giovedì 27 giugno 2013

Via dalla pazza folla.

Escono tanti libri prodighi di consigli alla cosiddetta portata di tutte le tasche (sarà, ma non certo per chi ce le ha veramente vuote!) pensati per coloro che vogliono fuggire dall'Italia, o quantomeno ambiscono a un radicale cambiamento dello stile di vita, io stesso a suo tempo ne ho acquistato uno dal titolo esplicativo, ovvero "Scappo dall'Italia", beata ingenuità, rendendomi presto conto che non c'è alcunchè di applicabile a un miserrimo comune mortale solo al mondo, come l'imbecille che sta vergando queste farneticazioni. Questo è l'ennesimo caso di sfruttamento editoriale di uno stato d'animo sempre più diffuso, da parte dei soliti furbacchioni matricolati con la pancia piena, tutto nella norma! Anche navigando su internet, trovi dei 'soloni' tipo un soggetto che si firma con lo pseudonimo di 'Dita di fulmine', nel cui blog è prodigo di pseudo consigli riguardo al tema, consigli quanto mai lapalissiani, è ovvio! Ma visto che sono arrivato a un punto della mia esistenza in cui mi sembra di avere poco o nulla da perdere, sto beatamente cullando il mio ego smisuratissimo (alla mia veneranda età è l'unica cosa 'smisurata' di cui mi possa vantare, ahimè!) in un sogno impossibile: quello della fuga a costo zero, al massimo con i soli abiti che si abbia indosso. Visto che logica vuole che senza quattrini non si va molto lontano, riuscire in una simile folle intrapresa, sarebbe un evento veramente epocale e il mio incommensurabile ego già si erge come pioniere assoluto di una simile esperienza, va da sè! In un'epoca come l'attuale, all'insegna dell'incertezza assoluta, avere almeno una 'sicurezza' è da considerarsi un privilegio assoluto. Nel mio caso è la seguente: quando la tua vita va a catafascio, dagli altri, ovvero dai tuoi simili, non puoi aspettarti assolutamente nulla di buono, il che è la norma! Quindi ne consegue che la regola prima per tentare l'impresa è non cercare assolutamente di avvicinarsi alle persone, confidando anche sul fatto che, col passare dei giorni, si diventa inevitabilmente sporchi, laceri e puzzolenti, il che dovrebbe facilitare enormemente le cose. Ingenuamente e stoltamente, in questa vita, nel mio piccolo, avrei voluto diventare un uomo di cultura, ma quello è un lusso riservato ai ricchi perditempo, perciò non avendo dietro l'angolo che un futuro di ulteriore emarginazione, miseria e solitudine, avendo il vantaggio di essere solo al mondo, per cui su nessun'altro ricadranno le conseguenze delle mie scempiaggini, posso almeno consentirmi il 'lusso' di rimbambire completamente e di andarmene a ramengo. Per quel che concerne la musica, avendo nel corso dei decenni immagazzinato nel mio cervello sballato una marea di brani musicali, potrò fare affidamento sul mio cosiddetto 'orecchio interiore' riascoltandomi mentalmente le musiche preferite, altrochè musica liquida e altre facezie, per cui aspetto solo che la mia situazione precipiti ulteriormente e che il destino m'induca a sgattaiolare via, non m'importa di risultare vigliacco e immaturo. Sono stanco di questa dittatura dell'incultura imperante, non ho soldi per potermi comprare un 'buen retiro' ma non mi va nemmeno di continuare a stare qui a languire, nell'attesa di essere sbranato dai cerebrolesi di turno, così come sono assolutamente schifato dal buonismo e dalla carità pelosa di cui questo sistema è prodigo!

Il declino.

Ieri, in cui tra l'altro ricorreva l'ottantesimo compleanno di Claudio Abbado, ho dovuto chiudere precipitosamente il mio scritto, sempre per i famigerati 'motivi tecnici', che al momento, salvo smentite, parrebbero essersi attenuati o almeno è quello che spero, poichè sarebbe almeno l'unica cosa positiva in un quadro generale e personale, sempre più fosco. Certo che la chiusura per fallimento del distributore discografico europeo Codaex, avvenuta circa un paio di settimane fa, non è l'unico segnale negativo del mondo discografico, noto per esempio che le uscite discografiche dell'orchestra sinfonica di Roma diretta da Francesco La Vecchia, sia per la Brilliant che per la Naxos, vengano diffuse prima all'estero che da noi, contrariamente a quanto accadeva tempo addietro e se è così, non è certo un bel segno. Inoltre, non ho più notizie di quel disco di musiche di Pizzetti con i complessi del Regio di Torino diretti da Noseda, che dovrebbe essere stato inciso per la Chandos, nel luglio dell'anno scorso; é anche vero che ultimamente non ho navigato granchè su internet, per cui potrei essermi perso qualcosa, in tal caso faccio ammenda, però vedo che anche i titoli dedicati dalla Naxos alle musiche di Maxwell-Davies sembrerebbero essersi arrestati. Aggiungiamoci il fatto che, da troppo tempo, i negozi di musica e le librerie in generale, si sono trasformati in (non)luoghi di (non)incontro, mentre al contrario, almeno fino a circa un decennio fa, potevano ancora considerarsi i luoghi principali di ritrovo per uno scambio di opinioni fra appassionati, adesso sembra che siano passati millenni da tutto ciò, anzichè un lasso di tempo relativamente breve, sembra proprio di rievocare fantasmi di un passato forse persino mai esistito, se non nella propria malata immaginazione. Continuo sempre più saltuariamente a frequentarne i superstiti, più che altro per una sorta di riflesso pavloviano, non certo perchè ne tragga giovamento alcuno, anzi! Il più delle volte mi deprimo persino, ma cosa vogliamo farci, sono un inguaribile ingenuo idiota totale! Per quello che riguarda la distribuzione delle etichette discografiche in futuro, sembra che si tenda a concentrarle nelle mani di un unico distributore a livello europeo, ma in tal caso, dubito che la situazione generale migliori e che anzi l'Italia si trovi a essere ancora più penalizzata di quanto già non lo sia, rispetto alle altre nazioni europee, il che però sarebbe stramaledettissimamente nella norma, tanto per cambiare! A proposito di declini vari, ho sott'occhio in questo istante il pieghevole col programma dettagliato de "Il Cinema Ritrovato" svolgentesi in Piazza Maggiore a Bologna dal 29 del mese fino al 6 di luglio. In particolare, riguardo ai cosiddetti 'cineconcerti', direi proprio che siamo a livelli miserrimi, almeno sulla carta. Pietoso in maniera rimarchevole mi sembra il programma del cineconcerto di chiusura di sabato 6 luglio, limitantesi a una mezz'oretta di musiche di Bernard Herrmann tratte da alcuni film di Hitchcock, si poteva far decisamente di più, mi sembra veramente una cosa ridicola, un minutaggio complessivo assurdo, salvo smentite. Meglio rivolgersi più proficuamente al disco, come per esempio quello inciso nel '96 dalla filarmonica di Los Angeles diretta da Esa Pekka-Salonen, con un programma ben più esteso, un bel titolo recentemente ristampato dalla Sony Classical. Ma anche scorrendo il programma delle serate più prettamente cinematografiche inserite anche nella rassegna de "Il Cinema sotto le stelle", così come in quello che si sta già proiettando in piazza da sabato scorso, intravedo parecchie "pizze" a serio rischio di spappolamento testicolare con annesso stracciamento di marroni e sgretolamento di attributi. Visti i tempi, non ci si poteva aspettare altrimenti, un bel declino anche questo, penso proprio che lascerò questo mondo con animo sempre più leggiadro, visto che non mi sembra proprio che ci sia alcunchè per cui valga la pena di sciropparsi questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo di cerebrolesi!

mercoledì 26 giugno 2013

Marcia funebre per una marionetta.

