a prendere piede progressivamente anche nell'ambito della musica colta, ovvero la continua scoperta di presunti nuovi giovani eccezionalmente talentuosi, da scaraventare lestamente nell'agone mass-mediatico e altrettanto rapidamente bruciare, per spingerne altri ancora, sempre più talentuosi ed eccezionali, talmente straordinari da risultare prefabbricati in serie con lo stampino, sì da lasciare il pubblico dei melomani continuamente disorientato, non dandogli il tempo materiale di assimilare il tutto, per poi vomitargliene addosso altri ancora. Se si dovesse dare retta alle riviste specializzate, alle emittenti radiotelevisive e ai vari portavoce delle case discografiche e delle agenzie operanti nel campo musicale, mai come in questa epoca, si assisterebbe a un'incredibile concentrazione di geni stratosferici, vista la conclamata scoperta di questo o quello strepitoso musicante, dichiarata a ogni piè sospinto. Simile degenerazione mediatica non può che portare ad autentici sfracelli, impedendo di fatto di distinguere il grano dal loglio, cioè un autentico talento da una meteora, facendo piazza pulita del benchè minimo senso critico, a vantaggio economico solo dei ciarlatani che perpetrano un simile costume perverso, ma a nocumento della causa musicale, con il progressivo impoverimento culturale ed artistico che è sotto gli occhi (e le orecchie) di tutti. Come al solito, tutto stramaledettamente nella norma. Il che è brutto e distruttivo! / Vorrei tanto capire, nella nostra era ipertecnologica, come mai i collegamenti radiotelevisivi in diretta, siano sempre più fallosi, ossia caratterizzati sempre più spesso da buchi, rispetto a una trentina d'anni fa, cosa veramente innammissibile (domanda retorica). Forse perchè progrediscono le macchine, ma regrediscono gli uomini? / Ho già affermato in precedenza come trovi del tutto fuorviante il fatto di accostare ai 4 compositori della 'generazione dell'80' (Casella, Malipiero, Pizzetti, Respighi), il nome di Alfano, in quanto, a differenza degli altri che agivano in contrapposizione all'egemonia del melodramma, quest'ultimo, al contrario, proprio in tale ambito si è messo principalmente in luce (per motivi simili, riterrei altrettanto fuorviante accostargli quell'altro valentissimo musicista che è stato Wolf-Ferrari, contemporaneo dei suddetti), ma trovo altrettanto assurdo accostare alla 'generazione dell'80', anche Ghedini, come ho letto di recente, se non altro per motivi anagrafici, essendo questi nato nel 1892. Codesti addetti ai lavori, cominciano a fare un po' troppa confusione, secondo i miei gusti! Il che è bello ed istruttivo (si fa per celia)! /  Faccio presente ai miei 23 lettori che, a distanza di tempo, sono solito correggere e integrare i miei scritti passati, per cui se ne avete letto qualcuno che vi risulti di un qualche interesse, vi consiglio di andarvelo a riguardare, di tanto in tanto, a distanza di tempo, poichè sappiate che, anche quando non aggiungo un nuovo 'post' a quelli già presenti sul blog, mi metto solitamente a ricontrollare alcuni di quelli preesistenti, succedendomi spesso di accorgermi di errori e incongruenze, anche a distanza di parecchio tempo dalla loro stesura iniziale, insomma questo sito lo curo e lo controllo quasi quotidianamente anche se voi non potete accorgervene, attingendo sia alla mia personale mediateca, sia confrontandomi con quanto viene immesso in rete, perciò siete avvisati! Inoltre, casualmente, mi sono accorto che il mio blog, non viene più segnalato dai motori di ricerca come in precedenza, salvo miei abbagli, la qual cosa mi pare singolare. 

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