Disquizioni intorno alla musica colta, con particolare riferimento alla realtà contemporanea.
venerdì 8 marzo 2013
Spedizioni punitive.
Se Sparta piange, Atene non ride. Ovvero se per Wagner le faccende interpretative vanno maluccio, affatto meglio sono le cose per Verdi. Penso soprattutto a un "Trovatore" vecchio stile della passata stagione del Comunale di Bologna, con cantanti canini assai plauditi dai melomani cerebrolesi cittadini, diretto dal palombo, alias Roberto Palumbo, alla brada e ad un "Macbeth" dell'attuale stagione, diretto con grigiore e pesantezza dall'abbado minore, o minorato che dir si voglia, Roberto Abbado; andatevi a sentire l'incisione Decca con Chailly del '96 con gli stessi complessi: ben altra tavolozza espressiva e coloristica, una differenza come dal giorno alla notte. Tra l'altro vorrei sapere cos'era quella "registata" di Robert Wilson che, durante un pianissimo dell'orchestra, sovrapponeva una voce registrata fuori campo, declamante versi astrusi! Anche qui stiamo tornando indietro, ovvero al modo rozzo e sbrigativo con cui si eseguiva Verdi 60 anni fa, cioè da spedizione punitiva, alla faccia di Muti e di Claudio Abbado, sommi interpreti del "Macbeth". Direi proprio che questi 250 anni il Comunale li porti decisamente malissimo. Tutto nella norma, non di Bellini, però!
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