Mentre continuo ad avere problemi per così dire informatici, non bastasse il resto, ho appreso proprio in data odierna che, uno dei più importanti se non il più importante distributore di etichette discografiche europee, ovvero la Codaex, è fallito, con tutte le ovvie conseguenze sia lavorative che di reperibilità futura sul mercato dei numerosi marchi discografici da essa diffusi. Se pensiamo che la Codaex, nata in Francia, sviluppatasi poi in Belgio e da lì dilagata in tutta Europa, con l'apertura anche di una filiale italiana, aveva acquisito una posizione di grande importanza in questo ambito, si può ben immaginare che per la discografia tradizionale, cioè basata sui supporti audiovisivi preregistrati, i tempi si fanno veramente grami, non bastasse la recente chiusura in Gran Bretagna dei 66 negozi della catena HMV. Inoltre qui da noi, l'etichetta svedese Bis, continua a rimanere senza distribuzione alcuna e sarà assai improbabile, viste le condizioni stringenti che impone ai distributori, ossia di essere pagata in anticipo riguardo alla merce consegnata, con l'aria che tira, che ne trovi qualcuno disposto a sobbarcarsi un simile onere finanziario. A parte il fatto che anche il ritmo delle uscite di nuovi titoli, sembra segnare decisamente il passo, attestandosi su una media di non più di 3 o 4 uscite ogni 1 o 2 mesi. Mi sembra peraltro che anche la Naxos stia tirando il freno in questo ambito, ad ogni buon conto il suo distributore italiano, la Ducale, riesce a resistere fino ad ora, limitando il quantitativo di titoli in magazzino. Sempre secondo le mie informazioni, pare che se si volessero ordinare i titoli della Bis direttamente dall'estero, il prezzo continui ad attestarsi sui 24-25 euro per disco, un pò troppo francamente! Nè credo che a risollevare le sorti di questo sempre più asfittico mercato sia il cosiddetto commercio telematico o tantomeno la cosiddetta musica liquida, che ritengo rimarranno sempre abbastanza circoscritte. L'impressione è sempre più quella di assistere al definitivo crepuscolo di un'epoca, ma direi proprio che alla fine è quello che ci meritiamo tutti.

martedì 25 giugno 2013

Tabula rasa.

Purtroppo non mi sto riferendo all'omonima composizione di Arvo Paert, ma al totale fallimento della mia insulsa esistenza. Certo che in questi giorni ho enormi problemi tecnici col blog, con la casella di posta elettronica e anche col browser, sembra proprio che lo si faccia apposta. Innanzitutto faccio ammenda di almeno 2 errori da parte mia. L'opera di Battistelli a cui ho accennato in precedenza è "Divorzio all'italiana" e non "Matrimonio....", il cantante lirico wagneriano oggetto dei miei precedenti strali era Juha Uusitalo e non Kuusisto, anche se certamente a questo punto non ha più alcuna importanza. I problemi 'tecnici' mi stanno funestando anche in questi istanti, oggi come tanti ho ricevuto la mia brava cartella delle tasse da parte dell'infame Comune di Bologna, mi sembra proprio che nel mio caso, si spari sulla croce rossa, ovvero è tutto stramaledettamente nella norma. Le persone mi trattano come un appestato, mi sento già un morto che cammina, ma è tutto nella norma, ovvio! Posso solo augurargli a queste persone che, prima o poi, arrivi anche il loro turno, scusatemi ma non mi riesce proprio di essere 'buono' in questi giorni, visto che le mie residue illusioni si sono sciolte come neve al sole. Ovviamente soprattutto per motivi economici, non recensirò più su questo sito, le prossime uscite in edicola della collana 'Classica in vinile' della De Agostini, anche se probabilmente non gliene importerà un fico secco ad alcuno, ma lo scrivo semplicemente per dovere di cronaca. Delle illusioni del web ho già detto, per cui altro non mi resta che togliere silenziosamente il disturbo. Mi dispiace ma oggi non mi riesce proprio di prenderla con ironia, anche se so di non essere il solo in preda alla disperazione, ma purtroppo intorno a me non vedo che il vuoto assoluto, il che è assolutamente, indefessamente nella norma! Non ho più nemmeno voglia di sproloquiare intorno alla musica come mio solito, per cui non azzardo pronostici di qualsivoglia natura.

venerdì 21 giugno 2013

Disillusioni ed esasperazioni.

Qui è tutta una presa in giro, ti si vuole far credere che con il blog ci puoi anche guadagnare, consentendo inserzioni pubblicitarie al suo interno, ma all'atto pratico ti accorgi che è l'ennesima trappola piena di insidie e disfunzioni, come sto constatando in questo momento, visto che, ai fini del pagamento in forma di cosiddetta moneta elettronica da parte del gestore di questo sito, si dovrebbe non solo fornire le proprie coordinate bancarie (e fino a qui la cosa è abbastanza comprensibile), ma anche effettuare un 'piccolo' versamento di prova sul proprio conto corrente bancario e qui la faccenda non mi piace affatto e mi puzza decisamente di fregatura! Ma ti prendono proprio per scemo! Tacendo del fatto che la cosiddetta assistenza tecnica è decisamente lacunosa, senza contare l'insulsaggine del relativo forum, sconsiglio vivamente chiunque dal cadere in simile imbroglio. Per fortuna che non gli ho dato le mie coordinate bancarie, nè mai gliele darò! Aggiungiamoci i problemi tecnici di connessione che continuano a funestarmi e non posso fare a meno di sentirmi disilluso ed esasperato. Questo mi sembra ogni giorno di più il mondo delle infinite possibilità negate, dove sulla carta tutto sembra possibile, ma al momento di passare alla pratica, tutto frana miseramente. Questa realtà non sembra voler dare scampo alcuno ai poveri disgraziati comuni mortali come il sottoscritto, spingendoli semmai alle soglie del suicidio, anche se in certi momenti vorrei al contrario essere capace di uccidere, pensando a tutta la cattiveria e discriminazione che subisco. Ieri sera, per esempio, stavo chiedendo a una certa signora appassionata melomane, la sua opinione sull'opera "Matrimonio all'italiana" di Battistelli, andata in scena in questi giorni al Comunale di Bologna, che, nonostante la sua scarsa propensione alla musica contemporanea, pare che le sia piaciuta abbastanza, anche grazie a una durata complessiva di circa un'ora e mezza, non particolarmente impegnativa. A questo punto le ho voluto chiedere se aveva assistito in precedenza, anche a "Il trionfo di Clelia" di Gluck, anzi mi ha persino detto, contrariamente ai pareri negativi da me precedentemente rilevati, che questa opera non le era affatto dispiaciuta. Avrei voluto approfondire con lei la faccenda, ma purtroppo, in quel momento, è intervenuto brutalmente un farabutto di un cerebroleso che sembra avercela particolarmente col sottoscritto, per cui ho dovuto troncare e andarmene, poichè l'ossesso in questione continuava a gridarmi frasi provocatorie. Mi sento proprio peggio del 'brutto anatroccolo'!!! Se nonostante tutto, dovessero infarcire questo blog di pubblicità contro la mia volontà, allora non avrò altra scelta che cancellarlo del tutto, ma spero di non dover arrivare a tanto, nonostante questo incidente di percorso!!!

giovedì 20 giugno 2013

La canicola ti frigge il cervello in graticola.

