Disquizioni intorno alla musica colta, con particolare riferimento alla realtà contemporanea.
lunedì 18 marzo 2013
Al neofita, ovvero all'inesperto.
Mi capita spesso di parlare con persone che si dicono incapaci di avvicinarsi ai generi musicali più impegnativi, quale che sia la motivazione di base che li blocca in ciò. Io credo che più ancora dell'ignoranza, lo scoglio da superare sia la pigrizia mentale, dovuta al fatto che la società odierna ci ha abituato alle cose già belle che pronte e scodellate. Vogliamo tutto già cotto e mangiato, come disse più o meno Riccardo Muti, in occasione delle polemiche susseguenti l'apertura di stagione scaligera col "Crepuscolo degli dei" di Wagner. Personalmente, potrei pensare di cavarmela dicendovi che un simile sforzo di comprensione, vi verrebbe ampiamente ripagato con gli interessi, che nessuno di noi nasce già imparato, che non è mai troppo tardi per iniziare, il che è tutto vero e via di questo passo. Ma voglio anche dirvi, molto banalmente e semplicemente, come ho iniziato io, in quella che per me resta la maniera più semplice e immediata per accedere a questo universo, ovvero dalla vecchia, cara radio. Accendetela ovunque vi troviate, a casa o in ufficio, continuando tranquillamente nelle vostre incombenze e se qualche brano cattura la vostra attenzione, prendetene nota al momento dell'annuncio, in maniera da formarvi un vostro gusto personale. Ovviamente, in questo caso le principali stazioni radiofoniche a cui far riferimento restano Radiotre, ma soprattutto, sul digitale terrestre, Radiofd5, con la classica trasmessa in permanenza. Poi, se volete approfondire senza spendere alcunchè, ci sono anche, sia pure con vari limiti, le mediateche comunali, internet e quant'altro, che rendono la facilità d'accesso al patrimonio musicale, di gran lunga superiore a quella esistente all'epoca in cui sono nato, più di 50 anni fa, aggiungiamoci anche i numerosi concerti gratuiti organizzati da conservatori e istituzioni musicali, soprattutto nelle città più importanti, che dimostrano che non ci sono scusanti plausibili per non avvicinarsi a questo genere musicale. Ma soprattutto vorrei dirvi di non scoraggiarvi se non sarete subito fulminati sulla via di Damasco, state tranquilli che a meno che non siate catatonici, prima o poi qualcosa attizzerà il vostro interesse e soprattutto non abbiate paura di sbagliare, perchè tanto di errori ne farete comunque, è così per tutti, credetemi! Liberatevi di tutte le sovrastrutture, non esistono chiavi di accesso esclusive, la grande musica, nonostante i tempi bui in cui viviamo, è lì che aspetta solo che la degniate della vostra attenzione. Certo non bisogna commettere l'errore di Claudio Abbado, che a Santa Cecilia, anni fa, fece una prova aperta con l'orchestra, della nona sinfonia di Mahler, di fronte a una scolaresca imberbe e indisciplinata, a cui rivolse i suoi rimproveri. Ma obiettivamente, come si può pretendere che dei giovincelli completamente ignoranti in materia, assorbano di colpo un brano difficile a volte anche per degli appassionati esperti? Certo le librerie traboccano di guide per gli inesperti, ma vi consiglio di avvicinarle in un secondo tempo, soltanto dopo che vi sarete formati un vostro gusto personale, usandole come termine di raffronto, poichè tutte hanno il limite di rappresentare i gusti soggettivi di coloro che le scrivono, oltre che di costringervi a percorsi obbligati che non è detto che facciano al vostro caso. Anche su questa faccenda tornerò in futuro, per il momento vi dico soltanto: siate ardimentosi, via la timidezza!
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