Uno degli scribacchini presenti sulla rivista "Suono", un certo Pietro Acquafredda, uno dei tanti fra coloro che predicano bene, ma razzolano malissimo, sul numero della rivista attualmente in edicola, inneggia per l'ennesima volta al ritorno della (secondo lui) meritevolissima trasmissione televisiva di Raitre, "All'Opera!, in un articoletto intitolato esplicitamente "All'Opera! - deve tornare!", magnificandone i pregi in confronto alle trasmissioni attuali dello stesso genere su Raitre e Rai5 e sciorinandone gli assai più elevati dati d'ascolto, nel confronto con le altre, almeno sempre secondo quanto afferma il bipede implume. Ammesso e non concesso che tutto ciò possa rispondere al vero, a maggior ragione ci sarebbe veramente da preoccuparsi, poichè il contenuto della stessa, condotta dall'incompetente Rai di turno, Antonio Lubrano (quest'ultimo a suo tempo, tra l'altro, coinvolto in una squallida vicenda giudiziaria inerente delle mazzette), era di una piattezza e di una banalità sconcertanti. Queste autentiche porcherie possono solo fare del danno alla causa della musica colta, con le loro banalizzazioni, volgarizzazioni e semplificazioni e poi cosa c'entra Lubrano con la musica seria, non risultandomi avere la benchè minima competenza e passione in questo campo. Ma il vero motivo del periodico infervorarsi dell'Acquafredda è un altro, chissà perchè omette regolarmente il fatto che l'autore degli insulsissimi testi, era proprio lui medesimo! Il suo quindi va decisamente considerato un parere spassionatissimo e disinteressatissimo, nevvero? Caro signor Docciafredda, ma vedi un poco di darti una calmata e smettila di renderti ridicolo, triturandoci i testicoli con le tue assurde paturnie, spero prestissimo che tu vada ad ingrossare le fila dei disoccupati come senz'altro meriti, anzichè rubare soldi imbrattando le pagine di una rivista, anch'essa finanziata da soldi pubblici! / In questo stesso numero compare anche un' ampia intervista a un certo signor Renato Fiacchini, in arte (sic!) Renato Zero, il quale a un certo punto, per esaltare Verdi, si mette a denigrare Wagner, affermando che se i legislatori creano delle leggi a danno della musica nostrana, la causa è dovuta al fatto che anzichè ascoltare la musica di Verdi, ascoltano troppo quella di Wagner e dei musicisti stranieri (ma da quando in qua, i legislatori, notoriamente ignoranti in materia, 'perdono tempo' ad ascoltare della musica? Adesso sta a vedere pure che la colpa di simili aborti legislativi si deve a Wagner e soci, ma stiamo, per caso, farneticando?) dimostrando così di avere perso una formidabilissima occasione per tacere, avendo avuto la presunzione di avventurarsi in un campo che non gli compete, ma se penso agli autentici sfracelli e colossali scempiaggini ammanniteci dal suo defunto collega Lucio Dalla, quando si volle, ahimè, interessare anche lui alla musica colta, non me ne meraviglio affatto! Ne ho la nausea di questi incompetenti retrogradi provinciali che, per esaltare l'uno denigrano l'altro, trattandosi notoriamente di 2 giganti assoluti della storia della musica, come già ampiamente assodato: preferire l'uno o l'altro è soltanto una banale questioncella di gusti personali. Tralasciando il fatto che detta affermazione è contenuta all'interno di un discorso che è già in sè, un campionario di assurdismi assortiti! Ma siamo ancora rimasti alle fazioni contrapposte dei 'verdiani' e 'wagneriani'? Ma questi sono retaggi ottocenteschi! In questo lurido paese l'arretratezza mentale e culturale è proprio veramente sconfinata! Ironia della sorte, se penso che questi cretini di bolognesi mi hanno appiccicato, chissà perchè, proprio il soprannome di "Renato Zero", del quale non sono certo mai stato un estimatore! Povera patria! / Faccio una piccola ammenda a proposito di quel che scrissi in occasione della morte di Abbado, in quanto non sapevo che il musicista, non aveva potuto, a suo tempo, presenziare alla cerimonia di consegna da parte del 'decrepito', delle nuove nomine a senatore a vita, in quanto già gravemente malato, anche se questo non cambia di una virgola le mie considerazioni in proposito. Se poi penso che Abbado aveva deciso di devolvere il suo stipendio di senatore a vita, alla Scuola di Musica di Fiesole, organismo elitario e spocchiosetto, già privilegiato di suo in materia di finanziamenti pubblici, per la serie ' l'acqua va al mare ', allora dico proprio che non tutto il male vien per nuocere! Troppe conventicole intorno ad Abbado, basta!!! Ma nessuno ricorda più che Abbado lisciava il pelo a quel 'tristanzuolo' di Fidel Castro, andandolo