Come tutti i miei connazionali sono incoerente anche nei riguardi di me stesso, ma probabilmente sono l'unico idiota a farci caso. Pochissimi giorni fa, ho scritto in questa sede che mi sarei preso una sorta di 'congedo illimitato provvisorio' da questo blog e invece ecco che ho ripreso a scriverci forse più di prima, dannazione! Tutto regolare, tutto sempre e stramaledettamente nella norma, ovvia! Si vede proprio che è troppo forte la tentazione di continuare a riempirlo di scempiaggini assortite da parte mia, lo sapevo del resto che è meglio non fare proclami, si risulta soltanto ridicoli! Purtroppo, fra gli effetti nefasti della calura, c'è da annoverare anche quello che mi ha indotto a staccare tutte le mie apparecchiature audiovisive al fine di preservarne l'integrità, stante il fatto che l'elevata temperatura ambientale che aveva contribuito a trasformarle in tanti piccoli caloriferi ne sconsigliava il mantenimento sotto tensione e questo, nonostante la presenza di un ventilatore a pale da soffitto nella stanza; aggiungiamoci che il mio cervellino in graticola non ha più la necessaria capacità di concentrazione, miserrimo ahilui, mettiamoci pure l'anagrafe che avanza inesorabilmente con quel che ne consegue e la situazione è resa adeguatamente, con un umore di un nero profondissimo (ma che ce frega, ma che c'emporta, dirà qualcuno e con ragione!). In piena crisi d'astinenza da ascolti musicali, mi sovvengo d'avere scritto, tempo addietro, della mia intenzione di dedicare in futuro alcuni paragrafi ad alcuni compositori di musica da film, senonchè peregrinando in rete, mi sono accorto che esiste il sito di una "Bernard Herrman Society", piuttosto ampio ed esaustivo, all'interno del quale vi è una completa disamina di tutte le sue musiche da film in ordine cronologico con tanto di referenze discografiche, compilata, guarda un pò, da un certo George Kaplan (ma non era lo stesso nome del fantomatico personaggio del film "Intrigo internazionale" (North by northwest) di Alfred Hitchcock, personaggio alle origini delle disavventure del protagonista, impersonato da Cary Grant? Una coincidenza?), complessivamente ben fatta e alla quale rimando gli eventuali interessati. L'unico appunto che posso muovere a questo sito accuratissimo, è quello d'ignorare completamente la produzione non cinematografica di Herrman, tutt'altro che irrilevante (per esempio una sinfonietta per archi, da cui attinse successivamente, almeno a livello d'atmosfera generale, per le musiche del film "Psyco", una splendida cantata per recitante, soli, coro e orchestra, dal titolo 'Moby Dick', questi 2 brani compresi in uno splendido sacd Chandos uscito tempo addietro, l'opera lirica "Wuthering heights" (Cime tempestose), di cui so che è uscita recentemente una seconda edizione discografica per la Accord, diretta da Alain Guingal, che fa seguito a quella diretta dall'autore per la Pye Records, successivamente ripubblicata su cd dalla Unicorn-Kanchana, ma da tempo fuori catalogo, un lavoro che purtroppo non conosco, ma che a detta di alcuni dovrebbe essere un capolavoro assoluto, inoltre ricordo vagamente un cd della Simax, contenente composizioni per quartetto d'archi uscito qualche anno fa, altro non so), lacuna che eventualmente, malasorte permettendo, cercherò almeno parzialmente di colmare, a meno che non l'abbia già fatto qualcun'altro nel frattempo, così mi risparmio la fatica, no?

mercoledì 19 giugno 2013

Per i cultori dei registratori a cassette.

Spero di fargli cosa gradita segnalandogli, qualora non lo sapessero, che qui a Bologna, al negozio 'Bait e Borghi' di via Volturno 7/b, a lato di via dell'Indipendenza, in pieno centro storico, è possibile reperire ancora musicassette vergini a prezzi variabili dai 2,50 ai 4,50 euro a seconda del tipo; inoltre, di nuova produzione da parte di una ditta olandese, è reperibile anche una cassetta pulitrice con liquido a 15 euro e una cassetta smagnetizzatrice elettronica 'Ton De MAG' a 30 euro. Tenete d'occhio anche i mercatini dell'usato; io, per esempio, ho trovato un kit di pulizia con 2 boccette di liquido e una serie di bastoncini cotton-fioc della Sony, così come una cassetta di pulizia testine a secco, tutto nuovo sigillato, a prezzi irrisori, tempo addietro, al mercatino 'Cose di altre case' di via della Beverara, sempre a Bologna; anzi, nello stesso posto ho talvolta reperito anche delle musicassette vergini di marca, ancora sigillate, per cui buona fortuna. Mi dicono che, proprio in seguito all'ondata di ritorno d'interesse riguardo all'analogico che ha investito per primo il vinile e poi successivamente i nastri in bobina, si stia verificando una sorta di effetto traino anche per gli apparecchi a cassette, al contrario di quanto sta succedendo per i videoregistratori che sembrerebbero in caduta libera, salvo sorprese. Come ho già detto, se posso anche comprendere almeno in parte, questo rigurgito, per il vinile e il nastro in bobina, mi sfuggono invece le ragioni di questo che sembrerebbe un ritorno di fiamma anche per la musicassetta, a meno che, non ci si sia cresciuti insieme per ragioni anagrafiche, come il sottoscritto, poichè l'intrinseca fragilità meccanica, la scarsa affidabilità nel tempo e un'oggettiva limitatezza di qualità sonora, mi sembrano difetti ineliminabili e tutt'altro che trascurabili, oltrechè innegabili, per quanto gli apparecchi e gli impianti di riproduzione possano essere sofisticati ed evoluti. Il tempo penso che dirà se si è trattato dell'ennesimo fuoco di paglia, oppure di un'autentica rinascita, che mi sembra però altamente improbabile. Chi vivrà vedrà!

Classica in porcile, ovvero addenda vari.

Scusatemi per questi banalissimi giochi di parole, ma in questi giorni ho anche seri problemi di connessione con la rete civica Iperbole del comune di Bologna, che mi stanno alquanto snervando, non bastassero i miei problemi personali. Mi voglio divertire ad anticipare i dati di registrazione di alcune delle prossime uscite della collana 'Classica in vinile' della De Agostini: - Ciaikovski: concerto per violino e orchestra in re magg. op.35/Mendelssohn-Bartholdy: concerto per violino e orchestra in mi min. op.64 / solista Nathan Milstein / Wiener Philarmoniker / Claudio Abbado - Dg (registrato nel 1972 alla Grosse Saal der Musikverein in Vienna, produttore e supervisore Rainer Brock, tecnico del suono Guenter Hermanns, pubblicato nel 1973) - Mahler: 1^ sinfonia "Titano" in re magg. / London Symphony Orchestra / Sir Georg Solti - Decca (registrato nel gennaio e febbraio del 1964 alla Kingsway Hall di Londra, produttore John Culshaw, tecnico del suono James Lock, pubblicato nello stesso anno) - Holst: "The planets", suite sinfonica / elementi femminili del Los Angeles Master Chorale / Los Angeles Philarmonic Orchestra / Zubin Mehta - Decca (registrato nell'aprile del 1971 alla Royce Hall della University of California in Los Angeles, produttore John Mordler, tecnici del suono James Lock e Colin Moorfoot, pubblicato nello stesso anno) - Autori vari: "Balalaika favorites" / Orchestra Popolare Russa di Stato 'Nikolai Osipov' / Vitaly Gnutov - Mercury Living Presence (registrato il 13 e il 16 giugno del 1962 nella Sala Grande 'Bolshoi' del Conservatorio 'Ciaikovski' di Mosca, produttore Wilma Cozart-Fine, supervisore Harold Lawrence, ingegnere del suono C. Robert Fine, tecnico del suono Robert Eberenz, masterizzazione George Piros, pubblicato nello stesso anno; per la ripresa sonora sono stati impiegati 3 microfoni Telefunken 201 collegati a 2 apparecchi di registrazione a 3 tracce, uno su pellicola cinematografica (banda magnetica) da 35 mm., l'altro su nastro magnetico in bobina da mezzo pollice). - Con tutto questo ho voluto semplicemente dimostrare ai soloni super, iper, esperti o sedicenti tali, tipo quelli di 'Audiophile Sound', che non è indispensabile essere dei geni per reperire dati di registrazione un poco più esaustivi di quelli abitualmente indicati nella collana della De Agostini, basta soltanto un poco di buona volontà, il ricorso ai propri reperti personali, l'ausilio delle mediateche comunali, oltrechè un pizzico d'intuito per colmare in proprio, almeno in parte, eventuali lacune. Basta poco, che ce vò! - Sempre a proposito dei dischi Mercury, noto che, probabilmente per chissà quali paturnie pseudo audiofile, in tutta questa messe di riedizioni analogiche e digitali degli ultimi decenni, sono state praticamente ignorate in toto le incisioni monofoniche, come ben si sa anch'esse tutt'altro che disprezzabili. Personalmente ho memoria soltanto di un cd uscito negli anni '90, contenente i 'Quadri di un'esposizione' di Mussorgski/Ravel e la 'Musica per archi, percussioni e celesta' di Bartok, con la Chicago Symphony Orchestra diretta da Rafael Kubelik e poi nient'altro. Purtroppo possiedo soltanto un vecchio lp della serie 'Golden Imports', stampata dalla Philips olandese, contenente 4 brani di Barber eseguiti dalla Eastman Rochester Orchestra diretta da Howard Hanson, di cui 3 (1^ sinfonia, Adagio, "The school for the scandal" ouv.) originariamente monofonici ma quivi riproposti in stereofonia artificiale con esiti mediocri, soprattutto se confrontati col rimanente brano, Medea suite, inciso effettivamente in stereofonia, che suona molto meglio, ovviamente. Non sarebbe proprio male se si cominciasse a riproporre come si deve, anche queste incisioni monofoniche. Per il momento è tutto, dalla terra dei cachi.

martedì 18 giugno 2013

Congedo illimitato provvisorio.

