martedì 18 giugno 2013

Classica in fienile (ovvero aggiunte e integrazioni varie).

Classica in vinile 1 / De Agostini - Beethoven: 5^ sinfonia/Berliner Philarmoniker/Karajan - Dgg: registrazione del marzo 1962, Jesus Christus Kirche, Berlin-Dahlem, produttrice esecutiva Dott.ssa Elsa Schiller, produttori discografici Otto Gerdes e Otto Ernst Wohlert, tecnico del suono Guenter Hermanns, anno di uscita 1963. - Classica in vinile 6 / Autori vari: "Adagio"/Berliner Philarmoniker/Karajan - Dgg: registrazione dell'agosto 1969, Franzoesische Kirche, Sankt Moritz, Svizzera, produttore esecutivo Otto Gerdes, supervisore Hans Weber, tecnico del suono Guenter Hermanns - nota: essendo stato inciso in una chiesa, questo spiega il motivo dell'eccesso di riverbero caratterizzante la ripresa sonora. Il quintettino di Boccherini "Musica notturna delle strade di Madrid" incluso nel disco, è lo stesso servito a Luciano Berio per la sua celebre rielaborazione orchestrale, come si evince dall'ascolto. - Rammentando che fra le uscite future previste in questa collana, vi dovrebbe essere anche la 7^ sinfonia di Beethoven, con i Wiener Philarmoniker diretti da Carlos Kleiber, sempre su etichetta Dg, ne anticipo, paranoico maniaco quale sono, i dati di registrazione (incisione effettuata nel novembre 1975 e nel gennaio 1976 alla Grosse Saal der Musikverein di Vienna, produttore esecutivo Hans Hirsch, produttore discografico Hans Weber, tecnico del suono Klaus Scheibe, ingegneri del suono Jobst Eberhardt e Juergen Bulgrin, anno di uscita 1976). - Tornando al disco oggetto di Classica in Vinile 6, ho dimenticato di aggiungere che è uscito nel 1973. - Se riuscirò a reperire altre notizie in merito ai titoli di questa collana, mi premurerò di scriverle in questo sito, sperando che la cosa sia gradita a qualche altro impallinato come il sottoscritto. - Apro una breve parentesi dicendo, come a livello informativo, le schede allegate ai dischi Archiv, almeno fino ai primi anni '60, fossero veramente il non plus ultra in tal senso, così come persino le etichette degli stessi dischi, una cosa mai più eguagliata da nessun'altra casa discografica e nemmeno, successivamente dalla stessa Archiv. Queste schede, tra le altre cose, fornivano copiosi ragguagli sulle caratteristiche tecniche degli strumenti utilizzati, sugli organici strumentali, sulle edizioni a stampa utilizzate, sui criteri filologici adottati, oltrechè sulle date e i luoghi di registrazione, complete di tutti i vari "crediti", insomma una vera manna per gli sciamannati come lo scrivente.

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