una volta addirittura a 'festeggiare' per il suo compleanno, con tanto di orchestra Mozart al seguito? Abbado che ossequiava un simile mentecatto? Tutto nella norma! / In una rubrichetta dell'attuale numero del BBC Music Magazine, titolata "After hours - Musicians and their hobbies", il direttore d'orchestra statunitense John Axelrod, appassionato di cucina nostrana, si dichiara "americano di nascita, europeo settentrionale di religione, ma decisamente italiano nell'animo". Ah, sì? Ma prova a venirci a vivere da comune mortale disoccupato, cassintegrato, precario, pensionato con la minima, anzichè da straniero ricco e privilegiato, libero di girovagare a proprio piacimento nel globo e poi ne riparliamo! A me questi rammolliti da jet set, con il loro immaginario da stantia cartolina illustrata, mi danno proprio il voltastomaco, chiusi come sono nelle loro ridicole torri d'avorio, incapaci di vedere al di là delle loro vite effimeramente dorate, completamente avulsi dalla realtà, ottusamente e ciecamente stolidi nel loro conclamato egocentrismo, occupati unicamente a coltivare il proprio orticello, sommamente offensivi nella loro superficialità d'animo! Non contento di ciò, il nostro bello spirito, che vanta precedenti esperienze nel settore culinario (sic!), tiene pure un blog (anzichè scriverci un libro, come aveva originariamente pensato, sic!) sull'argomento, al fine di condividere questa passioncella con altri belli spiriti suoi pari, ma ne avevamo proprio un gran bisogno, come no! Con la crisi, crescono anche le smargiassate dei ricchi bastardi! Tutto dannatamente nella norma! Peccato che il 'Bel Paese', continui ad essere bello esclusivamente per costoro, quando per noialtri risulta un autentico inferno! Fermate il mondo, voglio scendere!!! / Qualche giorno fa, mentre ascoltavo Radiotre, ho appreso che una delle più recenti operazioni di recupero avviate dalla cineteca Lumière di Bologna, ha avuto per oggetto il film "La nave" di Gabriellino D'Annunzio, figlio del Vate (basato ovviamente su un soggetto teatrale paterno) e Mario Roncoroni, realizzato a Torino nel 1921, avente come protagonista femminile, la celeberrima danzatrice Ida Rubinstein, ovvero colei che sarà in seguito nota soprattutto per essere stata la prima interprete assoluta, nel 1928, della versione coreografica del famosissimo 'Bolero' di Maurice Ravel. Le musiche di questo film, vennero composte dal musicista parmense Ildebrando Pizzetti, suppongo realizzate sulla base delle musiche di scena già composte in precedenza per l'omonimo lavoro teatrale dannunziano, dal che è rilevabile come fosse certamente non nuovo a collaborazioni con D'Annunzio, il cui vero cognome era Rapagnetta (come per esempio, le altre musiche di scena, più note, con un organico di 36 esecutori, per il lavoro teatrale "La Pisanella", dalle quali venne tratta, in seguito, una suite per grande orchestra comprendente 5 brani), così come senz'altro fosse non nuovo neppure a collaborazioni cinematografiche (come la 'Sinfonia del fuoco' per baritono, coro misto e grande orchestra, realizzata per la seconda scena del primo episodio del film "Cabiria" di Piero Fosco, pseudonimo di Giovanni Pastrone, del 1914, autentica produzione colossale dell'epoca, con la sua durata totale di circa 4 ore, per la quale inizialmente avrebbe dovuto comporre l'intero commento musicale, ma che, a causa di un disaccordo col regista, affidò in seguito al suo allievo Manlio Mazza). Mi sto chiedendo se non ci sia la possibilità che tutto ciò sfoci in un 'cineconcerto' gratuito in Piazza Maggiore, nell'ambito della consueta rassegna d'inizio estate "Il cinema ritrovato" (maggiori dettagli su questa pellicola, sono reperibili su "Wikipedia" e relativi "link"). Visti i tempi difficili, non oso sperarci troppo. Comunque da quel che ho capito, qualche sequenza del film, al momento, dovrebbe essere visionabile su "YouTube". Di più non so! Nei testi in mio possesso, tutti citati nella bibliografia succinta da me a suo tempo 'postata' in questo blog, di questo film non se ne parla affatto, purtroppo! Ma nemmeno si dice che, per esempio, le musiche del film di Carlo Lizzani, "Cronache di poveri amanti", tratto se non erro dall'omonimo romanzo di Vasco Pratolini, furono composte dal musicista Mario Zafred. Io cerco di supplire come posso a queste carenze. Successivamente a "La nave", Pizzetti realizzerà le musiche per altri 3 film: "Scipione l'Africano" di Carmine Gallone (1937), "I promessi sposi" di Mario Camerini (1941) e "Il mulino del Po" di Alberto Lattuada (1949).
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