Purtroppo, come temevo, la mia situazione personale sta precipitando e non avendo alcun cosiddetto piano B, ma caso mai soltanto un lato B invero piuttosto debordante, che in questo frangente di sicuro non mi serve a un tubo, rammentandomi che ai miei tempi, quando ancora esisteva la naja obbligatoria, al termine della quale, ti veniva consegnato il cosiddetto foglio di congedo illimitato provvisorio, significante il fatto che in caso di eventualità tipo lo scoppio di un conflitto bellico, potevi essere richiamato in servizio fino al compimento del 65° anno di età, uso la stessa formula per congedarmi, spero altrettanto provvisoriamente, da questo sito, poichè il mio attuale stato d'animo non m'invoglia a proseguirlo ulteriormente, quantomeno non più in maniera sistematica e regolare, riservandomi di riprenderlo qualora riuscissi a superare definitivamente il difficile momento che anch'io, come molti, sto attraversando, augurandomi che comunque, il mio campionario di corbellerie assortite resti a disposizione in rete, nel caso qualche navigatore che non abbia nulla di meglio da fare, si imbatta disgraziatamente in questo sciaguratissimo sito e non lo trovi totalmente disprezzabile. Si dice che la necessità aguzza l'ingegno, ma se è così, io allora devo essere proprio un caso disperato, visto che non so letteralmente che pesci pigliare, ma forse più che mai, anche in questo caso, è tutto stramaledettamente nella norma. Certo che, anche la notizia appresa iersera su Radiotre, riguardante il brutale scioglimento dell'orchestra dell'ente radiotelevisivo greco, così come il fatto che, anche negli Stati Uniti, alcune orchestre sinfoniche abbiano cessato o sospeso l'attività musicale per motivi economici, non induce proprio all'ottimismo. Mi ricordo anni fa di un'orchestra americana, la quale pur di evitare l'onere economico di assumere altri orchestrali, aveva fatto ricorso allo stratagemma di impiegare, nella propria sala da concerto, una cosiddetta parete di rinforzo acustico, camuffata da insieme di pannelli fonoassorbenti, ovviamente disposta nella muraglia retrostante i musicisti, che ne amplificava artificiosamente il volume sonoro, al fine ovviamente di far risultare più corposo e potente il suono dell'organico strumentale, evitando di dover ricorrere ad altri musicisti aggiunti, in carne ed ossa. C'è poco da stare allegri! Domenica scorsa, in uno degli intervalli della differita televisiva di Rai5 del 'Crepuscolo' scaligero diretto da Barenboim, il critico musicale Quirino Principe si è premurato di farci sapere che il suo figliolo lavora come maestro collaboratore proprio alla Scala, guarda caso. Siamo alle solite, largo ai giovani, soprattutto se raccomandati, in questo benedetto paese, solo per fare un altro esempio, basta essere figli del sovrintendente del Festival Rossini, ed eccoti prontamente scodellato il posto di direttore musicale dei complessi del Comunale di Bologna, tutto nella norma più assoluta, no? E noialtri reprobi, nel paradiso dei raccomandati e dei tengo famiglia, bastardi cani sciolti che non siamo altro, meritiamo di essere emarginati, isolati, immiseriti, siamo delle schegge impazzite che un sistema altamente democratico come il nostro, non può e non deve assolutamente tollerare, perdincibacco. C'è una battuta a proposito del nostro bel paese in cui si dice che se vuoi visitare le tombe dei Faraoni, te ne vai in Egitto, mentre se vuoi vedere le mummie, te ne resti in Italia, ma di sicuro l'hanno messa in giro dei volgarissimi diffamatori, poffarbacco! Tornando a bomba (!) alla serata di domenica scorsa su Rai5, il solito ineffabile Michele Dall'Ongaro durante uno degli intervalli, si è persino premurato di ringraziare Quirino Principe per la sua partecipazione, quando a me risulta, salvo prova contraria, che in genere i cosiddetti esperti non si scomodano mai gratuitamente per mamma Rai, al contrario anzi! Andiamoci piano coi ringraziamenti quindi, visto quello che normalmente ci costano, poffarre! In attesa dello scempio prossimo venturo, vi saluto e 'io speriamo che me la cavo'.

Classica in fienile (ovvero aggiunte e integrazioni varie).

Classica in vinile 1 / De Agostini - Beethoven: 5^ sinfonia/Berliner Philarmoniker/Karajan - Dgg: registrazione del marzo 1962, Jesus Christus Kirche, Berlin-Dahlem, produttrice esecutiva Dott.ssa Elsa Schiller, produttori discografici Otto Gerdes e Otto Ernst Wohlert, tecnico del suono Guenter Hermanns, anno di uscita 1963. - Classica in vinile 6 / Autori vari: "Adagio"/Berliner Philarmoniker/Karajan - Dgg: registrazione dell'agosto 1969, Franzoesische Kirche, Sankt Moritz, Svizzera, produttore esecutivo Otto Gerdes, supervisore Hans Weber, tecnico del suono Guenter Hermanns - nota: essendo stato inciso in una chiesa, questo spiega il motivo dell'eccesso di riverbero caratterizzante la ripresa sonora. Il quintettino di Boccherini "Musica notturna delle strade di Madrid" incluso nel disco, è lo stesso servito a Luciano Berio per la sua celebre rielaborazione orchestrale, come si evince dall'ascolto. - Rammentando che fra le uscite future previste in questa collana, vi dovrebbe essere anche la 7^ sinfonia di Beethoven, con i Wiener Philarmoniker diretti da Carlos Kleiber, sempre su etichetta Dg, ne anticipo, paranoico maniaco quale sono, i dati di registrazione (incisione effettuata nel novembre 1975 e nel gennaio 1976 alla Grosse Saal der Musikverein di Vienna, produttore esecutivo Hans Hirsch, produttore discografico Hans Weber, tecnico del suono Klaus Scheibe, ingegneri del suono Jobst Eberhardt e Juergen Bulgrin, anno di uscita 1976). - Tornando al disco oggetto di Classica in Vinile 6, ho dimenticato di aggiungere che è uscito nel 1973. - Se riuscirò a reperire altre notizie in merito ai titoli di questa collana, mi premurerò di scriverle in questo sito, sperando che la cosa sia gradita a qualche altro impallinato come il sottoscritto. - Apro una breve parentesi dicendo, come a livello informativo, le schede allegate ai dischi Archiv, almeno fino ai primi anni '60, fossero veramente il non plus ultra in tal senso, così come persino le etichette degli stessi dischi, una cosa mai più eguagliata da nessun'altra casa discografica e nemmeno, successivamente dalla stessa Archiv. Queste schede, tra le altre cose, fornivano copiosi ragguagli sulle caratteristiche tecniche degli strumenti utilizzati, sugli organici strumentali, sulle edizioni a stampa utilizzate, sui criteri filologici adottati, oltrechè sulle date e i luoghi di registrazione, complete di tutti i vari "crediti", insomma una vera manna per gli sciamannati come lo scrivente.

venerdì 14 giugno 2013

Rimembranze assortite.

