venerdì 8 marzo 2013

A volte ritornano.

I bidelli del Walhalla sono di nuovo tra noi, anzi in realtà non erano affatto spariti, se ne stavano accucciati in attesa del momento buono per fare capolino. Ne ho avuto conferma dal concerto wagneriano di ieri sera su Radiotre, trasmesso dall'auditorium della Rai di Torino, con lo scadentissimo tenore Lance Ryan dal timbro vocale di gallina strozzata, dal buon soprano Evelin Herlizius e con la direzione di Kirill Petrenko, quello stesso che ha diretto, pochi giorni prima l' "Oro del Reno" in forma concertistica con i complessi di S. Cecilia. Ma penso anche all' "Olandese volante" diretto da Hartmuth Haenchen alla Scala. Abbiamo 3 esempi di direzioni orchestrali che ricalcano pedestremente i dettami della cosiddetta scuola storica, con sonorità pesanti e massicce, a volte decisamente brutte e sgraziate, con eccessiva concitazione drammatica e speditezza agogica, con spianamento di segni dinamici. Insomma siamo in pieno riflusso retrogrado, dal punto di vista interpretativo, con direzioni vecchio stampo, senza però la stessa personalità dei vecchi leoni della bacchetta. Anche un Reginald Goodall, che si riallaccia dichiaratamente a quel modello interpretativo, dimostra maggiore personalità e maggiore attenzione al canto, di questi pantofolai del podio, ciabattoni ipervitaminizzati, bamboccioni imbarbariti che non sono altro! Purtroppo è inevitabile che ci siano simili regressioni, penso soprattutto alla direzione effettistica, massiccia e sbrigativa degli estratti dal "Crepuscolo degli dei" del concerto di ieri sera, pur ammettendo che a tratti simili interpretazioni abbiano una loro brada efficacia teatrale, tutto nella norma insomma, ma qui siamo in pieno "Crepuscolo dei babbei"!!!

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