Riallacciandomi allo scritto precedente, mi rammento anche de "La donna serpente", splendido lavoro teatrale di Casella, magnificamente diretto in Rai, nel '59, da Previtali; delle opere "Goyescas" di Granados, "Conchita" e "La via della finestra" di Zandonai, dirette incisivamente, sempre in ambito Rai, negli anni '60, da Rossi, del quale ricordo anche una bella interpretazione del concerto per orchestra 'Architetture' di Ghedini, dello stesso autore, rammento anche una bella prova di Luciano Rosada che dirigeva il "Concerto dell'albatro", ambedue lavori di un compositore misconosciuto ingiustamente, così come Bettinelli, del quale in questi giorni mi è capitato d'ascoltare, sul canale Radiofd5, la sua bella 4^ sinfonia, in una storica registrazione dal vivo, con l'orchestra de La Fenice diretta da Bernstein, incisione pubblicata anni fa in un cofanetto monografico dell'editore Rugginenti, su cd, se ho buona memoria. Mi sovviene anche una vecchia registrazione dal vivo, in Rai, del "Sogno di un mattino d'inverno" di Malipiero, credo diretto da Sanzogno; di una vecchia ripresa televisiva in cui Previtali dirigeva la sinfonia in la magg. di Pizzetti, di un'altra radiofonica in cui dirigeva il "Concerto dell'estate", dello stesso autore, di una sua interpretazione secca ed incisiva, anch'essa del '59 in Rai, dell' "Oedipus Rex" di Stravinski e adesso sarà il caso che mi fermi, perchè sto diventando noioso, ma mi sembra proprio di rievocare fantasmi di un'epoca che più che mai mi risulta sempre più remotissima di quanto in realtà non sia. Gran brutta cosa la vecchiaia che t'induce a parlare a vanvera, temo proprio che quello di cui sto parlando non abbia più alcun interesse, in tal caso chiedo venia. / Ho chiesto a una signora, che stasera dovrebbe andare al Comunale di Bologna, di riferirmi al riguardo dell'opera di Battistelli, in prima italiana, liberamente tratta da "Matrimonio all'italiana", non essendo a conoscenza fino ad ora di possibili trasmissioni radiofoniche, in scena in questi giorni nella città felsinea. La cosa m'interessa in quanto Battistelli è uno dei compositori odierni più interessanti della scena odierna, anche se di livello discontinuo. Speriamo che con questo allestimento il Comunale si risollevi dal "Trionfo di Clelia", ce ne sarebbe proprio un gran bisogno!

Sinfonia degli addii.

L'ho già detto più volte: quest'anno mi sembra proprio che la Terribile Mietitrice sia più efficente che mai: in queste ultime settimane, essendo venuti a mancare, fra gli altri, il violoncellista Janos Starker (88 anni), il compositore Henri Dutilleux (97 anni) e ultimo in ordine di tempo, almeno per ora, il direttore d'orchestra Bruno Bartoletti (87 anni). D'accordo che si trattava di persone non più in verde età, ma il problema è che di sostituti alla loro altezza, la scena odierna non sembra offrirne, purtroppo! Quanto a Bartoletti, del quale anche su Radiotre è stata nuovamente sottolineata la sua propensione per certo repertorio del '900 storico ("Assassinio nella cattedrale" di Pizzetti, "Cardillac" di Hindemith, "L'affare Makropoulos" di Janacek, "L'imperatore Jones" di Gruenberg, "Napoli milionaria" di Rota, "Morte a Venezia" di Britten, "Il prigioniero" di Dallapiccola, ecc.), peccato che questo traspaia poco o nulla dalla sua video-discografia ufficiale, eccettuato il dvd Dynamic dell'opera di Britten citata poc'anzi, eccessivamente incentrata sui soliti titoli arcinoti, coi quali, non sempre il nostro, poteva reggere il confronto coi mostri sacri della direzione. Tra l'altro, ricordo di aver visto parecchi anni fa in tv, una ripresa del "Mefistofele" dal Maggio, veramente diabolica, in cui, a cominciare dalla direzione dello stesso Bartoletti, confusionaria e fracassona, sembrava proprio voler dare ragione ai detrattori di Boito, con dei cantanti sguaiati e stonati che, a cominciare dal protagonista, strillacchiavano a più non posso per sollecitare i copiosi applausi di un pubblico di bocca buona   e dei complessi corali e orchestrali allo sbando totale, salvandosi solo alla fine la regia teatrale, le scene e i costumi. Bartoletti, come Serafin, Patanè, Previtali, De Fabritiis, Rossi, Santi e altri, era uno di quegli eccellenti professionisti del podio di cui si è perso definitivamente lo stampo, che davano il meglio di sè, proprio nel repertorio più desueto, quello che l'insulsa industria discografica non gli faceva incidere quasi mai, preferendo sottoporli a ingenerosi confronti coi mostri sacri della direzione, facendogli incidere la solita minestra e rendendogli alla fine un pessimo servizio, vista l'ampiezza del loro repertorio, assai più vasto di quanto appare dai documenti audiovisivi esistenti. Trattasi dell'ennesimo caso di miopia e sottoutilizzo artistico da parte dei discografici, insomma. Mi sovvengo, proprio in questo istante, sempre a proposito delle scelte repertoriali di Bartoletti, di possedere anche un cd Fonè con "La lupa" di Tutino e credo inoltre che di Janàcek abbia diretto anche "Katia Kabanova" e "Jenufa", se la memoria non m'inganna. Mi chiedo tra le altre cose, eventualmente in quali archivi polverosi dell'emittente radiotelevisiva di stato, possano giacere la ripresa televisiva del '77, dal festival di Spoleto, della prima assoluta di "Napoli milionaria" di Rota e le registrazioni radiofoniche dell' "Assassinio nella cattedrale" di Pizzetti, con Ruggero Raimondi, dal Teatro Regio di Torino, e dell' "Imperatore Jones" di Gruenberg, dal Teatro delle Muse di Ancona, semprechè non abbia avuto un abbaglio. Come ho già detto in precedenza, anche Bruno Bartoletti, faceva parte di quella "schiatta" in via di estinzione, di eccelsi professionisti del podio, anzi forse lui era persino un gradino più sopra, tra cui, oltre quelli già citati, bisognerebbe ricordare anche Gardelli, Molinari-Pradelli, Basile, Savini e un consistente manipolo di soggetti gravitante soprattutto nell'ambito delle stagioni musicali dei complessi Rai, come Simonetto, Tieri (morto prematuramente giovane), Caracciolo, Scaglia, Argento, La Rosa Parodi, Gracis, Boncompagni, ed anche Gallino, specializzato soprattutto nell'operetta, e sia pure ad un livello inferiore, financo Santini, Capuana e altri di cui mi sono dimenticato. A parte l'abbandonarsi a un'inevitabile operazione nostalgia stante la mia non più verde età, da questo quadro molto parziale si evince che, a fianco dei mostri sacri della bacchetta (avercene anche un Gavazzeni, al giorno d'oggi!), non c'era affatto il vuoto assoluto, ma una pletora di fior di musicisti, a cui andrebbe aggiunto anche un Votto, con un mestiere e una capacità artigianale di condurre in porto una serata, oltrechè una somma abilità di fronteggiare le situazioni più disparate e difficili, di perspicacia nel sostegno al canto, sovente superiore a quello delle bacchette più blasonate. Erano delle autentiche volpi di teatro, spesso validissime anche nel repertorio sinfonico, come per esempio Sanzogno e grazie a loro e alle loro scelte repertoriali sovente più originali, il pubblico veniva a conoscenza di perle musicali, bellamente e scandalosamente ignorate dai grandi nomi, troppo propensi a dedicarsi esclusivamente al grande repertorio, purtroppo. Stimolando ulteriormente la mia memoria, mi viene in mente anche uno Ziino, ed esulando un poco dallo specifico, il pianista e direttore Carlo Zecchi, che non viene ricordato come meriterebbe. A proposito di negligenze dell'industria discografica, mi ricordo che Patanè, giustamente si lagnava del fatto che gli facessero incidere solo titoli operistici, mentre lui si sentiva portato anche sul versante sinfonico, avendo in repertorio tra gli altri, anche lavori di Ciaikovski (ricordo una buona "Patetica" in radio negli anni '80, credo con l'orchestra della Rai di Roma, calorosamente applaudita dal pubblico in sala), R. Strauss, Shostakovich. Un altro ricordo che mi riaffiora adesso è una puntata di "Esercizi di memoria" di alcuni anni fa, in cui venne trasmessa una registrazione dal vivo degli anni '60, in cui Basile rivelava una verve insospettabile dirigendo splendidamente la 'Sinfonia india' di Chavez, con un'orchestra Rai di Milano galvanizzata e il pubblico che esplode in un boato, al termine dei circa 13 minuti di questa bella musica, trattandosi di un tipo di repertorio che normalmente non assoceresti a questo direttore. Ma, guarda caso, la prima esecuzione italiana della 2^ sinfonia di Bernstein "The age of anxiety" per pianoforte e orchestra, avvenne con l'autore al pianoforte, l'orchestra de "La Fenice" di Venezia, diretta proprio da Basile, che doveva avere una certa propensione per questo tipo di musiche, ovviamente anche in questo caso, assurdamente ignorata dalle case discografiche, come da norma. Mi ricordo in quella stessa trasmissione, di buone esibizioni sinfoniche di Erede (la 'Classica' di Prokofiev) e di Molinari-Pradelli (2^ di Beethoven), ma indubbiamente quella di Basile, era la più straordinaria. Preda di questa assurda operazione di nostalgia in cui mi sono imbarcato, mi stanno venendo le lacrime agli occhi, ma prima di concludere vorrei sottolineare che il discorso fatto a proposito di Bartoletti e soci, lo si può tranquillamente estendere a tutte le altre categorie di musicisti, vocali e strumentali. Come potrei mai essere lieto di un così miserrimo presente? 

giovedì 13 giugno 2013

Classica in vinile n.10/De Agostini Editore.

Manuel De Falla: "Il cappello a 3 punte", balletto; interludio e danza da "La vita breve" / Teresa Berganza, mezzosoprano; Orchestra della Svizzera Romanda - Ernest Ansermet / disco Decca SXL 2296, (P) 1961 / registrazione 2/61, Victoria Hall, Ginevra, prod. James Walker, tecn. del suono Roy Wallace / uscito in edicola martedì 11/6 - grafica di copertina, iscrizioni sul dorso della custodia ed etichette del disco FFSS a "banda larga", di fedeltà molto relativa (sic!), penso proprio che la cosa sia voluta. / Fascicolo allegato, con testi di Giovanni Tasso e Pierre Bolduc, col consueto corollario di errori, refusi, grossolanità e imprecisioni varie. La prima registrazione stereofonica della Decca del 1954, con gli stessi orchestra e direttore del presente disco, comprendeva la suite sinfonica 'Antar' (sinfonia n.2) di Rimski-Korsakov, come si afferma a pag.5, oppure le sinfonie nn.2 e 3, oltrechè l'ouverture da "Il principe Igor" di Borodin, come invece si dice a pag.8? Vogliamo metterci d'accordo, caro Pierre Bolduc? Tra l'altro, sempre in quell'anno, gli stessi interpreti, registrarono in stereofonia anche il poema sinfonico 'Stenka Razin' di Glazunov, aggiungo io! / Interpretazione delle musiche di De Falla complessivamente ottima, elegante ma un pò troppo trattenuta, almeno per i miei gusti. Infatti, la stessa Berganza, altrettanto bravissima anche in questo caso, ricomparirà nella bella edizione Dg del '77, con l'orchestra sinfonica di Boston diretta da Seiji Ozawa, caratterizzata da un'ottima ripresa sonora, in un'interpretazione complessivamente dai toni più accesi e rutilanti rispetto a quella, forse più rifinita, di Ansermet (il cd Dg è tutt'ora reperibile nella collana a medio prezzo 'Galleria'). / La qualità sonora del disco Decca in esame è anch'essa ottima, soprattutto in rapporto all'epoca, con una buona dinamica, ma con un estremo acuto un pò vetroso, come si evince soprattutto nei passaggi musicali in cui, fra gli strumenti a percussione, compaiono i piatti. Stampaggio del disco stavolta di qualità decente, per fortuna!

mercoledì 12 giugno 2013

Classica in vinile n.9 bis (segue).

Poichè ieri il mio notebook bizzosetto anzichennò, mi ha costretto a concludere precipitosamente il mio ultimo sproloquio scritto, riprendo or ora il mio discorso. Stavo affermando che sottoscrivo in pieno le affermazioni, riportate a pag.8 del fascicoletto allegato, con testi Enzo Carlucci e Pierre Bolduc, sia di Lorin Maazel ("Il livello tecnico dei direttori d'orchestra è oggi molto più alto, ma esiste qualcuno che possa fraseggiare alla maniera di Bruno Walter, Wilhelm Furtwaengler, o Fritz Reiner? Chi ha la fantasia di Victor De Sabata? Anche i nostri migliori direttori sarebbero stati considerati di seconda categoria, 50 anni fa!"), che di Arthur Rubinstein, che a proposito dei suoi allievi, era solito affermare: "Sono molto più bravi di me, molto di più, ma (sentendoli) chiedo loro: 'Va bene, perfetto, ma quando iniziamo a fare musica?' ". Sacrosante parole per il sottoscritto, che ha più volte stigmatizzato in questa sede l'eccessivo entusiasmo provato dalla maggioranza degli appassionati, per i plasticosissimi divi e divetti imperversanti sulle ribalte internazionali, tanto più che i 2 pareri sopracitati non vengono certo da 2 persone qualunque, ma da un paio di soggetti che, come minimo, hanno una certa autorevolezza e cognizione di causa, ohibò! Peccato che questo non scalfisca minimamente le granitiche certezze degli estimatori dei suddetti plasticosi, è proprio vero che non c'è peggiore sordo di chi non vuol sentire, come è stramaledettamente nella norma, ovvio! Per cui teniamoci pure stretti i Giovanni Allevi che ci meritiamo (che dopotutto, sono dei geni-tali!), specchio impeccabile della nostra italietta d'accatto, con le loro musichette da ipermercato e compagnia bella. "Il sole splende sulla nostra patria!". Tanto più che una copiosa messe di documenti audiovisivi, renderebbe facile a chiunque, operare dei confronti, per cui non ci sarebbero proprio scusanti! / Peccato che anche la custodia del disco in mio possesso, fosse alquanto stropicciata, non bastasse il mediocre stampaggio del supporto fonografico, verrebbe da pensare che il confezionamento adottato dalla casa editrice, non sia abbastanza protettivo; unica nota positiva, il ritardo rispetto alle date di uscita in edicola programmate, si sta riducendo, speriamo bene! / Ho notato che anche sull'ultimo numero, attualmente in edicola, di "Audiophile Sound", è allegato un cd, sia pure in sè valido (9^ sinfonia di Mahler diretta da Paternostro), che anch'esso era già stato proposto in precedenza, allegato a un fascicolo della defunta rivista "Cd classica" e siglato allora CDCI-016. Evidentemente il diabolico Pierre Bolduc non perde il vizietto!!! E' già la seconda volta consecutiva che capita, una coincidenza, una distrazione, o che altro? / Quanto all'interpretazione di Ashkenazy del 2° concerto di Rachmaninov di cui ho detto nello scritto precedente, lo stesso solista ha fatto ben di meglio nella sua successiva incisione digitale, sempre per la Decca, dell'intero ciclo dei lavori per pianoforte e orchestra del compositore russo, forte del migliore supporto direttoriale di Bernard Haitink, oltrechè di una ripresa sonora di qualità superiore.

martedì 11 giugno 2013

Classica in vinile n.9/De Agostini.

Rachmaninov: concerto n.2 per pianoforte e orchestra in do min. op.18 / 2 preludi per pianoforte: in do diesis min. op.3 n.2, in mi bem. magg. op.23 n.6 - Byron Janis / orchestra sinfonica di Minneapolis / Antal Dorati - disco Mercury SR 90260 (P) 1960 - registrato lunedì 18/4/1960, Northrop Auditorium, Minneapolis, prod. Wilma Cozart-Fine, ing. del suono e superv. tecn. C. Robert Fine, tecn. del suono Robert Eberenz, master. George Piros - uscito in edicola martedì 28/5 - Fedeltà del dorso della custodia e delle etichette del disco sempre più relativa, ahinoi - Affermazione errata a pag.2 del fascicolo allegato: "Nel successo cinematografico 'Shine', il padre possessivo e geloso di Sergei Rachmaninov, ...", trattasi in realtà del padre del protagonista, ovvero del genitore di David Helfgott! Inoltre, fra le versioni discografiche consigliate del 2° concerto, non metterei certo quella indicata a pag.5, riquadro a destra (Ashkenazy/LSO/Previn - Decca), che soffre di uno squilibrio sia interpretativo, con un buon solista ma con una direzione prosaica, sia sonico, con il pianoforte troppo ravvicinato e l'orchestra troppo schiacciata e retrocessa, almeno nella ristampa su cd, un'incisione non all'altezza del nome Decca. Molto meglio, sotto tutti i punti di vista, l'altra versione, segnalata sul riquadro a sinistra (Rubinstein/CSO/Reiner) - A livello interpretativo e sonico, questo è il titolo Mercury che più mi ha convinto, fra quelli fin qui proposti, nonostante i criteri adottati per la rimasterizzazione, mi lascino più perplesso a livello concettuale (conversione da nastro analogico in digitale DSD, successiva transcodifica in digitale PCM e riconversione in analogico), ma quello che più conta alla fine è il risultato sonoro, decisamente ottimo nel suo complesso. Peccato che a guastare la festa concorra una qualità dello stampaggio mediocre, in particolare con un canale destro un pò troppo crepitante e con frequenti rumori impulsivi, non addebitabili alla testina in mio possesso, come ho potuto successivamente verificare, in aggiunta a bave di stampaggio in corrispondenza del foro centrale, ahi ahi! Bella l'interpretazione di solista, orchestra e direttore, scevra da effettismi di sorta, che rende giustizia alle musiche proposte. Uscendo dal seminato, devo dire che sottoscrivo in pieno le 2 affermazioni riportate a pag.8, una di Lorin Maazel e un'altra di Arthur Rubinstein, che condivido in pieno e a cui rimando (continua)...

venerdì 7 giugno 2013

Cervelli in fum(ett)o.

Il dilagare, secondo me francamente eccessivo, dell'uso del fumetto come mezzo di comunicazione espressiva, sta portando a delle conseguenze nefaste, tanto per cambiare. E' da parecchio tempo che escono in edicola dei cd di opere di Verdi, ognuna con allegato un fascicolo comprendente la trama del libretto dell'opera ridotta, per l'appunto, a una sequela di vignette a fumetti. Il fumetto è diventato una moda buona per tutte le occasioni, vuoi per rappresentare eventi storici, vicissitudini artistiche, fatti di attualità, biografie di personaggi importanti e quindi ci si doveva aspettare che, prima o poi, anche i grandi musicisti e le loro opere, finissero in questo calderone, che trita tutto indifferentemente, banalizzandolo e schematizzandolo, poichè a fronte di alcuni autori effettivamente validi, ci si è cimentata una pletora di cani e porci, sull'onda della presa immediata che questa forma espressiva ha sulla massa delle persone e quindi del possibile ritorno economico che ne consegue, finendo naturalmente con lo svilirla e involgarirla, arrivando veramente a raschiare il fondo del barile, come dimostra l'esempio testè citato, che di sicuro non sarà l'ultimo del suo genere. Se Renzo Arbore e la sua allegra brigata, nella remota trasmissione televisiva "Quelli della notte", cantavano fra i loro tormentoni "La vita è tutta un quiz", adesso verrebbe da correggerlo in "La vita è tutta un fumetto". A questo punto non mi riesce proprio più di definirlo una forma d'arte come qualcuno pretenderebbe, ma solo l'ennesimo mezzuccio per cercare di crearsi velocemente una fama effimera e guadagni immediati. Ai miei remotissimi tempi, i fumetti erano sinonimo di Topolino, Paperino, Gatto Silvestro, Nick Carter, Sturmtruppen, Tex, Corto Maltese e compagnia bella, avevano cioè una propria specificità che, adesso, col voler ridurre qualunque faccenda, qualsivoglia scempiaggine o facezia, a una banale sequenza di vignette, ha perso definitivamente, inflazionandosi e saturandosi in questa smodatezza assurda, peraltro anch'essa specchio di questi tempi grami, tutto stramaledettamente nella norma, ovvio. Adesso il fumetto mi dà proprio alla nausea! Passando ad altro ambito, ogni tanto mi imbatto in qualche nostalgico della vecchia e cara musicassetta, auspicandone addirittura un ritorno, anzi ricordo persino in un numero della rinata rivista "Audioreview" un articoletto in cui si magnificavano le doti sonore di questi supporti riprodotti attraverso dei walkman, arrivando all'azzardo di definirle paragonabili se non addirittura superiori a quelle del vinile e del cd, il che mi sembra decisamente eccessivo, ma come ho detto prima, saltuariamente mi capita d'imbattermi in simili nostalgici, anche se poi quello che rimpiangono in realtà è più la praticità e il ridotto ingombro che non il loro suono, a cui non sembrano granchè interessati. Possedendo un paio di piastre di registrazione a 3 testine, posso affermare tranquillamente che, anche con l'ausilio del riduttore di rumore, per quanto buono possa esserne il risultato sonoro, le cassette non reggono il confronto con le altre fonti sonore soprattutto per quello che concerne la dinamica e ancor più l'immagine sonora, sempre un poco troppo ravvicinata e schiacciata, ma anche il dettaglio e i microcontrasti sono ben lungi dall'avere quella finezza sonora caratteristica delle altre fonti sonore, compresi i sintonizzatori radio. Anzi qualsiasi lettore dvd di grande marca venduto a poche decine di euro, sopravanza tranquillamente anche i migliori apparecchi a cassette. Non dimentichiamoci, che per ottenere risultati sonori degni di nota da questi nastri, occorresse in proporzione, investire cifre più considerevoli che per un buon giradischi, sintonizzatore o lettore digitale che dir si voglia. Se posso quindi comprendere, sia pure con le dovute riserve, i nostalgici del vinile, essere nostalgici delle musicassette, con la loro intrinseca fragilità meccanica e instabilità congenita, mi risulta assurdo e ridicolo. Gran brutti scherzi fa la nostalgia!

giovedì 6 giugno 2013

Farneticazioni.

Proprio ieri sera, in libreria, mi è caduto casualmente lo sguardo sulla copertina di un volume così titolato: "L'intelligenza è una malattia?". Stante la mia scarsissima, per non dire nulla esperienza in materia, così, a naso, mi vengono parecchi dubbi, l'unico sentore rasentante la certezza assoluta che ho, è che la ritengo la peggior iattura che ti possa appioppare il destino, poichè per quanta poca se ne possa avere, resta comunque di gran lunga sovrabbondante e persino dannosa, per le esigenze di questo bellissimo mondo paradisiaco di decerebrati, encefalogrammi piatti e compagnia bella. A questo punto ho il forte sospetto di essere io troppo cretino e gli altri troppo intelligenti, contrariamente a quanto da me affermato in precedenza. Scusatemi per questo delirio. In questi giorni il mio pensiero è rivolto anche ai recentissimi tafferugli accaduti per l'ennesima volta in piazza Verdi, (uno dei 2 compositori di cui ricorre quest'anno il bicentenario della nascita, sic!) sita proprio di fronte al Teatro Comunale di Bologna, ahimè! Da troppo tempo questo luogo non sembra più conoscere pace, salvo brevi ed effimere tregue, risultando lo specchio di tutte le contraddizioni di questa città che sembra conoscere un decadimento senza fine. Un sintomo che mi fa intuire immediatamente nuovi problemi di ordine pubblico, è l'arrivo di rinforzi per le squadre di polizia, che vengono alloggiati in un albergo di via Rosselli, vicino a dove risiedo. Ogni volta che vedo parcheggiato di fronte a quest'albergo il furgone cellulare, mi prende un senso di mestizia, pensando anche a quanto tutto ciò costa in termini meramente economici alla collettività, soprattutto in tempi di crisi come quelli attuali. Bisognerebbe chiamare in causa certo svaccamento trasgressivo demagogico propugnato da questi sinistrorsi catto-comunisti, che ha reso un luogo così importante della città, una terra di nessuno, ma bisognerebbe anche prendersela con i comitati dei residenti della zona, che scadono a volte nell'autolesionismo. La scorsa estate, proprio dal Teatro Comunale, era partito un serio tentativo di riqualificare piazza Verdi, organizzando un ciclo di concerti sinfonici serali all'aperto, a una parte dei quali ho assistito. Per la cronaca, questi concerti iniziavano intorno alle 22 e terminavano sempre ben prima delle 24, ovvero si svolgevano in orari tollerabili. Peccato che a un certo punto, la faccenda si sia bruscamente interrotta, pare per le proteste dei residenti, infastiditi da questo frastuono (argh!). Se le cose stanno effettivamente così, mettendo sullo stesso piano questi concerti sinfonici con le intemperanze e i vandalismi di ubriachi, drogati, studenti universitari, barboni e dimostranti vari, allora non ci si può che abbandonare al pessimismo più nero, non c'è più alcuna speranza, altro che secoli bui, la ragione non alberga più nell'animo dei bolognesi, il che è tutto stramaledettamente nella norma!

mercoledì 5 giugno 2013

Chimere, ovvero un pesce (lesso!) fuor d'acqua, ovvero quel gran fesso dell'ideatore di questo blog...

La dolce ala dell'imbecillità deve essersi posata, per non dire proprio incollata col Super Attack, sul miserrimo tapino estensore di queste scombiccherate note sparse e pure sperse, unita alla consueta demenza senile precoce con relativa arteriosclerosi galoppante che in questa atmosfera da pieno crepuscolo dei babbei, mi attanaglia più che mai, tutto perfettamente nella norma, quindi! Come certamente si evince da tutto ciò, anche oggi mi sento di un umore particolarmente radioso e ti pareva! Fra le tante illusioni in cui mi sono beatamente cullato, in questi ultimi dieci anni e mezzo, dacchè ho rimesso piede in pianta stabile, in questo ameno e ridente agglomerato (o conglomerato?) (in)urbano, generalmente nomato Scalogna, pardon Bologna, disgustato precedentemente dalla grettezza e arretratezza subita in poco più di 36 anni di catastrofica permanenza in quell'altro amenissimo pertugio denominato Cesena, c'era anche quella d'imbattermi più facilmente in impallinati di faccenduole musicali come il sottoscritto, salvo rendermi definitivamente conto di come il livello culturale anche qui, sia infinitamente basso esattamente come lo è nella triste provincia cesenate, alla faccia del capoluogo di regione! E quando mi viene detto che Bologna resterebbe comunque il luogo meno peggiore dove svernare, il mio forte timore è che abbiano anche ragione!  Facendo un tale discorso, so di risultare come minimo un grandissimo presuntuoso, ma al contrario, è proprio perchè credo di essere pienamente conscio dei miei limiti, che mi cadono le braccia, prova ne sia il fatto, già da me rilevato in precedenza, che sono l'unico, fino a prova contraria, ad accorgermi dei miei errori ed orrori in cui incappo più volte in questo blog, per tacere di quando provo a intavolare discussioni d'argomento musicale con qualche bipede implume in carne e ossa, sedicente intenditore, la cui comprensione dell'argomento all'atto pratico si rivela il più delle volte, ancora più deficitaria della mia. Ragazzi, quanto vorrei che la smetteste di farmi sentire Leonardo Da Vinci in mezzo ai cerebrolesi, visto che so già quanto sia scarso il mio valore intrinseco, ma purtroppo fino ad ora, nessuno mi ha ancora dato una lezione come si deve! Non posso fare a meno di constatare quanto questa voragine d'incultura continui a farsi costantemente sempre più marcata, nel più totale compiacimento generale. Non sono io a essere troppo intelligente, semmai sono gli altri a essere troppo cretini! Sono così fesso che mi c'indigno, pure, quando so benissimo che è sadomasochistico. Altra illusione, conseguente alla prima, è stata quella di cercare di far diventare, con l'ausilio del computer, in tempi di crisi e di disoccupazione, questa mia impallinatura, remunerativa, spendendoci tra l'altro anche una discreta sommetta, con scarsi risultati, dimostrando solo a me stesso, di essere completamente avulso dal mondo reale. Rimarrò sempre col dubbio di aver avuto un'idea del tutto bislacca e/o di aver sbagliato nell'approccio, anche perchè se cercavo di esporre i miei intendimenti a persone che ritenevo potenzialmente interessate, ovvero a collezionisti ed appassionati, venivo guardato come se fossi un marziano! Aggiungiamo una grettezza e tirchiera incommensurabili da parte innanzitutto dei bolognesi nativi, soprattutto quelli più facoltosi, che cercano di ottenere le cose gratuitamente, che mi fa constatare che sono talmente poveri, che l'unica cosa che non gli manca, è il denaro, anche perchè la crisi, il più delle volte, è un comodo alibi per tarparti le ali. Anzi, aggiungerò rendendomi ancora più odioso ed esulando dallo specifico musicale, che in 10 anni e mezzo di permanenza, l'animo dei bolognesi nativi è riuscito nella rimarchevole impresa di disgustarmi ancora di più di quanto abbiano fatto i cesenati in 36 anni, il che è tutto dire, fermo restando che ho avuto la sventura d'imbattermi anche in farabutti provenienti da altre zone d'Italia, ma quello che mi rende mesto in misura ragguardevole è il constatare che gran parte dei dispiaceri che ho patito in questo ultimo decennio, mi è venuto proprio da persone nate nel mio stesso sito. Ecco perchè sono un pesce fuor d'acqua, qui ci devo essere nato per sbaglio, alla fine col carattere dei bolognesi, a torto o a ragione, non collimo per nulla! Riguardo alla mia idea balzana, avendo già dichiarato in precedenza che è proprio nei periodi difficili che occorre aver la capacità d'osare qualcosa di più originale, anzichè seguire la corrente, avevo pensato di sviluppare le competenze acquisite in anni di passione nell'ambito del restauro e riversamento di supporti audiovisivi con conversione su supporti digitali, attrezzandomi di conseguenza, innanzitutto per mie esigenze personali ma anche con la vaga speranza di crearmi un proprio sbocco occupazionale, cercando di distinguermi fra gli altri, offrendo anche una sorta di servizio a domicilio. Nel senso che, essendo anch'io un collezionista desideroso di riversare per esempio titoli in vinile o videocassetta non più ripubblicati su supporto digitale, ma essendone molto geloso e timoroso di doverli affidare a mani estranee anche solo per un breve lasso di tempo, ritenendo che possano esistere altre persone che come me potessero avere simili esigenze e supponendo che, come me, almeno la maggior parte dei collezionisti, disponga in loco di adeguati apparecchi riproduttori, io potrei andare al domicilio di un'ipotetico cliente, collegarmi col mio notebook al suo apparecchio e tramite apposito software effettuare la cosiddetta acquisizione, ossia letteralmente registrare nel computer il contenuto intero del disco, dopodichè sbrigare le fasi successive di elaborazione e masterizzazione a casa mia, evitando all'ipotetico cliente di dovermi affidare in toto i suoi preziosi supporti. Questa almeno in sintesi è la sostanza della mia idea balorda, che difatti si è rivelata un fallimento totale, anzi mi sono soltanto imbattuto in furbastri che volevano farmi fare questi lavoretti gratuitamente! E così adesso mi ritrovo sull'orlo del baratro, maledicendo la mia idiozia, evidentemente non ho il polso della realtà! Ben mi sta! Ho cercato di diffondere dei bigliettini in giro, ovviamente ho lasciato qualche annuncio in rete, ma adesso non faccio altro che chiedermi inutilmente dove ho sbagliato. Avevo anche delle altre idee secondarie correlate a questa, che ovviamente ho accantonato definitivamente. Per qualche tempo ho avuto come unico cliente un amico che voleva riversare alcune sue videocassette su dvd, ma il guadagno complessivo non è stato nemmeno la decima parte di quello che ci ho a suo tempo speso, però almeno ci ho provato, magra consolazione, costante della mia esistenza inutile e frustrante, il che è tutto stramaledettamente nella norma. Flagellatemi pure, me lo merito!